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La Lombardia vuole 23 competenze. E sulla sanità: “Facciamo da soli”. La bozza del documento al Governo

Tre materie sono di competenza esclusiva dello Stato e 20 concorrenti, tra cui la salute. In questo ambito si chiederebbe, in particolare, secondo una bozza anticipata da Repubblica, piena autonomia sull’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sociosanitario regionale con il “superamento del modello disegnato dal dlg. 502/1992”. Poi una gestione “flessibile” delle risorse senza vincoli si spesa specifici, l'eliminazione dei vincoli di assunzione di personale e autonomia in materia di formazione delle professioni sanitarie e di specializzazioni in base alle esigenze del territorio. LA BOZZA

27 OTT - Dopo la vittoria del referendum per l’autonomia, la Regione Lombardia è al lavoro sulle trattative con lo Stato per ottenere maggiore margine di azione indipendente pur all’interno del quadro di unità nazionale. Una bozza di richieste su cui avviare le trattative è già stata preparata e anticipata da Repubblica. Riguarda 23 competenze: 3 di competenza esclusiva dello Stato e 20 concorrenti, tra cui la salute. L’intenzione sarebbe discuterle tutte, ma in ordine di priorità.

Ecco cosa chiede la Lombardia nel capitolo sanità del documento per l’Autonomia

“A seguito del recente riordino del sistema sociosanitario operato dalla l.r. 23/2015, la Regione ha già guadagnato significativi spazi di autonomia, ancorché sia previsto il carattere sperimentale della nuova articolazione in ATS e ASST. Si ravvisa ora la necessità di consolidare e completare il percorso avviato al fine di assicurare un maggior livello di servizi.   

Il consolidamento e il completamento di tale percorso passa in primo luogo attraverso il riconoscimento della piena autonomia rispetto alla definizione dell’assetto istituzionale del sistema sociosanitario regionale e dei conseguenti profili organizzativi, con conseguente superamento del modello disegnato dal d.lgs. 502/1992.

Si ritiene altresì necessaria la definizione di un quadro di risorse autonome di finanziamento del sistema sociosanitario, che consenta una gestione flessibile e senza vincoli si spesa specifici, con particolare riguardo alla possibilità di definire il sistema tariffario, di rimborso e di remunerazione del personale e alla possibilità di modulare la compartecipazione alla spesa sanitaria e sociosanitaria nonché di effettuare investimenti necessari per l’adeguamento del patrimonio edilizio e tecnologico anche in deroga alle attuale procedure e criteri. Si pensa, in particolare, alla modulazione del ticket sanitario aggiuntivo nel rispetto dell’equilibrio economico-finanziario assicurato dall’adozione di azioni di efficientamento della spesa sanitaria e di promozione dell’appropriatezza per le attività di specialistica ambulatoriale.  

Già adesso, la Regione è in grado di assicurare servizi aggiuntivi rispetto ai LEA. Con risorse maggiori potrebbe assicurarne di ulteriori.  

Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia da conquistare attengono al riconoscimento della piena autonomia rispetto allo sviluppo del sistema formativo delle professioni sanitarie, nonché al riconoscimento della possibilità di: a) avviare percorsi sperimentali relativi all’assistenza integrativa, b) sperimentare l’impatto di nuove tecnologie sulla salute delle persone; c) definire il trattamento economico dei direttori generale, amministrativo, sanitario, socio-sanitario; d) rendere coerenti con le esigenze del territorio il tema delle specializzazioni.

Particolare rilevanza avrebbe inoltre l’eliminazione dei vincoli relativi all'assunzione del personale da impiegare, in particolare, per lo svolgimento delle attività di prevenzione e per la riduzione dei tempi d’attesa”.
 
Ecco tutte le 23 materia di cui la Lombardia dovrebbe chiedere maggiore autonomia allo Stato

Le 20 materie concorrenti:
1.    Rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni;
2.    Commercio con l'estero;
3.    Tutela e sicurezza del lavoro;
4.    Istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;
5.    Professioni;
6.    Ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi;
7.    Tutela della salute;
8.    Alimentazione;
9.    Ordinamento sportivo;
10.    Protezione civile;
11.    Governo del territorio;
12.    Porti e aeroporti civili;
13.    Grandi reti di trasporto e di navigazione;
14.    Ordinamento della comunicazione;
15.    Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia;
16.    Previdenza complementare e integrativa;
17.    Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
18.    Valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;
19.    Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
20.    Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Le 3 materie di competenza esclusiva dello Stato:
1.     Organizzazione della giustizia, limitatamente ai giudici di pace;
2.     Norme generali sull'istruzione;
3.     Tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.

 

27 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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