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Lazio. La lotta al bullismo è legge. Stanziati 750 milioni per il triennio, nasce Consulta regionale

Verranno sostenuti programmi e progetti che puntino al rispetto della dignità della persona, alla valorizzazione delle diversità e al contrasto di tutte le discriminazioni. A beneficiare dei finanziamenti saranno i comuni (anche associati), i municipi e gli altri enti locali, le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie locali e le associazioni o organizzazioni iscritte nei rispettivi registri regionali.

04 MAR - Approvata in Consiglio regionale la proposta di legge che disciplina gli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo. Otto le astensioni, annunciate prima della votazione da diversi consiglieri di minoranza. Il testo prevede l’istituzione di un fondo con uno stanziamento di 750 mila euro per il triennio 2016/2018, di cui 150 mila euro per quest’anno. Sarà istituita una Consulta regionale sul bullismo. L’Aula ha dato il via libera, nel corso delle tre sedute di lavori, a una ventina di richieste di modifica, sia di maggioranza che di opposizione. Gli emendamenti e i subemendamenti presentati alla proposta di legge n. 202/2016 (Valeriani e altri) erano oltre duecento.

Asse del provvedimento risiede nel sostegno a programmi e progetti che puntino al rispetto della dignità della persona, alla valorizzazione delle diversità e al contrasto di tutte le discriminazioni “come richiamate dall’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Punto, quest’ultimo, sul quale si è concentrato in particolare il dibattito in aula. Sostegno, inoltre, sarà dato alla tutela dell’integrità psico-fisica di bambini e adolescenti, alla diffusione della legalità e all’utilizzo consapevole degli strumenti informatici e della rete, specie a scuola.

Potrà trattarsi, ad esempio, di interventi per iniziative culturali, sociali e sportive sui temi del rispetto della diversità in conformità del principio costituzionale di uguaglianza tra gli individui, dell’educazione ai sentimenti e all’affettività e alla gestione dei conflitti. Ma anche di iniziative di promozione di uno stile di vita familiare che sostenga lo sviluppo di un senso critico nel minore/adolescente, di gruppi di supporto per i genitori, corsi di formazione per personale scolastico, operatori sportivi e educatori, campagne di sensibilizzazione e informazione per studenti, insegnanti e famiglie. Contributi sono previsti anche per programmi di sostegno in favore di vittime, autori e spettatori di atti di bullismo.

A beneficiare dei finanziamenti saranno i comuni (anche associati), i municipi e gli altri enti locali, le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie locali e le associazioni o organizzazioni iscritte nei rispettivi registri regionali. Queste ultime dovranno operare da almeno cinque anni nel campo del disagio sociale, del sostegno alla famiglia, alla genitorialità e minorile e avvalersi di formatori con comprovata esperienza pluriennale. I finanziamenti saranno concessi attraverso procedure a evidenza pubblica.

Prevista, inoltre, l’istituzione della Consulta regionale sul bullismo, che lavorerà in collaborazione con il Garante regionale dell’Infanzia e dell’adolescenza, l’Osservatorio permanente sulle famiglie, l’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità e l’Osservatorio regionale permanente sul bullismo. Si avvarrà anche del supporto dei dipartimenti delle Asl che si occupano di disagio, devianza e dipendenza, oltre che di tavoli istituzionali permanenti “quali strumenti operativi di raccordo con il territorio”. Dati e informazioni sull’attuazione della legge saranno accessibili sul sito della Regione, mentre la relazione della Giunta sarà pubblicata sul sito del Consiglio.
 

04 marzo 2016
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