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Ricerca. Non dimenticatevi di noi ‘precari a vita’

di Sabrina Quattrini

03 MAR - Gentile Direttore,
lo scorso 18 febbraio avete pubblicato la lettera al Direttore che illustrava i risultati di una survey online sui precari rimasti fuori dalla ‘Piramide del Ricercatore’ principalmente per mancanza di un rapporto di lavoro flessibile alla data del 31.12.2017, ma anche per problematiche relative ai fondi esterni agli Istituti con cui sono state pagate parte delle collaborazioni.
 
Il pomeriggio dello stesso giorno il Governo poneva la fiducia sul Milleproroghe, bloccando tutti gli emendamenti presentati, tra cui l'AC 2325 (a firma del Senatore Luca Pastorino di LEU), che avrebbe permesso anche a chi aveva un rapporto di lavoro flessibile il 31.12.2019 di accedere direttamente alla ‘Piramide’.
 
A questo punto, questi ‘precari a vita’, si trovano nuovamente senza alcuna previsione di modifica a breve o medio termine della loro situazione di svantaggio, che risulta ora ancor più stridente, dopo che la tutela minima garantita dalla nuova normativa è diventata quella dell’assunzione diretta con contrato a TD di un precario con un contratto dal 1.1.2017 al 31.12.2019, per effetto della legge n. 8 del 28 febbraio 2020 (di conversione del Milleproroghe in legge).

La nuova normativa sembra monca di una variazione, quella che avrebbe dovuto portare anche il criterio formale al 31.12.2019 o meglio eliminare del tutto il requisito della data, che non appare in precedenti stabilizzazioni di precari: né in quella dei precari della Presidenza del Consiglio dei Ministri; né in quella dei precari assunti con la L. Madia.
Quello che si può certamente affermare è che oggi, la sperequazione tra i ‘piramidabili’ e i ‘non piramidabili’ per data contratto è aumentata.
 
Va ricordato che il 20.2.2020, durante il voto di fiducia alla Camera era stato presentato un OdG alla Camera da parte della Deputata Eva Lorenzoni, che i precari colgono l’occasione per ringraziare pubblicamente, che recita: ‘tale situazione (dei precari non piramidabili per via della data del contratto nda) si ritiene discriminatoria e, come tale, contraria ai basilari principi di parità di trattamento sanciti dalla Costituzione […, l’OdG nda] impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere adeguate forme di stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria che ha maturato un'anzianità di servizio almeno triennale, a prescindere dal requisito formale del contratto/borsa di studio attivi alla data del 31 dicembre 2017’ (9/2325-AR/158 -).
 
Il sindacato FP-GCIL, nella persona del Coordinatore degli IRCCS e IZS, Sandro Alloisio fa sapere che ‘ci è stato garantito che la modifica da noi proposta per recuperare il personale che non era in servizio al 31/12/2017 verrà inserita in un prossimo provvedimento in materia sanitaria’, ma che ‘purtroppo al momento non ci sono indicazioni particolari: stiamo aspettando di avere maggiori notizie sul possibile percorso alternativo (in un prossimo decreto del Ministero della Salute), per recuperare i contenuti dell'emendamento, con qualche difficoltà perché il momento non è dei più favorevoli visti gli impegni che stanno assorbendo tutti in questi giorni determinati dall'emergenza Coronavirus’. 
 
Consci delle urgenze che il nostro Governo si trova ad affrontare a causa dell’epidemia, i precari sperano vivamente che la loro questione, nei fatti non discussa dagli addetti ai lavori fino a metà gennaio, non venga dimenticata e attendono di conoscere quali saranno le sorti di chi è ancora escluso dalla Piramide per due motivi principali, che possono essere in alcuni casi tra loro interconnessi:
1) mancanza del contratto nelle 24 ore del 31.12.2017 (15 persone che hanno partecipato alla survey, più un numero non noto di coloro che non vi hanno partecipato);
2) provenienza esterna dei fondi con cui sono stati pagati i loro contratti e borse presso gli Istituti (15 persone che hanno partecipato alla survey, più un numero non noto di coloro che non vi hanno partecipato) 
 
Conoscere la probabilità che tale ‘percorso alternativo’ sia attuato in tempi brevi è di cruciale importanza, per permettere ai suddetti precari di considerare l’eventualità di dover procedere per vie legali, entro i tempi di legge, con ricorsi che sarebbero lunghi, gravosi e dispendiosi, oltreché dall'esito incerto (almeno 18 persone che hanno partecipato alla survey). 
 
La via dei concorsi previsti dalla normativa per la fase successiva alla Piramide, che avranno luogo solo a discrezione dei singoli Istituti, sembra altrettanto lunga e rischiosa, oltre che offensiva per chi ha maturato esperienze pluri-decennali nonostante la mancanza del requisito formale della data del contratto, oltre che illogica per gli stessi Istituti che hanno investito e continuano a investire notevoli risorse nella stipulazione di nuove collaborazioni, a dimostrazione del fatto che tali precari sono una risorsa importante a cui gli Istituti continuano a rivolgersi. Alla luce di questa continuità della collaborazione, che riguarda molti, cosa può cambiare l’essere stati o no in servizio il 31.12.2017?
 
Quindi ben venga la proposta della FP-CGIL di 'concentrare le attenzioni sul percorso alternativo (in un prossimo decreto del Ministero della Salute)', che richiede però il mantenimento di un elevato grado di attenzione sul caso e la formulazione di possibili soluzioni concrete, per evitare che tutto il lavoro svolto da sindacati e Ministero della Salute, finisca nel dimenticatoio.
 
Si attendono buone notizie, perché la giustizia e il buon senso devono prevalere. 
 
Sabrina Quattrini
Precaria di Ancona
Per conto dei partecipanti alla survey online sull’esclusione dalla Piramide della Ricerca


03 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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