Medicina. Gli studenti chiedono di prorogare l’entrata in vigore del nuovo esame per l’abilitazione
In una nota congiunta Sigm, Cnas, Confederazione degli studenti e Clds chiedono lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore delle nuove modalità di svolgimento degli Esami di Stato di abilitazione all'esercizio della professione medico che potrebbe entrare in vigore a luglio. “Ad oggi, il tirocinio pratico, richiesto dal Decreto Fedeli, sarebbe previsto solo in pochissimi poli Universitari, rendendo necessario ricorrere a modalità provvisorie e discutibili”.
06 MAR - “L’approvazione del D.M. del 9 maggio 2018, n. 58. del MIUR, regolamentante le nuove modalità di svolgimento degli Esami di Stato di abilitazione all'esercizio della professione medico-chirurgica, e lo stralcio della sua proroga, inserita all’interno del dl semplificazioni, vedrebbero le nuove modalità di svolgimento in vigore dalla sessione di luglio 2019”. È quanto rilevano in una nota congiunta Sigm, Cnas, Confederazione degli studenti e Clds che però segnalano delle criticità e chiedono una proroga di un anno.
“Ad oggi – prosegue la nota - , secondo quanto emerso dall’analisi della Conferenza Permanente dei Presidenti di Consiglio di Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, il tirocinio pratico, richiesto dal Decreto Fedeli, sarebbe previsto solo in pochissimi poli Universitari, rendendo necessario ricorrere a modalità provvisorie e discutibili che suppliscano a quanto richiesto ed accentuando peraltro le differenze già esistenti a livello di core curricula tra i diversi Atenei. Non viene inoltre considerato il problema del tirocinio pratico di studenti appartenenti a ordinamenti precedenti al vigente (NODbis), non prevedenti lo svolgimento di un tirocinio medico-chirurgico durante il corso di laurea”.
Le Sigle firmatarie chiedono per questo “avallando la posizione della Conferenza Permanente dei Presidenti di Consiglio di Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, della CRUI e della Commissione Esame di Stato, una proroga dell’applicazione del D.M. del 9 maggio 2018, n. 58. del MIUR a decorrere dalla sessione di esame di luglio 2020”.
Per i giovani medici “lo slittamento dell’applicazione del DM si ritiene necessario affinché il tirocinio pratico-valutativo valido ai fini dell'esame di Stato venga elaborato in modo omogeneo sul territorio nazionale e garantisca opportuni livelli di qualità formativa”.
Si ritiene pertanto “necessario che l’applicazione del decreto sia preceduta da un riordino del sistema formativo-professionalizzante per dare la possibilità agli Atenei di adeguarsi alle nuove modalità.
Riteniamo che il riordino debba comprendere:
- una calendarizzazione dei tirocini clinici all’interno dei semestri formativi e la definizione di obiettivi professionalizzanti da certificare su apposito libretto-diario;
- l’istituzione di una commissione validatrice degli stessi, attualmente prevista per il post- laurea, ma non per il pre-laurea.
- la corretta e anticipata informazione degli studenti circa le effettive nuove modalità di svolgimento della prova scritta
- l’istituzione di una commissione atta a redigere la prova scritta, con l’attenzione che essa sia sì valutativa delle competenze del concorrente, ma che non vada a costituire un ulteriore blocco nel percorso di immissione nel campo del lavoro, aggravando il già drammatico imbuto formativo”.
Nel breve termine le Associazioni richiedono poi “la tempestiva emanazione di note ministeriali ufficiali circa i tempi e la pubblicazione del bando di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo della I sessione dell’anno 2019, rimarcandone l’urgenza improrogabile al fine di non compromettere l’inizio del tirocinio clinico di tre mesi previsto per aprile e di non ostacolare la partecipazione dei laureati al concorso di accesso alle scuole di specializzazione del 2019. Riteniamo opportuno che per questa sessione la prova si svolga secondo le vecchie modalità, per non gravare sugli esaminandi, non opportunamente preparati all’introduzione della nuova normativa”.
Infine, “pur constatando il tentativo di adeguamento al contesto europeo nella riduzione dei tempi di ingresso nel mondo del lavoro, le nostre Associazioni invitano i Ministeri interessati ad investire risorse umane ed economiche nella programmazione e nel miglioramento della qualità del percorso formativo puntando ad una laurea realmente abilitante, rappresentativa di un curriculum qualificante ed omogeneo, che formi professionisti che sappiano far fronte alle esigenze di Salute in costante evoluzione del nostro Paese, a cui dovrebbero corrispondere adeguati standard del Sistema Sanitario Nazionale”.
06 marzo 2019
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