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Vaccino antinfluenzale. “In Lombardia si partirà con un ritardo inaccettabile. Andate a vuoto 7 gare d’acquisto per errori. I 2,4 milioni di dosi non saranno sufficienti neanche per i soli over 60”. Intervista a Lia Quartapelle (PD)

"Seguendo le indicazioni del Ministero della Salute possiamo dire che in Lombardia ci sono 578 mila bambini under 6 anni, 2,9 mln di under 60, a questi dobbiamo aggiungere gli operatori sanitari, le persone fragili e a rischio, il personale della scuola e quello delle forze di polizia. Si arriva così ad una stima di 5 milioni di persone. I 2/3 della popolazione lombarda resterà fuori e non troverà neanche il vaccino in farmacia". E a livello tempistico: "Sono andate a vuoto 7 gare d'acquisto per errori nei bandi. Le prime vaccinazioni non inizieranno prima novembre. È gravissimo dopo quanto accaduto lo scorso anno a livello di prevenzione".

02 OTT - In Lombardia la campagna vaccinale contro l'influenza potrebbe partire in grave ritardo dal momento che per l'approviggionamento delle dosi si è resa necessaria la pubblicazione di ben 8 bandi. Inoltre, le dosi acquistate dalla Regione rischiano di essere insufficienti anche solo a coprire quella fascia di popolazione indicata nella circolare del Ministero della Salute. Di conseguenza, il resto della popolazione si troverebbe impossibilitata ad acquistare il vaccino in farmacia a proprie spese.
 
A denunciare l'attuale situazione in questa intervista a Quotidiano Sanità è la deputata dem lombarda Lia Quartapelle.
 
Onorevole Quartapelle cosa sta accadendo in Lombardia con i vaccini antinfluenzali?
È quello che vorremmo capire anche noi. Ieri sono partite le campagne vaccinali in diverse Regioni. Nel mentre, Regione Lombardia riuscirà forse solo ora a concludere una gara per recuperare quei 2,4 milioni di dosi annunciate dall'assessore Gallera. I numeri a nostra disposizione ci fanno però dire che la situazione è molto preoccupante dal momento che in Lombardia ci sono 78 mila bambini sotto i 6 anni, 2,9 mln di under 60, a questi dobbiamo aggiungere gli operatori sanitari, le persone fragili e a rischio, il personale della scuola e quello delle forze di polizia. Si arriva così ad una stima di 5 milioni di persone.
 
Eppure Gallera ha affermato che è stato acquistato l'80% in più delle dosi dello scorso anno.
Questa è un'affermazione che trovo inaccettabile. Il problema non è quanto si sia riusciti a far funzionare meglio una macchina di prevenzione che non funzionava. Il punto è riuscire a dare risposte congrue ad una necessità. Dal punto di vista tempistico non sono stati in grado di farlo, visto che i medici di famiglia dicono che forse riusciranno a ricevere le prime dosi a fine ottobre e quindi le prime vaccinazioni non potranno partire prima di novembre. Dal punto di vista dei numeri, come detto prima, le dosi non basteranno. Non vedo come si possa essere tranquilli di fronte a questa situazione. In aggiunta a ciò, da notizie che noi abbiamo sull'ultima gara fatta, ci risulta che la Regione sia disposta a pagare i vaccini al doppio del prezzo. Sono stati stanziati 15 milioni di euro per le ultime dosi vaccinali in modo da raggiungere la soglia dei 2,4 milioni. Ma il problema in questo caso non è il prezzo.
 
E quale sarebbe il problema?
Si è arrivati in grave ritardo e ormai i vaccini sul mercato sono finiti.
 
Considerando che la Lombardia è stata una delle Regioni più colpite dal Covid nei mesi scorsi, forse ci si aspettava qualcosa di più ora a livello di prevenzione.
Questa situazione è molto pericolosa. È vergognoso che un'amministrazione regionale, dopo il fallimento della prevenzione nel 2019-2020, non sia stata in grado di mettere in campo ogni sforzo possibile per riuscire a non restare indietro per il 2020-2021. 
 
C'è poi da dire che in Lombardia la richiesta è di 2,4 milioni di dosi è uguale a quella annunciata nei giorni scorsi dall'assessore D'Amato per il Lazio. Eppure la Lombardia ha il doppio della popolazione del Lazio, come si spiegno questi numeri?
Escludendo i bambini sotto i 6 anni, le persone fragili e gli operatori sanitari e di sicurezza, anche solo conteggiando gli over 60 presenti in Lombardia si arriva 2,9 milioni di persone. Quindi non ci sono dosi sufficienti neanche per loro. L'approviggionamento regionale è totalmente inadeguato per rispondere alle esigenze scritte nella circolare del Ministero della Salute. Tra l'altro, torno a sottolineare, i vaccini al momento non ci sono. Non abbiamo ancora la certezza che l'ultima gara - con prezzi dei vaccini così alti - sia andata a buon fine. E questa è l'ottava gara.
 
A Quotidiano Sanità sono arrivate segnalazioni che parlavano di bandi nei quali si chiedeva la fornitura di vaccini con un solo adiuvante. Il problema risiederebbe nel fatto che nessuna azienda farmaceutica produce vaccini di questo genere, le risulta?
Sì, io so che alcuni bandi erano proprio sbagliati e per questo le aziende non sono riuscite a rispondere positivamente. È grave che si sia perso tempo e ci siano volute 8 gare per risolvere questo problema. Noi lo stiamo denunciando da mesi. E da mesi veniamo accusati di essere quelli che 'sparano' contro un manovratore che è assolutamente in grado di gestire al meglio la prevenzione. È veramente brutto dover fare opposizione su questo punto. Da parte nostra c'è stata sempre massima disponibilità a lavorare con la maggioranza regionale per risolvere queste problematiche, ma abbiamo sempre trovato una totale indisponibilità da parte loro. Il risultato  è che i 2/3 della popolazione lombarda resterà fuori da queste vaccinazioni, che i vaccini a pagamento in farmacia non si troveranno, e la copertura vaccinale sarà bassa. Si indebolirà quindi di molto l'efficacia del vaccino. È gravissimo.
 
Come è possibile che si sia dovuti arrivare all'ottava gara?
Io le ricordo che noi siamo la Regione che ha ricoverato i pazienti Covid nelle case di risposo. Qui c'è un centro di potere della destra che non può essere messo in discussione e che non accetta critiche. La cosa che a me spaventa non è che non ascoltino noi delle opposizione, ma che non vadano neanche a 'copiare' da altre Regioni del centrodestra che queste situazioni sono riuscite a gestirle. Il numero di cellulare di Zaia, Fontana lo ha. A me è questo che fa accapponare la pelle. È incredibile come non si siano rivolti ad una Regione confinante che queste cose è riuscita a farle. È il segno di un'arroganza e di un grave deteriormaneto della capacità amministrativa delle strutture della Regione. 
 
Giovanni Rodriquez

02 ottobre 2020
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