Il Know-how degli Infermieri in Cardiochirurgia
di L.Fialdini e S.Baratta
19 SET -
Gentile direttore,
ogni giorno, i sanitari dell'Ospedale del Cuore Fondazione Toscana Gabriele Monasterio curano ed assistono persone che dovranno sottoporsi ad interventi ad alta ed altissima complessità. Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone con un considerevole indice di case mix, elevato Euroscore, con molteplici disfunzioni, svariate comorbidità, fragili, anziani, impauriti ed ansiosi, ed è proprio in questo scenario che l'infermiere ha assunto, nel tempo, il ruolo di protagonista.
Un ruolo che viene assolto con le altre professionalità per pianificare l'assistenza, per sviluppare un handover integrato efficace per il paziente, la famiglia e le altre intensità di cura e quindi per restituire alla persona e ai familiari una sensazione di centralità rispetto al proprio percorso terapeutico.
La professione infermieristica mira a nuovi orizzonti e a nuove competenze, sia in ambito gestionale che clinico, e nonostante le difficoltà i nostri laureati non hanno mai perso l'entusiasmo e la voglia di crescere, di aggiornarsi, di collaborare nel team interprofessionale e soprattutto non si sono mai sottratti alla difesa della salute dei cittadini.
Negli anni sono stati introdotti e sperimentati nuovi approcci e nuovi strumenti per orientare la pratica professionale verso l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni, organizzare l’assistenza infermieristica secondo nuovi modelli organizzativi, come la gestione per progetti, ed assistenziali, come il primary nursing.
E' stato fondamentale, inoltre, fondare la valutazione, la decisione e l’azione clinica sulle conoscenze prodotte dalla ricerca e su adeguati indicatori e standard, mediante l’opportuno ricorso a strumenti quali pratiche regionali per la sicurezza, linee-guida, raccomandazioni, percorsi clinico-assistenziali, protocolli e procedure.
L'infermiere, in Cardiochirurgia, è un professionista con
competenze specialistiche, il quale affronta un percorso formativo continuo in azienda.
Il neoassunto, infatti, segue un iter di affiancamento altamente professionalizzante fino al raggiungimento degli obiettivi esclusivi dell'unità operativa. Seguono, successivamente, numerosi corsi ECM aziendali, progetti, revisioni di procedure, formazione on the job, ma soprattutto attraverso briefing e discussioni i sanitari accrescono quotidianamente le loro
technical skills.
Le competenze del professionista in ambito cardiovascolare possono essere raggruppate nelle seguenti macroaree:
I) conoscenza delle patologie cardiovascolari
II) cura del benessere fisico e del comfort
III) cura del benessere spirituale e relazionale
IV) garanzia di un approccio patient centered
V) valutazione della qualità delle cure e dell'assistenza
VI) management assistenziale
VII) formazione e comunicazione
VIII) educazione sanitaria
IX) sorveglianza infezioni e ricerca
X) risk management.
Per lo sviluppo di queste abilità e obiettivi, le aziende sanitarie dovrebbero promuovere un grande
team working con massima professionalità, chiarezza nell’informazione e disponibilità; favorire la condivisione di idee e di strumenti, garantire una leadership motivazionale, promuovere una flessibilità al cambiamento ed infine far emergere l'informazione con approccio bottom-up.
Attraverso una strutturata organizzazione si sviluppa nell'operatore motivazione, consapevolezza, responsabilità, cooperazione ed infine una grande umanizzazione ed attenzione ai bisogni dell'utenza.
Concludendo, parafrasando Antoine de Saint-Exupéry: “
Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito ”.
Luca Fialdini
Infermiere, Consigliere IPASVI di Massa Carrara
Dott.ssa Stefania Baratta
Dirigente S.I.T.R.A. Fondazione Toscana Gabriele Monasterio
19 settembre 2015
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