Lazio. Incontro in Regione sul futuro degli ambulatori per le cure primarie
Per lo Smi bisogna riaprire il tavolo di discussione sull’organizzazione per ampliare l’offerta assistenziale, in particolare nella fascia d’età tra 0 e 6 anni finora esclusa.
25 MAR - Il futuro degli Ambulatori di Cure Primarie (ACP) è stato discusso oggi nell’ambito di un incontro in Regione. Il punto della situazione è stato tracciato dalla delegazione Smi Lazio, composta da
Ermanno De Fazi, vice segretario e dai coordinatori Acp
Roberto Rocchi,
Paolo Pepe e
Manuel Serrano.
La maggior parte dei coordinatori ha focalizzato il dibattito sulla principale criticità del sistema: i limiti mostrati dai programmi informatici forniti dalla regione Lazio nel gestire le prescrizioni farmaceutiche ed il flusso dei dati.
Secondo
Ermanno De Fazi “urge confermare la presenza di un coordinatore in ogni sede di ACP. Ma è altrettanto importante uniformare i criteri per l’assegnazione degli incarichi ai coordinatori, così come gli emolumenti e le modalità di retribuzione nelle varie ASL”. Per i coordinatori Acp
Roberto Rocchi, Paolo Pepe e Manuel Serrano è necessario: “implementare il ruolo della Continuità Assistenziale e la sua interazione con i Medici di Assistenza primaria, riaprire il tavolo di discussione sull’organizzazione degli ACP per ampliare l’offerta assistenziale, in particolare nella fascia d’età tra 0 e 6 anni finora esclusa”.
“Su quest’ultima idea”, hanno sottolineato i Sindacalisti, “la parte pubblica si è mostrata favorevole ad integrare il progetto ACP con il contributo attivo di altre figure professionali specialistiche”.
25 marzo 2016
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