Nella sua breve permanenza a Roma come ministro della Sanità (all’epoca si chiamava ancora così) a cavallo del 2000/2001,
Umberto Veronesi avviò un progetto affidato a una Commissione ministeriale guidata dall’architetto
Renzo Piano per la realizzazione di un nuovo modello di ospedale.
Questi i principi guida della relazione finale di quella commissione che ha operato dal luglio all’ottobre 2000 (composta da 16 membri:
Raffaela Bucci, Giuseppe Caggiano, Antonio Cicchetti, Vittorio De Martino, Paola Di Martino, Velia Gini, Claudio Giuricin, Maurizio Mauri, Marcello Mauro, Laura Pellegrini, Michele Pintus, Manlio Tesio, Alessandra Vittorini), a cui si sono negli anni ispirati moltissimi ospedali di nuova costruzione in tutto il Paese:
1) Umanizzazione: Il malato deve essere posto in un ambiente a misura d’uomo, sicuro e confortevole, in cui sia garantita la privacy. Deve essere informato e guidato. Non deve vivere a stretto contatto con gli altri malati. Deve avere la possibilità di ricevere le visite di parenti e amici a qualsiasi ora.
2) Urbanità: L’ospedale non deve essere avulso dal centro cittadino, ma piuttosto diventare un prolungamento della città, cioè essere un ‘ospedale aperto’.
3) Socialità: All’interno dell’ospedale si riscoprono valori ormai considerati del passato, come solidarietà, senso di appartenenza e interdipendenza.
4) Organizzazione: Elevata efficacia della diagnosi, della terapia e della riabilitazione, e un diffuso senso del benessere all’interno dell’ospedale.
5) Interattività: Il percorso clinico-diagnostico inizia con la prima visita presso il medico di famiglia e continua lungo le diverse componenti del sistema sanitario, secondo una logica di continuum assistenziale, che può portare alla fine al ricovero in ospedale.
6) Appropriatezza: Le cure devono rispondere alle reali esigenze del malato e il ricovero va riservato ai pazienti acuti e non autosufficienti. Per tutti gli altri si deve ricorrere al day hospital o all’ambulatorio.
7) Affidabilità: Da questo principio, che contempla la capacità diagnostico terapeutica, la sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica e igienica, dipendono la tranquillità e la fiducia verso l’ospedale.
8) Innovazione: L’ospedale deve essere flessibile, pronto a cambiare a seconda delle esigenze sotto tutti i punti di vista: terapeutico, tecnologico, organizzativo e formale.
9) Ricerca: L’ospedale deve essere centro di ricerca clinico-scientifica che, favorendo il continuo aggiornamento e adeguamento alle ultime novità, moltiplica le capacità assistenziali.
10) Formazione: L’ospedale deve essere un luogo di aggiornamento continuo, professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione.