Spending review. Federfarma Treviso: “Il Nord paga lo sforamento di spesa del Sud”
“Un decreto semplicemente devastante”. E questo, secondo il presidente di Federfarma Treviso, Franco Gariboldi Muschietti, a causa di “regioni come Campania, Puglia e Sicilia, che sono fuori dai limiti e il Governo è costretto a ripianare questi disavanzi facendo pagare anche i virtuosi”.
10 LUG - "E' evidente che in tutta Italia, come nella mia provincia di Treviso, le farmacie dovranno cominciare a tagliare sul personale. E facendo due conti è possibile pensare ad almeno una o due persone in meno per attività, specialmente personale non laureato: a livello nazionale parliamo almeno 18-20mila posti; mentre ragionando solo su Treviso parliamo di almeno 200 persone". A evidenziare una delle conseguenze della manovra “iniqua” sulla spending review è Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Federfarma Treviso, che oggi ha partecipato in qualità di delegato nazionale alla manifestazione indetta da Federfarma a Roma in piazza a Montecitorio.
“A Nordest – riferisce Muschietti - la situazione è tesa e nel trevigiano i farmacisti sono già sul piede di guerra per l'ennesimo intervento iniquo”.
Secondo Muschietti i problemi sul tavolo sono principalmente due: "Il primo sta nel fatto che come sempre ci cambiano le regole a giochi fatti e noi, come la provincia di Treviso che rappresento, ci troviamo sempre più spesso gabbati. Difatti qui siamo ampiamente entro i parametri della spesa farmaceutica ma siccome regioni come Campania, Puglia e Sicilia, sono fuori dai limiti allora il Governo è costretto a ripianare questi disavanzi facendo pagare anche i virtuosi. Questo non è giusto. Così come non è giusto, anzi direi che è quasi vessatorio, imporci il raddoppio della percentuale di sconto sui farmaci che dobbiamo applicare alla sanità nazionale. Si vuol passare dall'1,82% al 3,65%. Sembrava che questa ennesima tassa dovesse restare in vigore fino a fine anno ma invece sembra proprio sia destinata a permanere sulle nostre teste per più tempo: ancora una volta le carte vengono cambiate e in sostanza dobbiamo prepararci a lavorare gratis”.
“Per evitare il collasso del settore – prosegue Muschietti - saremo costretti a tagliare. E vogliono costringerci ad aprire nuove farmacie? Per chi se non c'è futuro? A questo quesito la risposta che mi sovviene è una sola: le multinazionali si troveranno un mercato appetibile dove potranno imporre logiche di mercato finalizzate esclusivamente al business, e la salute dei cittadini? A questo Governo non interessa".
10 luglio 2012
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