Cronicità. Smi: “Con il nuovo piano della Lombardia al via le prove pratiche di privatizzazione”
Il sindacato medici italiani invita per questo la categoria a “fare fronte unico per difendere la sanità pubblica e i diritti dei cittadini”. “Si cambia il centro di spesa e nello stesso tempo si mantiene fisso il costo dell'assistenza, passandolo su operatori per lo più privati. Al paziente viene riconosciuto un livello minimo di assistenza, al di là del quale dovrà integrare personalmente con le proprie risorse”
31 GEN - All'indomani del
via libera alla delibera della Giunta regionale della Lombardia, sul nuovo modello di presa in carico dei pazienti cronici e fragili, arriva la ferma presa di posizione del segretario generale del Sindacato dei Medici Italiani,
Pina Onotri: "La pubblica amministrazione, la Regione, individua strutture socio sanitarie pubbliche o private che diventeranno gestori del trattamento e strumento unico dell'assistenza al paziente cronico o portatore di una qualunque fragilità. Si cambia, così, il centro di spesa e nello stesso tempo si mantiene fisso il costo dell'assistenza, passandolo su operatori per lo più privati. Al paziente viene riconosciuto un livello minimo di assistenza, al di là del quale dovrà integrare personalmente con le proprie risorse".
"Un gioco di prestigio - attacca Onotri - si riesce così, in un sol colpo, senza toccare l'art.32 della carta costituzionale, ad eludere i Lea, 'scaricando' il peso dell'assistenza al cronico e al fragile, filtrare gli accessi in ospedale, controllare definitivamente, a quote certe, la spesa e, dulcis in fundo, convertire, surrettiziamente, l'attuale modello di medicina generale, pubblica e universale, a un sistema privatizzato".
"Infine - conclude - ancora una volta facciamo appello a tutti i sindacati. Nessun unanimismo di facciata, però su questioni come questa dove esistono punti in comune, è necessario fare fronte unitario. Oggi contro questa delibera in Lombardia, ma anche contro certi esperimenti fallimentari di Case della Salute come in Emilia Romagna. Vi ricordo che uniti si vince, come dimostra la lotta contro l'h16, iniziata dallo Smi, ma divenuta una protesta generale e trasversale. Proseguiamo su quella strada per difendere la sanità pubblica".
31 gennaio 2017
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