Al via gli Stati Generali dei medici. Fnomceo: “Confronto sulla crisi di ruolo per disegnare la ‘Magna Carta’ della professione”. E poi la provocazione: “Ogni anno regaliamo 500 mln di straordinari e abbiamo una cambiale da 1 mld da riscuotere per blocco turnover”
Presentata oggi l’iniziativa che si concluderà nel 2020 attraverso un percorso di confronto e riflessione sulla base delle ‘100 Tesi’ ideate da Ivan Cavicchi che coinvolgerà tutta la professione (e non solo) su tutti i temi che in questi anni hanno messo in crisi il ruolo dei camici bianchi: dalla violenza, alle fake news, alla carenza di personale, fino alle criticità lavorative. Anelli: “Dobbiamo lavorare tutti insieme per ridefinire il medico del futuro”. E poi attacco alle autonomie: “Pronti ad opporci, Ssn dev'essere unico”. IL VOLUME.
20 DIC - "Oggi firmiamo un assegno da 500 mln euro che rappresenta il valore delle 15 mln di ore ogni anno che i medici ospedalieri regalano per i gli straordinari non pagati. E poi firmiamo una cambiale da 1 mld che è quanto dobbiamo riscuotere per il blocco del turnover”. Si è aperta così, con una provocazione che "rappresenta lo sforzo dei medici per mantenere il Ssn", la conferenza stampa di presentazione che dà il via agli Stati Generali della Professione Medica.
Ma non sarà un semplice evento spot. Gli Stati Generali, prenderanno infatti il via all’inizio del 2019 per concludersi nel giugno del 2020, e costituiranno dunque un grande percorso, che coinvolgerà tutte le componenti della professione medica e odontoiatrica, le altre professioni, sanitarie e non, e poi antropologi, sociologi, opinion leader, filosofi, economisti, intellettuali.
Saranno sei le direttrici lungo le quali si svilupperà il dibattito che porterà, a conclusione degli Stati Generali della Professione Medica, a scrivere la ‘Magna Carta’ del medico e della Medicina: - I cambiamenti e le crisi - Il medico e la società - Il medico e l’economia - Il medico e la scienza. Clinica e cultura - Il medico e il lavoro - La medicina, il medico e il futuro. Una nuova definizione di medicina
Ad ogni tematica sarà dedicato un Simposio nazionale, mentre saranno almeno centosei gli incontri organizzati dagli Ordini su tutto il territorio italiano: a conclusione, una grande Conferenza di sintesi. In contemporanea, il dibattito si svilupperà su un forum on line dedicato, che raccoglierà articoli, editoriali, interventi.
Per innescarlo, cento tesi (SCARICA E-BOOK) elaborate da Ivan Cavicchi, filosofo della medicina e sociologo delle organizzazioni sanitarie, raccolte ed argomentate in un testo.
Tra i progetti, anche un Festival della Scienza medica e un Osservatorio, un Centro di studi economici e sociali sui cosiddetti ‘Corpi intermedi’, tra i quali gli Ordini, da costituirsi insieme ad altre professioni, per misurare il valore dell’autonomia professionale.
“Le aggressioni contro i medici, il corto circuito tra scienza medica e società, con il fiorire di fake news sulla salute, il disagio degli operatori del Servizio Sanitario pubblico, costretti a lavorare anche contro le norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sul riposo compensativo, l’aziendalizzazione della sanità, il mancato coinvolgimento nelle politiche di governance, le disuguaglianze di salute: sono tutti sintomi di una ‘crisi’ del ruolo del medico che non può più essere rimossa e taciuta, ma va ammessa, riconosciuta e affrontata nella sua complessità” afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
“Come? Non è più il tempo delle Conferenze, delle discussioni fini a se stesse – spiega -. Quello che occorre è un cambio di passo, un dibattito che, partendo dalla Professione, attraversi e coinvolga tutta la società civile. Dobbiamo lavorare tutti insieme per ridefinire il medico del futuro, per gridare al mondo che i medici vogliono fare i medici e che per questo sono pronti a sfidare il cambiamento”.
E poi Anelli ha definito anche quali saranno gli obiettivi della 'Magna Carta': "È chiaro che questo percorso vuole essere una stimolo alla riscrittura del Codice deontologico e dei contratti di lavoro"
Dalla Fnomceo arrivano poi critiche anche al progetto autonomista portato avanti da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e la cui norma predisposta dal Ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani dovrebbe approdare domani in Cdm. “Il regionalismo – ha detto Anelli - non può essere quello immaginato da Zaia, Bonaccini e Fontana. Il Ssn è unico e vanno poste le questioni sulle disuguaglianze. Non è possibile che in alcuni luoghi aspettativa di vita è di 3-4 anni inferiore rispetto ad altri. Se il Governo adotterà questi provvedimenti come federazione difenderemo il Ssn unico”.
“L’invito – ha sottolineato - al Governo è quello di non smantellare quello che oggi rappresenta un patrimonio e un investimento”.
Critiche anche alla Manovra: “Il livello di definanziamento rimane, vi è uno sforzo per il futuro ma se le previsioni di crescita non saranno centrate ci sarà una riduzione. In generale non si coglie quello che noi avevamo chiesto”. Bocciata anche la proposta di abolizione del numero chiuso: “La ricetta non può essere quella di aprire la facoltà di Medicina. Non risolveremo anzi peggioreremo l’imbuto. In questo senso la deroga sugli specializzandi è un provvedimento straordinario che non colma il problema che si risolve con più borse di specializzazione”.
“Le 100 tesi servono a `ridiscutere´ come è il medico adesso. Il medico oggi – ha evidenziato Ivan Cavicchi - in ragione di processi economici e culturali e condizionamenti più vari sta diventando un'altra cosa, la versione peggiore di quello che dovrebbe essere un professionista. Noi vogliamo tornare, per così dire, alla versione `migliore´ del medico che sia all'altezza delle sfide che il terzo millennio pone e alla luce delle complessità esistenti. Non è' un processo semplice perché riguarda un ripensamento di una identità, di un ruolo e di una formazione e addirittura di un paradigma. Se non invertiamo la rotta il malato e il cittadino non avrà un medico all'altezza dei suoi bisogni. Ecco che le 100 tesi allora racchiudono diversi temi che ruotano attorno alla figura del medico ed esplorano diversi ambiti da quello sociale a quello medico, da quello organizzativo a quello deontologico”.