Emergenza-urgenza. Cimo-Fesmed a Grillo: “Vanno rivisti i protocolli del servizio”
Il presidente del sindacato scrive al Ministro della Salute: “rinnoviamo l’appello ad una revisione dei protocolli del servizio dell’emergenza-urgenza, che da tempo il mondo sindacale denuncia troppo frammentati e inadeguati alle esigenze di cure appropriate”.
07 GIU - “Lo stato critico dell’emergenza-urgenza, che soffre di una cronica insufficienza di mezzi e di personale sanitario, è stato nuovamente posto alla pubblica attenzione nei giorni scorsi dalla Federconsumatori, che ha richiesto a Lei, signor Ministro, e alle Regioni un’urgente interlocuzione per intervenire su fabbisogno e qualificazione dei mezzi di soccorso avanzato. Ad essa si è a stretto giro aggiunta la proposta FNOMCeO di istituire un tavolo ministeriale dedicato alla questione e per migliorare, rendendole omogenee sul territorio nazionale, le attuali procedure di assistenza sui mezzi di soccorso avanzato”. È quanto si legge in una lettera del presidente della Cimo-Fesmed,
Guido Quici inviata al Ministro della Salute,
Giulia Grillo.
“Come Federazione – prosegue la missiva - diamo pieno sostegno alla proposta FNOMCeO e rinnoviamo l’appello ad una revisione dei protocolli del servizio dell’emergenza-urgenza, che da tempo il mondo sindacale denuncia troppo frammentati e inadeguati alle esigenze di cure appropriate. Questi richiami non fanno che rafforzare la convinzione che sia giunto il momento di una vera ed efficace azione di concertazione e di un intervento di riorganizzazione che sia questa volta mediato da chi per primo vive e conosce le priorità del servizio di emergenza-urgenza: i medici e gli utenti”.
“Il nostro primo dovere – rimarca Quici - e obiettivo deve essere la sicurezza dei pazienti, sicurezza che nell’emergenza non può essere sacrificata sull’altare dei risparmi o del task-shifting degli interventi di diagnosi e cura ad altre categorie di operatori sanitari. La presenza di un medico sui mezzi di soccorso avanzato è fondamentale e permette di affrontare le crisi con la massima efficacia possibile. La generale carenza dei medici non può essere una scusa per ignorare questa fondamentale necessità, in merito alla quale la politica deve responsabilmente intervenire per garantire l’intervento ottimale sul paziente acuto, mentre sulla programmazione può autorizzare un numero maggiore di specializzazioni in emergenza-urgenza.
“La Federazione CIMO-FESMED – conclude - si augura che tali evidenze portino ad un rapido riscontro da parte del Ministero e alla indicazione di una data per un primo incontro sul tema”.
07 giugno 2019
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