Sicilia. Sulle linee guida radiologiche i Tsrm fanno confusione
di Filippo Mangiapane
12 FEB -
Gentile Direttore,
in merito alla nota diramata dal
Coordinamento Regionale dei Collegi dei Tecnici di radiologia della Sicilia apprendo con sorpresa che l’applicazione delle linee guida sulle pratiche radiologiche avrebbero delle pesanti ripercussioni sul sistema sanitario regionale presagendo addirittura la chiusura di diversi presidi ospedalieri.
Ai nostri più vicini collaboratori vorrei fare notare che le linee guida radiologiche nulla hanno a che vedere con le assunzioni dei medici radiologi previste invece dalla recente riorganizzazione del nostro SSR il cui razionale si fonda su due pilastri:
- La necessità di garantire una guardia attiva radiologica in almeno un presidio per distretto ospedaliero ( il tetto di spesa non ha permesso la sua istituzione in tutti gli ospedali, nella mia Provincia vi saranno Trapani e Marsala).
- La corretta proporzione rispetto al numero di apparecchiature ad elevata complessità (TC, RM,ect..) di cui la nostra regione è dotata.
Oltre che azzardato non è legale che tali apparecchiature siano gestite solo da un tecnico di radiologia.
Chi ha realmente a cuore gli interessi del paziente, invece di opporsi alle linee guida le sosterebbe; esse infatti garantiscono la presenza della equipe radiologica al completo e pertanto consentono il corretto esercizio dell'atto medico radiologico, dalla raccolta del consenso informato alla stesura del referto, qualificando la prestazione resa.
I medici radiologi hanno sempre sostenuto la necessità dell'implementazione tecnologica nel sistema sanitario regionale e nazionale anche con l'ausilio della Teleradiologia.
Il documento ISTISAN 10/44 permette un utilizzo corretto di questo sistema telematico
soddisfacendo i criteri di qualità in radiodiagnostica e prevedendo peraltro l’esecuzione di alcune indagini diagnostiche in assenza del medico radiologo e solo in urgenza.
Le Linee Guida vanno oltre consentendo detta attività anche all’interno delle strutture aziendali per i ricoverati.
Dispiace constatare che i rappresentanti dei Tsrm, rappresentanti di un Ente di diritto pubblico, preferiscano attaccare noi radiologi, auspicandone la mancata assunzione, piuttosto che concentrarsi a tutelare i loro iscritti.
Il Coordinamento Regionale dei tecnici non risparmia nemmeno l’Assessore alla Sanità, l’On.
Baldo Gucciardi, colpevole di aver condiviso le linee guida radiologiche, lasciandosi “sopraffare dalla lobby medica e dai suoi sindacati” e non perché già ampiamente validate dal Ministero della Salute!
Considerato che nei presidi ospedalieri della nostra regione, anche in ossequio alle legge 161/14 in tema di orari di lavoro, vi è necessità di radiologi per garantire i LEA non sarà che il problema sollevato tuteli altri interessi?
Filippo Mangiapane
Medico Radiologo Trapani
12 febbraio 2016
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