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Nuova Continuità Assistenziale. Gallera annuncia: “Da lunedì attiva anche a Milano città”

Al numero 0234567 della Centrale operativa di Continuità assistenziale risponderanno operatori non sanitari (a differenza del modello precedente ove a rispondere erano medici), che operano secondo un protocollo condiviso con Ats. Solo una volta valutato il contenuto della telefonata l’oepratore tecnico deciderà se trasmettere al medico della postazione territoriale di competenza la richiesta.

28 SET - “Dalle ore 20 di lunedì 2 ottobre, anche i cittadini di Milano, dopo l’avvio positivo sugli altri territori dell’Ats della Città metropolitana di Milano, avvenuto gradatamente dal mese di febbraio 2017, usufruiranno della nuova organizzazione del servizio Continuità Assistenziale (ex Guardia medica). Un nuovo servizio che grazie a una centrale unica per tutto il territorio, gestita da Areu, garantirà una maggiore appropriatezza delle chiamate smistate ai medici e tempi di presa in carico più rapidi”. Lo annuncia in una nota l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera.
 
“Ancora una volta - rimarca il titolare regionale della Sanità - andiamo a rispondere a un bisogno espresso dai cittadin
i. Da tempo infatti venivano segnalate alla Ats criticità relative a tempi di risposta molto lunghi (anche di circa 40 minuti) e in alcuni casi di chiamate senza risposta, queste ultime pari, mediamente, ogni mese a circa 2.000 (il 25 per cento del totale delle chiamate). Con il nuovo modello c’è risposta in tempi certi. I protocolli di Areu prevedono, infatti, una risposta e una presa in carico di tutte le chiamate entro due minuti, essendo la centrale allineata con le modalità operative del 118. La riorganizzazione è partita dall’analisi dei dati di attività del servizio, andandone ad individuare aspetti critici e zone d’ombra per il loro superamento. Attualmente, sono mediamente ogni mese 7.921 le chiamate che pervengono alla Continuità assistenziale. Di queste, solo il 30 per cento esita in una visita domiciliare”.
 
“Il numero del servizio rimane quello attuale (0234567). Il modello, attuato anche in applicazione di disposizioni nazionali e di normative regionali è definito ‘Coca (Centrale operativa continuità assistenziale) laica’ e utilizza per la prima risposta all’utente unicamente operatori non sanitari (a differenza del modello precedente ove a rispondere erano medici), che operano secondo un protocollo condiviso con Ats.
 
“Le richieste che pervengono alla Centrale laica unica di Areu - spiega l’assessore - vengono accolte e vagliat
e, secondo un protocollo specifico, da un operatore tecnico, appositamente formato e qualificato, e se di pertinenza del servizio di C.A. (Continuità Assistenziale) successivamente trasmesse al medico della postazione territoriale di competenza, in via telematica ed informatica, a garanzia della presa in carico della chiamata. Sarà poi il medico a seguito di valutazione, ad attuare l’intervento ritenuto più appropriato (consulenza, visita domiciliare, invio a visita ambulatoriale) e a restituire alla Centrale riscontro informatizzato della prestazione effettuata. Attraverso la tracciabilità di tutte le fasi della missione sarà possibile migliorare ulteriormente il servizio”.
 
“Nel modello precedente - ha proseguito - a rispondere al telefono erano medici che ora vengono dedicati, potenziandone il numero, all’attività di assistenza rivolta al cittadino. Ogni giorno, negli orari previsti, saranno, infatti, rispetto ai 18 precedenti, 25 medici. Inoltre, la loro diffusione sarà capillare sul territorio, con una postazione per ciascuno dei 9 municipi. Per ogni postazione viene anche indicato un ambulatorio di riferimento cui poter indirizzare eventualmente gli utenti per le prestazioni ambulatoriali tipiche del servizio (visite ai deambulanti, certificazioni, prescrizioni farmaceutiche). Nei mesi da novembre a febbraio, inoltre, è previsto nei turni diurni (dalle ore 8 alle ore 20) l’aggiunta di un medico inizialmente nelle postazioni, sulla base dei dati di attività degli ultimi anni sui singoli territori e in relazione alla diffusione delle patologie stagionali”.
 
“Una maggiore presenza di medici nelle postazioni - ha evidenziato - permetterà di rispondere meglio alle chiamate dei cittadini. Attualmente, infatti, mediamente vengono effettuate da ogni medico 3 visite domiciliari per turno. Con più medici in servizio si avrà la possibilità di sostenere maggiori richieste di visite (considerate le chiamate attualmente senza risposta) e di fare in modo che ciascun medico, risponda dedicando un tempo adeguato a ciascuna consulenza telefonica”.
 
“In relazione alla complessità e varietà delle richieste, sul territorio di Milano, in deroga a quanto avviene fuori della città - ha precisato il direttore dell’Ats di Milano Marco Bosio -, recependo anche richieste delle organizzazioni sindacali di categoria, sarà possibile, all’interno della postazione, per ogni turno di servizio, individuare un medico esclusivamente dedicato al recepimento delle chiamate proveniente dalla Coca Areu e alla valutazione della prestazione più appropriata, rispetto al caso assistenziale prospettato dall’utente e all’eventuale rilascio immediato di semplice consulenza sanitaria telefonica. Quindi l’attività di consulenza potrà essere svolta da uno o più medici che effettueranno solo questa attività mentre gli altri colleghi svolgeranno le visite domiciliari ritenute appropriate”

28 settembre 2017
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