Processo Barga. Dopo assoluzione, si apra un confronto per trovare soluzioni condivise
di Massimiliano Paganini
20 APR -
Gentile Direttore,
in data giovedì 16 aprile si è concluso anche il cosiddetto processo Barga, che vedeva imputati un direttore sanitario, un responsabile medico radiologo e ben 12 tecnici sanitari di radiologia medica. I capi d'accusa che andavano dall'omissione d'atti d'ufficio all'esercizio abusivo della professione medica erano tutti da riferirsi all'espletamento di prestazioni radiologiche in elezione organizzate tramite un sistema di telegestione delle immagini, in assenza fisica del medico radiologo nel momento della loro esecuzione. La sentenza è stata di assoluzione per tutti gli imputati "perché il fatto non sussiste". Tale formula è la medesima utilizzata per il cosiddetto processo Marlia, terminato l'estate scorsa e del quale si conoscono anche le motivazioni.
Condividiamo con tutti gli imputati il sollievo per il positivo esito processuale coscienti delle preoccupazioni vissute dai medesimi in questi mesi. Con specifico riferimento ai colleghi TSRM abbiamo sorriso con loro quando abbiamo ricevuto una foto di gruppo con i loro volti distesi mentre indossavano una maglietta riportante la scritta "Orgogliosi di essere TSRM". Orgogliosi siamo noi per la dignità e la compostezza con cui questi colleghi hanno gestito una difficile situazione scaturita dal fatto di avere semplicemente svolto il proprio dovere nel rispetto della legge e nella tutela della salute dei nostri concittadini. Ci auguriamo che con il processo Barga sia terminata la stagione dei processi penali a direttori sanitari, responsabili medici radiologi, tecnici di radiologia per quanto concerne la telegestione delle prestazioni radiologiche.
Le soluzioni alle criticità inerenti tale "lecita organizzazione" (Tribunale di Lucca) devono scaturire dal confronto tra gli attori del processo radiologico: medici radiologi, tecnici sanitari di radiologia medica, fisici medici. Le soluzioni ci sono. Se vi fossero anche le volontà di tutti, esse potrebbero rappresentare delle buone soluzioni: omogenee, coerenti con la norma, percorribili per le organizzazioni sanitarie, sostenibili per il sistema sanitario, su tutto il territorio nazionale. Tutto questo senza che le competenze tipiche di ognuno subiscano erosioni, a partire dai medici radiologi ai quali fanno capo attività quali la diagnosi, la valutazione clinica del paziente, l'eventuale prescrizione di una nuova/diversa prestazione, il coordinamento del processo radiologico.
I tecnici sanitari di radiologia medica, ben coscienti di quanto contenuto nella normativa di esercizio professionale, di quanto previsto dall'abilitazione statuale, delle conoscenze maturate negli anni di formazione di base e post base e della perizia maturata in ambito lavorativo sono disponibili a portare e condividere soluzioni con tutti gli interessati alle tematiche menzionate, rimettendo la palla al centro per il bene del paziente.
Massimiliano Paganini
Per il Gruppo Aspetti Giuridici e Medico Legali TSRM
20 aprile 2015
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