Fnomceo continua battaglia contro spot su risarcimenti da malasanità. Diffida a Wind-Tre per pubblicità via sms. E l’Azienda telefonica decide di sospendere l’invio
L'Ordine dei medici dopo il caso di uno spot tv ora si scaglia contro le pubblicità che arrivano via sms e che invitano i cittadini a richiedere un risarcimento ove non soddisfatti di una prestazione sanitaria. Presentata diffida a Wind-Tre che in seguito alla segnalazione ha deciso di sospendere l'invio. “È doveroso sottolineare che questi messaggi creano una grave turbativa nel rapporto medico-paziente e soprattutto inducono a contenziosi che rischiano di costituire un ulteriore aggravio di spese a carico del Ssn”.
10 MAG - Questa volta il messaggio arriva via sms: “Credi di aver diritto a un risarcimento per malasanità? Fai valutare con serietà
senza costi”. Segue numero verde di una società che offre assistenza legale. La nuova pubblicità arriva a pochi mesi di distanza dagli spot televisivi, poi sospesi, che invitavano i cittadini a considerare, anche qui a presunto ‘costo zero’, la richiesta di un risarcimento ove non soddisfatti di una prestazione sanitaria.
Pronta, anche in questo caso, la reazione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che subito ha scritto una lettera, a firma del suo presidente
Filippo Anelli, alla società telefonica che veicola i messaggi - i quali, secondo la Federazione, “sostanzialmente inducono i cittadini a promuovere sempre e comunque contenziosi nei confronti dei medici” - chiedendo l’immediata interruzione della campagna.
“È doveroso sottolineare che questi messaggi creano una grave turbativa nel rapporto medico-paziente – scrive Anelli - e soprattutto inducono a contenziosi che rischiano di costituire un ulteriore aggravio di spese a carico del Ssn, costretto a tutelare l’attività dei medici sia a livello giudiziario che assicurativo con costi esorbitanti e spesso ingiustificati”.
“È inutile sottolineare, poi, l’offesa che viene arrecata in modo indiscriminato a tutti i medici italiani indicati come responsabili di presunti errori, tutti da dimostrare, che spesso non hanno nulla a che vedere con la loro attività professionale – continua ancora Anelli nella lettera-. Chiediamo, pertanto, l’immediata interruzione dell’inoltro di questi sms e ci riserviamo comunque, in caso contrario, di porre in essere anche le adeguate azioni di tutela legale della professione medica”.
“Abbiamo scritto alla compagnia telefonica – spiega ora Anelli – facendo leva su ragioni etiche,
in primis il danno economico per il nostro Servizio sanitario nazionale che, già messo a dura prova da anni di tagli lineari, si vede costretto, con l’aumentare di cause anche temerarie da parte di società che hanno come obiettivo il profitto, a deviare su spese legali e assicurative le risorse che dovrebbe destinare, invece, alle cure”.
“Fermo restando il diritto al giusto risarcimento per i pazienti realmente danneggiati, il contenzioso in carenza di
fumus boni iuris si riverbera in un danno per tutti i cittadini – continua il Presidente - perché sottrae risorse al Servizio sanitario e toglie serenità e motivazione ai medici, spingendoli ad abbandonare il pubblico a favore del privato o dei paesi esteri, e rischiando oltretutto di incrementare il fenomeno della ‘medicina difensiva’, con prescrizione di esami inutili e costosi”.
“Quando si è trattato di spot televisivi, abbiamo ottenuto risultati facendo leva sull’etica dei responsabili delle reti che li trasmettevano: agendo su questa stessa leva ci appelliamo ora a Wind-Tre, che sappiamo sensibile a tematiche civili e sociali – conclude Anelli -. Resta, sulla materia, un vuoto ingiustificabile dell’azione Politica. Chiediamo al Ministro della Salute e all’intero Governo un intervento legislativo che ponga un argine a questi messaggi distorti e dannosi per l’intero sistema delle cure, tra i migliori al mondo anche e soprattutto per merito dei suoi professionisti, che ne garantiscono la sostenibilità e la qualità a dispetto di mancate o scarse retribuzioni e condizioni di lavoro ‘al limite’”.
