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Chi crede ancora a Babbo Natale?

di Biagio Papotto

21 DIC - Gentile direttore,
I bambini credono a Babbo Natale. Ed è un bene. Il problema è che da adesso ci credono anche gli adulti, almeno in Gran Bretagna…Si, perché – senza spendere un soldo per la selezione, la formazione e l’abilitazione - possono fare un salto in Italia e portar via fior di giovani medici, frutto della dicotomia tra le eccellenti scuole mediche che abbiamo e le... non eccellenti menti politiche che consentono una situazione così paradossale.

Un esempio che forse potrebbe giovare per spiegare la cosa è rappresentato dalle offerte che – specie in fine d’anno – molte case automobilistiche propongono ai clienti. Si fa a gara per attrarre acquirenti con sconti notevoli, ma è una piccola cosa, perché la vera motivazione è il non lasciare i piazzali pieni di vetture, e poi in ogni caso ci sono già stati dei margini di guadagno con le vendite precedenti.

La differenza che dovrebbe saltare agli occhi è che le industrie spendono miliardi in ricerca e sperimentazione per la sicurezza, il comfort, il design, la tecnologia… Investono.

Il prodotto finito, risultato di tali investimenti, è poi venduto alla clientela, che paga un prezzo iniziale per poter usufruire di un frutto maturo, ben pensato e realizzato.

Nel nostro caso…no. Non si può parlare neppure di investimento, ma di sciocca spesa improduttiva.

Questo è quanto da anni come CISL Medici ci sforziamo di indicare e condannare.

O meglio…la spesa è stata sostenuta dallo Stato italiano, che con le sue università ha reclutato i migliori giovani, li ha fatti sacrificare per anni sui libri (e con loro – almeno economicamente – i loro genitori) e poi…li regala senza neppure provare ad invertire la tendenza. Il profitto, quindi, è solo di chi può raccogliere il frutto della spesa altrui.

Come se qualcuno potesse acquistare un’automobile spendendo solo i soldi per la tassa di possesso e la benzina…

Quanto potrebbe sopravvivere un’industria che sperperasse così le proprie risorse migliori?

Quanto – di conseguenza – si pensa che il SSN italiano possa sopportare questa emorragia economica e di personale?

Quando si comprenderà che è innaturale spendere come in Grecia e pretendere risultati comparabili a quelli della Germania (se non migliori)?

Chi è – insomma – che crede ancora a Babbo Natale? Chi porta i regali? E a chi?

Attenti, perché da piccoli ci dicevano anche che – nel caso non fossimo stati abbastanza buoni da meritare i doni ricevuti – essi sarebbero scomparsi proprio come erano arrivati.

E il dono più grande ricevuto da un governo è il consenso ottenuto alle elezioni e la fiducia che le azioni successive infondono nei cittadini che potrebbero confermarlo.

Oppure – ovviamente – diventare “grandi” e non credere più nelle favole.

E come la storia insegna…nelle difficoltà si diventa grandi in fretta.

La CISL Medici pretende attenzione concreta, risorse adeguate e dignità. Prendete nota.
 
Biagio Papotto
Segretario generale Cisl Medici

21 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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