Consulta delle professioni sanitarie e socio sanitarie. L’obiettivo è facilitare il dialogo. Ecco il testo del decreto
di Luciano Fassari
Firmato ieri il provvedimento che istituisce l’organismo che avrà il compito di facilitare “il dialogo tra le professioni, avvicinare le stesse ai decisori istituzionali per collaborare al miglioramento della qualità dell’assistenza dei cittadini”. Nella Consulta gli ordini dei Medici, Veterinari, Farmacisti, Infermieri, Ostetriche, Tecnici sanitari radiologia e Professioni sanitarie tecniche e riabilitazione e prevenzione, Biologi, Chimici e Fisici, Psicologi, Assistenti sociali. IL DECRETO
08 GEN - La Consulta delle professioni sanitarie e socio sanitarie sarà un “organismo operativo e propositivo che faciliti il dialogo tra le professioni, avvicini le stesse ai decisori istituzionali e collabori al miglioramento della qualità dell’assistenza dei cittadini”. È quanto è scritto nel provvedimento, che Qs è in grado di pubblicare, firmato ieri dal Ministro della Salute,
Roberto Speranza.
Obiettivo dichiarato, quindi, quello di migliorare il dialogo tra le professioni sanitarie che soprattutto in questi ultimi anni ha visto forti momenti di contrapposizione: si pensi alla battaglia tra medici e infermieri o a quella tra radiologi e tecnici di radiologia.
Ora la Consulta si spera possa diventare un’Assemblea (forse talvolta potrebbe assumere anche le caratteristiche di un ’ring’) ove far confluire i vari punti di vista di tutte le professioni sanitarie allo scopo di dirimere conflitti e lanciare proposte per il miglioramento dei servizi.
La Consulta è
presieduta dal Ministro della Salute o da un suo delegato ed è costituita dai presidenti delle Federazioni di:
- Medici (Fnomceo)
- Veterinari (Fnovi)
- Farmacisti (Fofi)
- Infermieri (Fnopi)
- Ostetriche (Fnopo)
- Tecnici sanitari radiologia, professioni sanitarie tecniche e riabilitazione e prevenzione (Tsrm-Pstrp)
- Biologi (Onb)
- Chimici e Fisici (Fncf)
- Psicologi (Cnop)
- Assistenti sociali (Cnoas)
“La Consulta – si legge nel provvedimento - interagisce con le istituzioni nel rispetto di ciascun codice deontologico e nelle materie di rispettiva competenza. In particolare:
a) opera nell’ottica dell’integrazione e dell’interdipendenza dei diversi profili e delle peculiari competenze professionali che concorrono all’organizzazione dei servizi assistenziali da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio nazionale;
b) collabora con le Istituzioni al fine della corretta applicazione delle norme di legge e regolamenti vigenti, nel rispetto di tutti i profili professionali;
c) propone studi e ricerche concernenti l’attività delle diverse categorie professionali senza sovrapposizione tra le stesse;
d) formula proposte in materia di formazione dei professionisti sanitari, in relazione alle rispettive competenze e funzioni”.
Luciano Fassari
08 gennaio 2020
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