Lombardia. Nove indagati al San Raffaele di Milano. Rimborsi indebiti con false certificazioni
Legali, dirigenti e primari accusati di truffa aggravata a danno del Ssn e falso per avere eseguito 4.000 interventi senza il personale previsto dai requisiti e ottenendo, con false certificazioni, rimborsi indebiti per oltre 28 milioni di euro.
16 GIU - I finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno effettuando la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di 9 soggetti, tra rappresentanti legali, dirigenti e primari del San Raffaele di Milano indagati – a vario titolo – per il reato di truffa aggravata a danno del Servizio Sanitario e falso. A darne notizia è una nota della Guardia di Finanza che spiega come le investigazioni, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano, coordinate dal Sost. Proc. presso il Tribunale di Milano – Dott. Giovanni Polizzi, hanno consentito di accertare come "in diverse unità operative della citata struttura siano stati negli ultimi anni eseguiti oltre 4.000 interventi chirurgici in violazione delle norme di accreditamento relative alla presenza minima di operatori e anestetisti, nonché di impiego di medici specializzandi".
“A fronte di tali episodi – spiega la nota -, la struttura ospedaliera ha autocertificato il mantenimento dei requisiti richiesti per l’accesso al rimborso della prestazione sanitaria offerta, ottenendo indebiti rimborsi per oltre 28 milioni di euro”.
Nei confronti degli enti che hanno gestito nel tempo la struttura ospedaliera è stata contestata la responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.
16 giugno 2015
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