Marche. La longevità del futuro? Un mix di tradizioni rurali e innovazioni scientifiche
Il messaggio lanciato nell’ambito del convegno “Dieta Mediterranea e civiltà rurale: viatico per i centenari marchigiani”, organizzato dall’Irccs Inrca nella giornata inaugurale della 24° edizione di “Tipicità 2016”. “Riconoscere e valorizzare la longevità tipica della nostra Regione è un punto di forza per allargare il confronto con territori che non godono della stessa qualità di vita”.
06 MAR - La longevità di domani sta nell’innovazione scientifica che fa tesoro delle tradizioni rurali. E’ il messaggio lanciato nell’ambito del convegno “Dieta Mediterranea e civiltà rurale: viatico per i centenari marchigiani”, organizzato dall’Irccs Inrca (Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani) a Fermo nella giornata inaugurale della 24° edizione di “Tipicità 2016”.
“Riconoscere e valorizzare la longevità tipica della nostra Regione – ha ricordato
Paolo Calcinaro, Sindaco di Fermo - è un punto di forza per allargare il confronto con territori che non godono della stessa qualità di vita”. Anna Casini, Vicepresidente e Assessore regionale all’Agricoltura, ha sottolineato come si intenda “sviluppare il tema dell’agricoltura sociale attraverso progettualità dedicate all’anziano, che non si possono affrontare senza un valido contributo scientifico”.
A tale proposito ha illustrato il progetto Inrca-Regione “Longevità Attiva in ambito rurale”, per sviluppare un format di servizi a carattere sociale rivolti alle persone in età avanzata. “E’ in un contesto di cura e ricerca - ha ricordato
Gianni Genga, Direttore Generale dell’Inrca – che l’Istituto è da anni impegnato a valorizzare a livello nazionale le tematiche dell’invecchiamento”.
Tema fondamentale per una vecchiaia in salute quello dei cambiamenti nello stile di vita. “Negli ultimi cinquant’anni - ha spiegato
Leonardo Seghetti, prof. di chimica e trasformazione degli alimenti dell’Istituto tecnico agrario Ulpiani di Ascoli - il modo di alimentarsi è cambiato radicalmente. Prima del boom economico la dieta era quella mediterranea e i pasti un’occasione di convivialità. I centenari attuali provengono da quella cultura rurale, invece oggi più di 30 milioni di italiani mangiano soli, fuori casa e molti prodotti, già cucinati e pronti per il consumo, subiscono un forte impoverimento delle proprietà nutritive”.
Del rapporto tra alimentazione e prevenzione hanno parlato gli specialisti dell’Inrca. “Non esiste una dieta specifica per prevenire l’osteoporosi - ha ricordato
Pietro Scendoni, Responsabile Reumatologia dell’Inrca di Fermo - ma è essenziale agire sui fattori che incidono sulla salute dell’osso, come una dieta ricca di vitamina D e calcio, di cui sono ricchi pesce azzurro e frutta secca”.
Secondo l’Oms infatti circa un terzo delle malattie croniche e tumori potrebbero essere evitati proprio con il cibo. Come la sarcopenia, ovvero la riduzione della massa muscolare, una patologia in crescita. “In Italia - ha spiegato
Bruno Mistretta, Medicina riabilitativa Inrca di Fermo - colpisce circa 5 milioni di persone, di cui il 50% sopra gli 80, ed è la principale causa di invalidità nell’anziano”.
Un adeguato apporto calorico e proteico, ha concluso
Paolo Orlandoni, Nutrizione Clinica, “con 20-30 Kcal e 1 grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo, alternato a una costante attività fisica, migliora la funzione circolatoria e il consumo di ossigeno del muscolo”.
06 marzo 2016
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