Centri di riabilitazione in audizione in Consiglio. Chiesto intervento per “scongiurare il ribasso delle rette”
Secondo gli operatori, dopo 17 anni in cui le tariffe non erano state adeguate, era da aspettarsi un ricalcolo che tenesse conto di tutti gli aumenti che nel frattempo hanno interessato i costi e le spese sostenute dai Centri per garantire il servizio. E invece, hanno denunciato i rappresentanti dei Centri, “dal 1° gennaio è previsto un taglio che va dal 7 al 12%, con tariffe addirittura inferiori ai livelli del 2001. E nel calcolo spariscono i costi amministrativi, quelli di struttura e le tasse”.
10 NOV - La commissione Politiche sociali e salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da
Rodolfo Lena, ha incontrato nei giorni scorsi – su loro richiesta – i rappresentanti dei Centri di riabilitazione territoriale per affrontare la questione della riduzione delle tariffe stabilita dalla Regione Lazio previste dal decreto della Regione nr.
04762 del 12 aprile 2017, che il presidente della Regione,
Nicola Zingaretti, ha approvato e poi differito al 1° gennaio 2018 con un altro decreto.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti
Massimo Sala (presidente Foai – Federazione degli organismi per l’assistenza alle persone disabili),
Michele Bellomo (presidente Aris – Associazione religiosa istituti socio-sanitari),
Giuseppe Milanese (presidente Cooperativa Osa - Operatori Sanitari Associati). Tutti hanno espresso forte contrarietà alla scelta della Regione Lazio di ridurre le tariffe corrisposte per il servizio fornito dai Centri a partire dal primo gennaio 2018.
Secondo gli operatori, riferisce una nota diffuso dalla Commissione a fine audizione, “dopo 17 anni in cui le tariffe non sono mai state adeguate, era da aspettarsi un ricalcolo che tenesse conto di tutti gli aumenti che nel frattempo hanno interessato i costi e le spese sostenute dai Centri per garantire il servizio. E invece, hanno denunciato, è accaduto il contrario: un taglio che va dal 7 al 12 per cento, con tariffe addirittura inferiori ai livelli del 2001. Inoltre, nel calcolo – hanno spiegato Aris e Foai – spariscono i costi amministrativi, quelli di struttura e le tasse”.
Sala, Bellomo e Milanese, prosegue la nota della commissione, “hanno anche denunciato la scarsa chiarezza su alcuni aspetti amministrativi riguardo l’identificazione e la ripartizione di alcune spese che i Centri continueranno a sostenere e, per questo, hanno chiesto un incontro urgente con
Andrea Tardiola, segretario generale della Giunta regionale, nonché commissario ad acta, nominato dal Tar del Lazio nel dicembre del 2016 a seguito di un ricorso presentato dai Centri che denunciavano la scarsa attenzione della Regione al tema dell’adeguamento delle tariffe”.
Proprio l’assenza di Tardiola in commissione è stata oggetto di una polemica sollevata dal consigliere regionale
Antonello Aurigemma (Forza Italia), il quale ha chiesto a Lena di riconvocare l’audizione fino a quando non sarà presente anche il segretario generale della Giunta, ottenendo garanzie in tal senso. Il presidente della settima commissione ha auspicato la riapertura di un tavolo in Regione per risolvere il problema prima dell’attivazione delle nuove tariffe (inizio 2018) e anche per rivedere la questione in termini più generali. “Non possiamo tornare indietro, dal concetto della presa in carico del paziente alla logica della prestazione”, ha detto Lena, ribadendo un concetto espresso anche da Giuseppe Milanese.
10 novembre 2017
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