Specializzazioni: borse di studio già finanziate e ‘buttate dalla finestra’
di Paolo Bonanni
27 MAR -
Gentile Direttore,
come Direttore di una Scuola di Specializzazione medica, mi inserisco nel dibattito attualmente in corso per segnalare una situazione assurda che sto scoprendo non essere solo della Scuola che dirigo, ma assai diffusa anche in altri Atenei. La questione è relativa al mancato scorrimento delle graduatorie e rimpiazzo di due nostri (ex) specializzandi che hanno rinunciato (dopo avere preso servizio) alla nostra Scuola, il primo dopo soli 9 giorni (!), il secondo dopo poco più di 1 mese dalla presa di servizio e a graduatorie ancora aperte. Ho comunicato la situazione al mio Rettore circa un mese fa.
Ieri l’altro il Rettore mi ha fatto sapere di avere sollecitato una soluzione in Conferenza dei Rettori (ricevendo solidarietà, anche perché mi è stato riferito che un problema analogo al mio è presente in altri Atenei), ma la conclusione è stata che il Ministero dell’Istruzione e dell’Università non ha fornito alcuna risposta, forse perché una procedura di sostituzione non è mai stata pensata, ed evidentemente nessuno si è posto il problema di ‘buttare dalla finestra’ borse di studio per formare futuri specialisti che potrebbero usufruire di uno stipendio per 4/5 anni e di una buona carriera nell'avvenire.
Credo sia necessario denunciare una situazione assurda: lamentiamo che i giovani non trovano lavoro, e non si ri-assegnano due borse di studio pienamente disponibili per ‘mancanza di procedura’.
Sembra che la regola sia sempre stata quella che non si recuperano le borse (o contratti) quando è iniziata la frequenza. Il problema è che con il vecchio sistema delle graduatorie locali i casi erano rarissimi, oggi i casi sono assai frequenti a causa di un’altra stortura del sistema: si sono fatte scorrere le graduatorie per le Scuole di Specializzazione e per la Medicina Generale nello stesso esatto periodo, consentendo a chi aveva scelto un percorso di passare a pochi giorni o settimane di distanza all’altro percorso, creando buchi ‘proceduralmente’ insanabili.
In un momento di grave crisi economica ed occupazionale per i giovani professionisti, e subito dopo la riforma delle Scuole di Specializzazione, la cui motivazione principale è quella di ridurre gli anni di corso per recuperare risorse utili all’incremento delle Borse di Studio disponibili, pare fortemente contraddittorio lasciare i medici in lista di attesa senza alcuna possibilità di accedere a posti rimasti disponibili in questo anno accademico appena iniziato.
Qualcuno al MIUR ha intenzione di fare qualcosa per sfruttare le borse già finanziate e rimaste vacanti, o l’unico modo per farsi ascoltare in questo Paese è andare a ‘Striscia la Notizia’?
Prof. Paolo Bonanni
Medico Chirurgo
Ordinario di Igiene
Universita' degli Studi di Firenze
Direttore Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva
Dipartimento di Scienze della Salute (DSS)
27 marzo 2015
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