Anche i medici neo diplomati possono diventare titolari di Continuità Assistenziale
di Giuseppe Zagami
13 MAG -
Gentile Direttore,
ho da poco firmato il contratto come medico titolare di Continuità Assistenziale ed il merito è tutto della FIMMG. Con l’ultimo Accordo Collettivo Nazionale infatti si è inserita la possibilità per i medici neodiplomati di essere convocati per l’assegnazione degli incarichi vacanti ancor prima dell’inserimento in graduatoria. Di fatto in questo modo ho anticipato moltissimo il mio ingresso nel Sistema Sanitario Nazionale.
Se nei tavoli di contrattazione non avessero preso questa posizione forte e decisa ci saremmo trovati a dover aspettare chissà quanto prima di poter firmare il contratto, nonostante la presenza di numerosi incarichi vacanti e quindi carenza di personale. Un’attesa senza senso.
Solo per la mia Regione, la Sicilia, i colleghi che hanno usufruito di questa modifica, firmando il loro contratto per diventare Titolari di CA fuori dalla graduatoria, sono stati 54, un numero incredibile considerando che la nostra non è neanche una delle Regioni con più carenza. Posso solo immaginare quanti siano stati i colleghi che ne hanno usufruito nelle Regioni con maggiori necessità. Per intenderci, i presidi disponibili per gli incarichi del secondo semestre del 2018 erano 108, di questi con la prima convocazione, quella che prevedeva solo i medici inseriti in graduatoria, ne sono stati assegnati 29, che si sommavano ai 3 assegnati per trasferimento, in totale 32. In sintesi, se non si fosse data l’opportunità di prendere gli incarichi anche ai diplomati non ancora in graduatoria, i presidi scoperti sarebbero stati addirittura 76, noi saremmo ancora ad aspettare l’inserimento in graduatoria ed i pazienti ad aspettare cure adeguate.
Penso di poter parlare a nome di tutti coloro che si sono trovati ad usufruire di questa opportunità dicendo che è stato un risultato eccezionale. Raggiungere un obiettivo così importante è una soddisfazione enorme, ti permette di progettare il futuro con molta più tranquillità, potendo guardare non più solo oltre il proprio naso, ma ben più lontano e questo oggi in Italia non è cosa comune, soprattutto per noi giovani.
Il primo grande step della mia vita l’ho raggiunto a trent’anni, prima di quanto immaginassi, “un punto di salvataggio”, come direbbe qualcuno, dietro al quale non si torna, fondamentale per la vita di chi come me vuole lavorare nella Medicina Generale, fondamentale per costruire il futuro con qualche certezza in più, senza camminare a tentoni ed il merito è tutto del mio sindacato.
Giuseppe Zagami
Medico titolare di Continuità Assistenziale.
13 maggio 2019
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