Liste d’attesa nel Lazio in netto miglioramento. Dal 2015 si è passati dal 50% all'80% delle prestazioni erogate entro i tempi
L'obiettivo è quello di portarle al 90% entro il 2019. Il Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'Assessore alla Sanità e l'Integrazione Socio-sanitaria Alessio D'Amato hanno presentato il nuovo Sistema di Rivelazione dei tempi di Attesa (Tda) delle liste d'attesa, monitorante 43 visite ed esami diagnostici diversi, con i dati consultabili sul portale della Regione
07 GIU - Una conferenza all'interno degli edifici della Regione di via Cristoforo Colombo a Roma, alla presenza di una cinquantina di personalità non solo della stampa, ma anche della sanità laziale, tra le quali numerosi Direttori Generali di strutture ospedaliere e
Antonio Magi, presidente dell'Omceo Roma. La conferenza - indetta da
Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio al suo secondo mandato e dal nuovo Assessore alla Sanità e l'Integrazione Socio-sanitaria,
Alessio D'Amato - serve ad annunciare un'inversione di tendenza per quel che concerne i tempi di Attesa (Tda) nelle strutture laziali. Si sarebbe passati, infatti, dal 50% del 2015 all'80% registrato nel 2018 - con un
trend del 62,2% nel 2016 e del 70% nel 2017 - nelle prestazioni erogate entro i tempi indicati dalla Legge nazionale.
Il nuovo sistema Tda
La Regione Lazio ha predisposto un sistema di rivelazione dei tempi di attesa (Tda) per le prime visite e per gli esami strumentali che monitora ogni settimana 43 visite ed esami diagnostici, come ad esempio visite oncologiche, urologiche, Tac, Risonanze, visite ortopediche o mammografie. I dati sono consultabili sul portale
salutelazio.it, con un
apposito sistema interattivo e si riferiscono agli esami strumentali con una precisa divisione per classe di priorità, assegnata dal medico prescrittore: Urgente (U), Breve (B) o Differibile (D), quest'ultima classe suddivisa a sua volta nelle strumentali differibili. Nel portale si indicano i colori e l'indice Tda: verde indica il rispetto dei tempi per almeno il 90% del totale delle prenotazioni, giallo invece indica che le prenotazioni entro lo standard sono comprese tra il 50 e l'89%, rosso, infine, indica che le prenotazioni entro lo standard sono minori del 50% sul totale delle prenotazioni per il periodo selezionato.
Ruolo del Medico prescrittore
Per ogni prestazione è stato richiesto al Medico prescrittore di indicare la classe di priorità della prestazione: 72 ore per le Urgenti; 10 giorni per le Brevi e 30 giorni per le visite Differibili (60 giorni invece per le prenotazioni strumentali differibili). Il risultato raggiunto, a detta dello
staff del Governatore, sarebbe stato molto positivo: dal 2013 ad oggi, infatti, la classe Urgente è passata dal 15% a 50% e questo, in termini pratici, significherebbe che il paziente ottiene in molti casi la prestazione entro le 72 ore.
Le prestazioni perse
L'amministrazione del Lazio ha voluto segnalare anche come sia ineludibile la collaborazione della cittadinanza in questa battaglia per il miglioramento delle liste d'attesa. Occorrerebbe infatti ridurre drasticamente il numero delle prestazioni prenotate e non effettuate senza la necessaria disdetta da parte dell'utente (
no show). Nel primo trimestre del 2018 sono andate perse circa 1.500 prestazioni ogni giorno su un totale di oltre 2 milioni e 175mila erogate. Una percentuale del 6% calcolata in base alle circa 9 milioni di prestazioni erogate ogni anno dal Sistema sanitario regionale. Dalla Regione valutano anche l'ipotesi di adottare un sistema di sanzionamento in caso di mancata disdetta, sull'esempio di altre Regioni italiane, soldi che - sottolineano dalla Regione - sarebbero reinvestiti comunque in sanità. A guidare la classifica delle Aziende sanitarie con più prestazioni non effettuate senza disdetta ci sono la Asl Frosinone (con 15.599 prestazioni) la Asl Roma B (con 12.654 prestazioni) e la Asl Roma E (con 11.087 prestazioni), naturalmente queste prestazioni non sono prese solo dalle 43 del sistema Tda ma dalla totalità delle prestazioni sanitarie.
Il taglio dei vitalizi
La Legge Finanziaria di Bilancio regionale prevede, con approvazione passata con voto unanime, un contributo di 12,5 milioni di euro che la Regione Lazio avrà a disposizione grazie al taglio dei vitalizi. Anche queste risorse - assicurano dalla Regione - saranno fondamentali ai fini di una fruizione maggiormente positiva delle liste d'attesa.
“A partire dal mese di luglio - ha spiegato D'Amato -, ogni mattina, i Dg avranno un report quotidiano sulla situazione delle liste d'attesa. Sul sito, nelle prossime settimane, i dati saranno suddivisi Asl per Asl e sarà compresa anche l'intramoenia, il monitoraggio viene rinnovato in automatico ogni settimana, il martedì. Dal portale si evince come sulle priorità siamo sempre 'in verde', mentre sulle differibili dobbiamo ancora migliorare. Sono dati che indicano che la strada che abbiamo intrapreso è una strada valida. L'obiettivo è quello di tramutare i 'gialli' in 'verdi' e fare a meno dei 'rossi'”, ha concluso l'Assessore facendo riferimento al portale.
“Nelle liste d'attesa - ha spiegato il Governatore Zingaretti -, da una parte constatavo il malessere dei cittadini, dall'altro l'insoddisfazione degli operatori che difendevano il lavoro delle loro strutture. Mi trovavo tra queste due realtà. Le liste d'attesa sono state uno dei temi politici più importanti degli ultimi anni e sono state affrontate con un accento di ineluttabilità, ma sono invece mesi e anni che lavoriamo bene a riguardo. Il tema delle liste d'attesa è complesso e riguarda l'intero Sistema sanitario. Dal 50% all'80% delle prestazioni erogate entro i limiti massimi: questi sono numeri importanti. Ma possono anche essere letti al contrario, quei 'rossi' segnalano che in alcuni campi c'è ancora molto da lavorare e faremo in modo di superarli”. E segnalando come “oltre al Fondo sanitario abbiamo anche un Fondo ricavato dal taglio dei vitalizi”, lodando anche un'originale iniziativa di “due ragazzi, che si sono inventati una App che suggerisce il Pronto Soccorso migliore per la propria patologia”, il Presidente ha concluso sulle liste d'attesa, spiegando come “dietro questo salto in avanti ci sono anche i primi frutti di diverse politiche, come quelle di aumento del personale: dopo le 3200 assunzioni dell'ultimo biennio ora lavoriamo ad ulteriori 5000”.
Dunque la sfida sulle liste d'attesa, indicata sin dal principio del suo secondo mandato come una priorità dal Governatore Zingaretti, sembrerebbe avanzare verso una soluzione virtuosa. I risultati presentati oggi mostrano un quadro in miglioramento, per una battaglia che l'amministrazione regionale vuole centrale nella propria politica sanitaria.
Lorenzo Proia
07 giugno 2018
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