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Sconcertati da chi non vuole la specializzazione per i Mmg

di Segretariato Italiano Giovani Medici

15 MAG - Gentile Direttore,
la nostra Associazione raramente decide di scendere nell’agone su quanto viene detto sulla formazione in Medicina Generale, preferendo far parlare per noi le nostre proposte e le nostre idee. Tuttavia, riteniamo necessario intervenire in merito alle recenti considerazioni espresse da esponenti sindacali della Medicina Generale e da altre realtà associative riguardo l’istituzione di una Scuola di Specializzazione per formare i futuri medici di famiglia.
Ciò che abbiamo letto, infatti, non solo ci ha sconcertato ma ha lasciato in noi un senso di profonda delusione.
 
Ci ha sconcertato e deluso leggere che uno dei motivi per i quali non si vuole la trasformazione dei Corsi di Medicina Generale in Scuola di Specializzazione è che questo passaggio “costerebbe troppo”: per l’ennesima volta prendiamo atto di come argomentazioni economiche (peraltro discutibili) siano tenute in maggiore considerazione rispetto all’esigenza di una formazione di qualità per i futuri medici di famiglia e che si considerino i soldi impiegati per migliorare la qualità della formazione come una spesa e piuttosto che come un investimento.
 
Siamo sconcertati e delusi perché chi dovrebbe farsi portavoce del bene della nostra categoria dimostra che le “primarietà gestionali” sono più importanti di una formazione incentrata sull’acquisizione di competenze e su una valutazione oggettiva ed integrata delle stesse, aspetto del quale siamo tuttora privi. Dimostra come la volontà di esercitare un controllo (di certo non qualitativo) prevalga sulla necessità di rinnovamento della Medicina Generale.
 
Ci siamo chiesti, dunque, se fosse il caso, questa volta, di scendere nell’agone e di chiarire quali siano le nostre idee per la medicina generale del futuro.
Vogliamo la Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e Cure Primarie perché crediamo che una valorizzazione della formazione specifica in medicina generale non sia più procrastinabile e che le criticità strutturali emerse nel corso dell’emergenza non possano essere più ignorate. La Scuola di Specializzazione in Medicina Generale dovrà essere una scuola di nuova concezione che si avvalga delle conoscenze scientifiche del mondo accademico e che al contempo continui ad essere radicata sul territorio, ovvero il contesto nel quale tali conoscenze devono essere calate ed adattate.
 
Dovrà essere la Scuola in grado di ricucire la frattura profonda che esiste tuttora tra ospedale e territorio e di rendere l’approccio al paziente globale e proattivo, cambio di paradigma necessario per far fronte ai cambiamenti sociali, demografici, epidemiologici in atto ormai da tempo.
Crediamo che un miglioramento qualitativo della formazione specifica in medicina generale debba passare per il mondo accademico in quanto il nostro Paese ha in questa branca una produzione scientifica assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze dei tempi, un vuoto che non abbiamo la possibilità di vedere colmato con i mezzi e le competenze attualmente a disposizione.
 
La Ricerca è la nostra ultima speranza di vedere un giorno anche nel nostro Paese una medicina generale moderna ed integrata, capace di garantire una presa in carico globale dei propri assistiti. Per questo riteniamo che il primo passo per l’istituzione della scuola di specializzazione in medicina generale sia la creazione di un Settore Scientifico Disciplinare (SSD) in grado di colmare le profonde lacune scientifiche che l’emergenza Covid ha posto in evidenza.
 
Ci lasciano perplessi, infine, le constatazioni di chi sostiene che si debba “inventare un nuovo modo di fare specialità in Medicina Generale” nonostante in questi anni abbia continuato a promuoverne modelli anacronistici e poco funzionali rispetto alla transizione socio-epidemiologica in atto, così come ci hanno lasciato perplessi gli strali lanciati da rappresentanti di altre associazioni contro una formazione accademica in medicina generale, proprio a pochi giorni dalla notizia dell’accordo siglato tra alcune sigle sindacali e società scientifiche ed una nota ditta farmaceutica francese su cui invece non avevano battuto ciglio.
 
Pertanto, abbiamo deciso di scendere nell’agone per ribadire a gran voce la volontà di rinnovamento della medicina generale che la nostra Associazione persegue da anni e per lanciare la campagna da noi promossa a favore dell’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, con l’auspicio che tutte le forze intellettuali e civili del Paese colgano l’importanza di un cambiamento divenuto ormai imprescindibile per tutto il Servizio Sanitario Nazionale.
 
Coordinamento S.I.Me.G.
Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.)

 

15 maggio 2020
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