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Intramoenia. I medici: "Se gestita bene è vantaggio per azienda e cittadini"


Per Troise (Anaao) e Cozza (Fp Cgil Medici) la Relazione sull'intramoenia che il ministro Balduzzi ha presentato in Parlamento testimonia le potenzialità della libera professione intramuraria, i cui utili possono essere gestiti per migliorare le condizioni delle strutture e i servizi ai cittadini.

31 GEN - Trasparenza e riduzione delle liste di attesa, ma anche una fonte di guadagno per l'azienda, che può investire le risorse per migliorare l'efficienza delle strutture, le condizioni di lavoro dei medici e i servizi offerti ai cittadini. Questi, secondo Costantino Troise (Anaao Assomed) e Massimo Cozza (Fp Cgil Medici) sono i possibili benefici della corretta gestione dell'intramoenia.
 
Ma, secondo i due sindacalisti, l'intramoenia è anche uno strumento per evitare un ulteriore allontamento dei cittadini dal servizio pubblico verso il privato. L'auspicio è che i dati della Relazione che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha presentato al Parlamento siano un incentivo per le Regioni a una gestione sempre più efficiente della libera professione intramuraria.
 
Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed
“Una fonte di investimento a vantaggio di aziende e cittadini”

“Questi dati confermano ciò che diciamo da tempo: cioè che l’intramoenia se ben gestita è un buon vantaggio non solo per i cittadini e i medici, ma anche per le aziende che hanno la possibilità di intercettare denaro che altrimenti andrebbe a finire nel circuito privato ed utilizzarlo per le proprie necessità”. È questo il commento di Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed ai dati dell’Osservatorio nazionale sull’intramoenia che evidenzia l’incremento degli introiti alle aziende derivanti dalla libera professione intramuraria dei medici.
“È evidente che se il sistema entra a pieno titolo nell’attività ordinaria – ha spiegato Troise – costituisce per l’azienda sanitaria una delle fonti di finanziamento che oggi si stanno cercando. Questo consentirebbe di indirizzare i ricavi ottenuti su fronti vitali per il sistema assistenziale, a tutto vantaggio dei cittadini. Potrebbero servire per migliorare la sicurezza e il comfort dell’attività istituzionale, per aumentare l’offerta riducendo i tempi di attesa e ovviando così anche alla carenza di personale che si sta verificando negli ultimi anni. E ancora, potrebbe essere utilizzato per alleggerire il co-payment o e per investire in tecnologie visto che in sanità pubblica, negli ultimi anni, gli investimenti su questo fronte si sono fermati, a differenza di quanto invece avviene nel privato, che ad esempio nell’area oncologica ha investito ben 25 milioni di euro in radioterapia”. Altro dato interessante emerso dalla Relazione, ha aggiunto Troise, è che all’aumento degli introiti aziendali è corrisposta in otto anni la diminuzione di quelli per i medici. “Questo vuol dire che il sistema sta andando verso un riequilibrio – ha aggiunto – senza dimenticare però che questi introiti comunque non esisterebbero senza il lavoro aggiuntivo dei medici. Sono un introito inaspettato per le aziende e anche un grande vantaggio per lo Stato: il miliardo e oltre incassato grazie all’attività intramuraria si traduce in 450 milioni di tasse certe e sicure. E questo non è un elemento secondario. Insomma, anziché demonizzare l’intramoenia – ha concluso  Troise – bisognerebbe investire su di essa. È un’attività ordinaria regolamentata da leggi e contratti. Bisogna quindi che le Aziende inizino a considerarla come un’attività propria e non come un favore che fanno ai medici”.  (E.M.)



Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici
"L’aumento degli utili sia incentivo per Dg inadepienti a creare spazi nelle aziende"
“L’aumento degli utili alle Asl derivante dall’attività di intramoenia dovrebbe incentivare tutti quei Direttori generali inadempienti a reperire spazi adeguati che consentano a medici e cittadini lo svolgimento di una attività libero professionale trasparente, di qualità e a vantaggio di tutto il sistema”. Così Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, ha commentato i dati esposti ieri in Parlamento dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, riguardanti un incremento degli utili per le Asl del 9,1% legati all’attività di intramoenia.
Il problema fondamentale, secondo Cozza, è quello di riuscire a spiegare come questi risultati possano tradursi in vantaggi non solo economici. “L’attività di intramoenia svolta all’interno delle Asl gioca un ruolo importante anche nell’evitare un ulteriore allontanamento dei cittadini dal servizio pubblico. Un allontanamento che è stato favorito da provvedimenti come quelli sui ticket”. “Inoltre va evidenziato come lavorare secondo questa modalità fornisca maggiori garanzie di trasparenza riguardo le liste d’attesa, ad essere un occasione per sfoltirle”.
“Bisogna mettere i medici in condizioni di effettuare nel migliore dei modi la loro attività libero professionale – ha ribadito Cozza - fornendo loro spazi adeguati all’interno del servizio pubblico”.
Il pericolo paventato dal segretario della Fp Cgil Medici è quello di una "mancanza di volontà politica" di favorire questo genere di attività pubblica come scusante per poi dare “un ‘via libera’ allo svolgimento dell’intramoenia in studi privati o case di cura, snaturando in tal modo il suo ruolo”. (G.R.)
 

31 gennaio 2012
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