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PMA. Ecco perché preferiamo adattare le linee guida del Nice

di A.Guglielmino, P.Viganò, L.Montano, E.Somigliana

28 MAG - Gentile Direttore,
in merito all’avvio dell’iter della stesura delle Linee guida sulla gestione clinica dell’infertilità, come riportato dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità e in particolare del Sistema nazionale Linee guida, riteniamo che la scelta da parte del Sistema nazionale Linee guida italiano dell’Istituto Superiore di Sanità di adattare al contesto italiano la proposta di Linee guida delle NICE inglesi sia non solo un importante segnale, ma sia la scelta più opportuna e saggia.

Adattare (e non semplicemente tradurre) al contesto italiano la proposta di Linee guida delle NICE inglesi, è la soluzione più adeguata per vari motivi: per la qualità metodologica e il rigore scientifico delle NICE, perché vengono continuamente aggiornate sulla base di revisioni sistematiche di studi e ricerche, perché sono a maggior garanzia di essere redatte senza conflitti di interessi e perché agganciate a una etica rigorosa della dignità umana. Per i suddetti motivi, sono abitualmente già utilizzate dalla maggior parte degli operatori italiani.

Troppo spesso, nel contesto italiano si sono avute difformità di pratiche e soprattutto una azione clinica condizionata da fattori esterni, con potenziale rischio di influenza da interessi economici.

Con il  DM 2 agosto 2017, è stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG), che controlla e verifica la conformità delle Linee guida a standard internazionalmente riconosciuti e l’aderenza alle evidenze scientifiche. Si è creato quindi un metodo trasparente e pubblico che prevede una redazione di tali linee guida secondo regole rigorose, come d’altra parte avviene in tutti i paesi europei e in tutto il mondo.

In meno di 56 ore, quasi cinquecento professionisti della Medicina della Riproduzione, (che rappresentano circa il 70% dei centri PMA presenti in Italia) tra ginecologi, andrologi, embriologi, genetisti, ostetriche, infermieri, psicologi, oltre che di giuristi e comunicatori impegnati ambito di bioetica e procreazione medicalmente assistita hanno espresso e firmato la loro posizione, riportata in allegato
 
Dottor Antonino Guglielmino
Ginecologo e Responsabile Centro Unità di Medicina della Riproduzione di Catania e Presidente in carica della Società Italiana Riproduzione Umana (SIRU)
 
Dott.ssa Paola Viganò
Biologa presso l'Ospedale San Raffaele di Milano
 
Dottor Luigi Montano
Andrologo e responsabile di Andrologia dell'ASL di Salerno
 
Dott. Edgardo Somigliana 
Direttore UOS Dipartimentale e Professore Associato - dell'Università degli Studi di Milano e Presidente del Comitato tecnico-scientifico Società Italiana Riproduzione Umana (SIRU)

28 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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