“Ci risiamo – spiega
Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Roma, – dopo gli spot pubblicitari televisivi ora la via della speculazione di queste srl senza scrupoli, che lucrano sul dolore delle persone, ha intrapreso nuove strade: l’invio di sms e messaggi whatsapp che invitano i cittadini a richiedere un risarcimento qualora non dovessero essere soddisfatti da una prestazione sanitaria”.
“In realtà i cittadini – prosegue - vengono presi in giro e i medici vessati ritenuti colpevoli di ogni nefandezza in ambito sanitario. Bene quindi ha fatto la Fnomceo a diffidare questa compagnia telefonica a continuare con l’invio di questi messaggi pubblicitari. Questa è una vera propria speculazione a danno dei cittadini che soffrono e dei medici ritenuti colpevoli di tutti i malanni del Ssn”.
“Queste società – rimarca Magi - lucrano sul rapporto medico-paziente creando contrapposizioni mentre invece il rapporto tra medici e pazienti deve tornare ad essere fisiologico e non patologico. Bisogna arrivare ad una mediazione tra le parti, bisogna eliminare le cause in tribunale, bisogna riavvicinare medici e pazienti. L’interesse è di tutti e due”.
“Per tale motivo l’Ordine dei Medici di Roma, primo in Italia, ha iniziato da febbraio un’attività di tutoring, uno sportello di aiuto e supporto sia per i medici che per i pazienti. È un’iniziativa importante che intende da un lato orientare facilmente i cittadini che ritengono di aver subito un danno, facendo loro capire, in modo del tutto gratuito, se ci sono o meno le condizioni per chiedere un risarcimento; dall’altro, supporta anche i medici che vengono denunciati, e che hanno bisogno di qualcuno che gli dica cosa fare per potersi difendere nel migliore dei modi”.
“Il nostro obiettivo è salvaguardare entrambe le parti dalle speculazioni di un mercato che sta emergendo adesso. Ma la cosa più importante, è che crea un’interfaccia tra medici e pazienti, che hanno quindi la possibilità di parlare. Inoltre, l’Ordine ha anche contatti diretti con le aziende sanitarie, quindi può interporsi per cercare di trovare una mediazione tra chi fa il contenzioso e la struttura. Infine potrebbe essere interessante inserire nel nostro ordinamento una norma contro le cause temerarie che costringono sempre più i camici bianchi alla medicina difensiva. Una legge che preveda un risarcimento anche per i medici accusati ingiustamente. In questo modo – conclude Magi – diminuirebbero in maniera considerevole sia le cause mediche che i contenziosi”.
Nel pomeriggio poi la stessa Fnomceo comunica che “Wind ha preso atto dei rilievi di carattere etico mossi dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) sugli spot che invitavano gli utenti a valutare a costo zero, presso una società di assistenza legale, la possibilità di un risarcimento per presunta malasanità e ha sospeso l’inoltro degli sms”. A comunicarlo al presidente della Fnomceo Filippo Anelli, il Direttore Public Affairs, Internal & External Communication di Wind Tre S.p.A., Massimo Angelini, che ha voluto chiamarlo personalmente.
“Ringraziamo Wind-Tre per la sensibilità dimostrata su una questione della quale il Direttore Angelini ha condiviso la crucialità per i diritti di tutti i cittadini e per la sostenibilità del Servizio Sanitario nazionale – dichiara Anelli -. Angelini ha convenuto sul ritenere questo spot non utile al bene comune e ha fatto sì che un messaggio che può essere fuorviante non raggiunga più gli utenti della compagnia”.
“Molto lavoro resta ancora da fare – conclude Anelli -. Occorre un cambio di passo, una svolta culturale per cui il nostro Servizio Sanitario nazionale sia visto come un patrimonio da salvaguardare e non da intaccare senza motivo, e i professionisti che vi operano quali attori e autori del sistema e non terminali delle insoddisfazioni dovute a carenze organizzative e strutturali. Noi medici abbiamo fatto il primo passo: il 16 maggio alle 14,30 a Roma si aprirà il grande percorso degli Stati Generali della professione, per un nuovo paradigma del medico e della medicina. Ora sta alla Politica fare altrettanto”.
10 maggio 2019
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