E nel Codice, come ha ancora sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini nel suo intervento, ci sono poi passaggi importanti per la professione come l’importanza dell’agire professionale fondato su evidenze, il positivo riferimento alla formazione, il richiamo alla lealtà e collaborazione con gli altri colleghi, l’attivazione dell’infermiere a tutela del paziente nei casi di privazioni, violenze o maltrattamenti; il rispetto della volontà del paziente. :”Condivisione è la parola chiave – ha detto Bonaccini riferendosi al rapporto tra professioni – e un sistema appropriato non lavora ‘per caste’, ma per competenze appropriate”, ha aggiunto garantendo che le Regioni si impegneranno a far crescere, anche con nuove specializzazioni, la professionalità degli infermieri.
E c’è un altro passaggio particolarmente apprezzato dalle Regioni: la distinzione di ruoli e responsabilità tra l’istituzione Ordine e l’amministrazione che ha ricevuto un mandato dalle comunità di governare un territorio e di prendere quindi delle scelte nell’interesse generale. L’uno non può surrogare l’altro, entrambi devono interagire e collaborare lealmente per realizzare i fini istituzionali che le Leggi gli hanno assegnato.
“il Codice – ha aggiunto Mangiacavalli - può concorrere all’identità professionale, ma non è l’identità professionale. Quanto meno il Codice non può esaurirla perché l’identità professionale è sia deontologica, che scientifica, che personale. Ha una funzione fondamentale: regola il comportamento professionale che ognuno di noi poi declina sulla particolarità del caso clinico o del contesto organizzativo per offrire la migliore risposta in termini di salute, risposta che non può trovarsi nel codice, ma dentro l’agito consapevole e ragionato di tutti gli iscritti di cui il Codice è a supporto e non il contrario”.
“Un nuovo Codice – ha affermato il
commissario dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro in un videomessaggio - mette in gioco tutta la professione e richiede una riflessione su come evolvere, come ridefinirsi rispetto ai nuovi bisogni di salute. La professione infermieristica è decisiva rispetto alla qualità dell’assistenza, alla sostenibilità del Ssn, ai nuovi modelli necessari per rispondere al quadro epidemiologico attuale in cui aumentano le fragilità. Tutto questo in un imprescindibile lavoro in team perché nessun professionista può pensare di affrontare da solo i nuovi bisogni di salute”.
“Il nuovo Codice, come tutti i codici delle nostre professioni – ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli – serve a dare un’anima alla professione”.
Giudizi positivi anche dai rappresentanti del Parlamento. “Tutto quanto contenuto nel vostro nuovo codice – ha detto
Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione igiene e Sanità del Senato - ha evidentemente un costo e un prezzo che sicuramente finora è stato più basso di quello che meritavate. Siete un investimento, non una spesa”.
“Avete realizzato un Codice ascoltando tutti, anche i cittadini che sono il vostro primo pensiero – ha aggiunto
Marialucia Lorefice, presidente della Commissione Affari sociali della Camera -: avete puntato alla collettività e alla solidarietà e questo vi fa onore”.
“Ciò che è fondamentale e il vostro Codice porta avanti e difende – ha detto
Rossana Boldi, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera – è l'alleanza per la cura del paziente tra tutte le professioni sanitarie, con ruoli alla pari, senza tentativi di prevaricazione”.
Anche le associazioni di pazienti e cittadini e i rappresentanti delle aziende sanitarie sono intervenuti.
“Tra i nostri dipendenti infermieri – ha detto
Massimo Raponi, direttore sanitario dell’ospedale Bambino Gesù di Roma - abbiamo registrato un alto grado di partecipazione e conoscenza rispetto al nuovo Codice deontologico ed è qualcosa di raro, siete davvero una grande famiglia professionale che guarda al futuro e che si pone come alleata ideale per cittadini e pazienti, a partire dai più piccoli e dai più indifesi”.
“Siamo in piena sintonia con i principi del vostro codice – ha aggiunti
Laura Del Campo, direttore della FAVO, la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia – che prevede la presa il carico del paziente e della sua famiglia: è sicuramente qualcosa di concreto e di importante che facciamo noi associazioni e voi infermieri insieme ogni giorno. Il vostro Codice affronta e dà risposte ai problemi delle persone con patologie oncologiche come di tutti i pazienti di tutte le patologie e Favo e Fnopi in questo lavoreranno sempre insieme”.
“Quello che percepiscono i nostri oltre 4 milioni di iscritti – ha detto
Roberto Messina, presidente dei Federanziani - è che state crescendo tantissimo e sarete la figura professionale cardine per l'assistenza territoriale e di comunità. Il vostro ruolo è e sarà sempre più centrale”.
Infine, presenti all’evento anche i rappresentanti delle religioni che hanno contribuito alla stesura del Codice e che hanno sottolineato che è la prima volta che una professione ha la cura di pensare anche a questo tipo di esigenze delle persone e il neocommissario Enpapi (l’ente di previdenza degli infermieri) Eugenio D’Amico, che ha garantito solidità e certezza dell’Ente e dei servizi che questo eroga ai suoi iscritti.