L’infertilità in Italia è in continuo aumento, dati ISTAT riportano che per il nono anno consecutivo le nascite hanno registrato un calo, e nel 2017 sono nati 458.151 bambini, 15.000 in meno rispetto al 2016. Il tasso di nati in Italia è di 1.34, rispetto ad una media europea di 1.6. Se in Italia si nasce sempre meno, in Veneto va ancora peggio. In questa regione, nel 2017, i nati sono stati 36.596, il 25% in meno rispetto a 10 anni fa e l’età media al primo parto è di 31.8 anni.
“Nei paesi industrializzati – spiega il Prof
Carlo Foresta, Direttore del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili dell’Università degli Studi di Padova - il calo della fertilità nei Paesi altamente sviluppati è oramai ben documentato e vi sono dimostrazioni scientifico-epidemiologiche che dimostrano come la ridotta fertilità del maschio sia importante. Questo fenomeno è fortemente associato agli stili di vita e alle modificazioni ambientali (aumento della temperatura, sostanze chimiche che agiscono come interferenti ormonali). A tal proposito, è utile ricordare che nel Veneto, nel territorio interessato dall’inquinamento PFAS sia stata riportata una riduzione della spermatogenesi correlata proprio alla attività anti-androgenica di queste sostanze. Il ridotto potenziale di fertilità documentato nell’uomo amplifica le difficoltà alla riproduzione se si associa ad un altro fenomeno, e cioè alla ricerca del figlio da parte della donna in età sempre più avanzata. Infatti l’età media della donna al primo parto è di 31.8 anni quando la fertilità della donna è massima dai 16 anni e dopo i 30 anni inizia il lento declino fino alla menopausa”.
Per questo motivo si ricorre sempre di più ai centri di Procreazione medicalmente assistita (Pma). Dalla fine degli anni ‘ 90 ad oggi, le persone che hanno ricorso a queste tecniche sono via via aumentate. Negli ultimi 40 anni di attività, sono nati circa 8 milioni di bambini, nel mondo si calcola che si eseguano oltre 2 milioni di cicli di (Pma) all’anno con circa 500.000 bambini nati. In Europa, nel 2015 sono stati effettuati 800.000 cicli con 157.449 bambini nati. La Spagna è al primo posto con 119.000 cicli effettuati. In Veneto, nel 2016 sono stati effettuati 2.102 cicli di I livello e 4.260 cicli di II-III livello.
“In questa regione - spiega Foresta - apparentemente vi è un ridotto ricorso a tecniche di fecondazione assistita rispetto alle altre regioni, infatti l’indicatore di adeguatezza, che valuta il numero di cicli effettuati per milione di donne in età feconda, nel Veneto è di 4.836, con una media nazionale di 6.781. Dal Registro PMA risulta chiaro che nel Veneto si effettuano il più basso numero di tecniche di II e III livello pur in presenza di un elevato numero di centri autorizzati sia pubblici che privati. In realtà, questa riduzione non riflette un minor ricorso alle tecniche di PMA, ma una migrazione delle coppie soprattutto verso le regioni vicine, che registrano una elevato numero di queste prestazioni rispetto al loro territorio e alla media nazionale (Emilia Romagna, Bolzano Friuli). Il dato può essere giustificato dal fatto che in Veneto, nelle sedi istituzionali, si effettuano soltanto cicli di fecondazione omologa poiché la prestazione della eterologa è in fase di organizzazione. Pertanto queste coppie migrano in altre regioni o addirittura all’estero”.
Endrius Salvalaggio