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In FVG nessun taglio indiscriminato di posti letto

di Renata Bagatin

06 GEN - Gentile Direttore,
pur non amando i toni delle polemica, soprattutto su temi molto sensibili quali sanità e bisogni dei salute delle persone, mi vedo costretta a replicare alle esternazioni prive di fondatezza, che il dott. Walter Zalukar avanza dalle pagine del vostro giornale.
 
Le affermazioni di Zalukar sono presto smentite. Corrisponde al vero che la riforma sanitaria di questa Regione ha previsto una riorganizzazione importante di tutto il sistema, accorpando aziende territoriali e ospedaliero-universitarie; corrisponde al vero che la riorganizzazione abbia anche l’obiettivo di produrre efficientamento degli ospedali con la soppressione di doppioni di strutture e relativi posti di primariato; corrisponde al vero che, al fine di valorizzare al massimo il ruolo delle super-specialità degli ospedali hub regionali, si sono riorganizzate funzioni anche accorpandole a garanzia di maggior qualità, expertise delle equipe e governo dei costi (impegno sacrosanto per chi amministra la cosa pubblica); corrisponde al vero che al contempo si è investito sul territorio assumendo professionisti e riorganizzando la rete delle cure primarie in forte collegamento con i servizi territoriali secondo le più moderne visioni in sanità; e corrisponde certamente al vero che, assieme a molte altre cose,  si sono convertite le funzioni di 4 ospedali di rete, per rispondere a bisogni legati alla riabilitazione e post-acuzie.
 
Il taglio indiscriminato di posti letto denunciato da Di Maio in visita nella nostra Regione (il FVG è tra le regioni che andrà anche al rinnovo delle amministrative tra un paio di mesi) e ribadito da Zalukar non si è mai verificato.
 
Come l’assessore alla Sanità Maria Sandra Telesca ha già spiegato su queste pagine la riforma sanitaria è stata anche l’occasione per adeguare una dotazione di posti letto per acuti anacronistica, sovrabbondante e assolutamente non in linea con i parametri richiesti dalle norme nazionali. Contestualmente, però, i posti letto in esubero sono stati riconvertiti in posti letto di riabilitazione e post-acuzie (a cui ne sono stati aggiunti degli altri, sempre per effetto dell’adeguamento ai parametri nazionali). Con un saldo globale fortemente positivo.
 
In questa operazione nessun ospedale è stato chiuso; si sono riconvertite funzioni e 4 ospedali di rete (Gemona, Cividale, Sacile e Maniago) sono stati riqualificati come “presidi ospedalieri per la salute”, dotati di posti letto a gestione territoriale in stretto collegamento con i Medici di medicina generale, proprio per seguire meglio le fasi di post acuzie e riabilitazione dopo malattia acuta.
 
A dimostrarlo sono gli stessi atti di programmazione cui fa riferimento Zalukar ovvero la delibera della giunta regionale n. 2673/2014 che, oltre a rivedere la programmazione di posti letto per acuti, ha riconvertito posti letto di RSA in posti letto riabilitativi e definito il mantenimento di un ingente numero di posti letto nelle 4 sedi citate, che è del tutto legittimo continuare a definire “ospedali”.
Nel dettaglio: 70 pl a Gemona (erano 74 pl per acuti e 8 day hospital), 74 pl a Cividale (erano 38 pl per acuti e 11 day hospital), 46 pl a Maniago (erano 12), e infine a Sacile 66 pl (da 51 per acuti e 11 day hospital). Il saldo totale dei posti letto destinati alla riabilitazione, post acuzie e gestione della cronicità in questi 4 ospedali è dunque di 222 con un saldo positivo di 17 unità.
 
A questi numeri vanno aggiungiti i posti letto per la riabilitazione ospedaliera che ora sono 440 (erano 286); nelle RSA 487 posti letto su 984 (sostanzialmente il 50%) sono stati riconvertiti in posti letto di riabilitazione estensiva e così accreditati adeguandone gli standard; sono poi stati attivati 44 posti letto dedicati agli stati vegetativi persistenti; inoltre all’ospedale Gervasutta di Udine (presidio per l’alta specialità riabilitativa) i posti letto sono passati da 104 a 120 (+16).
 
Ad oggi in FVG, il totale dei posti letto dedicati alla gestione delle fasi riabilitative a di post-acuzie è di 1.740. A fronte di un millantato “taglio” di 579 pl per acuti.
 
Questi i numeri e il ragionamento di prospettiva che ci sta dietro.
La riforma sanitaria avviata non è certamente conclusa, ma i principi su cui opera sono chiarissimi: serve una riorganizzazione del sistema per rispondere alla domanda impressa dai cambi demografici ed epidemiologici in atto. Le malattie cronico-degenerative stanno sostituendosi in modo massiccio alle malattie acute.
 
Ciò è ineluttabile e diventa questione ineludibile per chi ha responsabilità di governo. I professionisti insegnano a noi politici che la cronicità non si cura in ospedale e tantomeno facendo la guerra a difesa dei posti letto. Chiunque voglia portare suggerimenti e critiche costruttive è bene accetto; altra cosa è non voler ammettere che le organizzazioni sanitarie più moderne e avanzate stanno andando esattamente nella direzione che abbiamo intrapreso in FVG grazie a questa riforma sanitaria. Non è più il tempo di rispondere ai nuovi problemi avanzando soluzioni vecchie.
 
Renata Bagatin
Vice presidente III Commissione Consiliare Salute e Politiche Sociali
Regione Friuli Venezia Giulia

06 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

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