Modelli e comportamenti alimentari. Avviata collaborazione tra Biologi e Psicologi coordinata da Enpab ed Enpap
Ieri si è tenuto un webinar tra l’Ente di Previdenza degli Psicologi e l’Ente di Previdenza dei Biologi. In un mondo in cui i modelli alimentari risentono in termini sempre più invasivi di fattori culturali e sociali, il peso delle dimensioni emotive e simboliche nell’influenzare l’alimentazione è da tempo oggetto di studio scientifico
19 OTT - Enpap (Ente di Previdenza degli Psicologi) ed Enpab (Ente di Previdenza dei Biologi) hanno avviato una collaborazione “intercassa” per sviluppare iniziative congiunte tra Psicologi e Biologi nel campo della psicobiologia della nutrizione e del comportamento alimentare.
Nel corso di un
webinar - tenutosi ieri - sono intervenuti
Tiziana Stallone, Presidente Enpab,
Felice Damiano Torricelli, Presidente Enpap,
Paola Medde, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro di “Psicologia e Alimentazione” presso l’Ordine degli Psicologi Lazio.
Nel
webinar si è parlato della modalità per l’intervento multi-professionale di Psicologi e Biologi e dei nuovi bisogni di salute a cui sono chiamati a rispondere come professionisti del benessere. In un mondo in cui i modelli alimentari risentono in termini sempre più invasivi di fattori culturali e sociali, il peso delle dimensioni emotive e simboliche nell’influenzare l’alimentazione è da tempo oggetto di studio scientifico. Da questi studi sono andati sviluppandosi interventi professionali necessariamente multidisciplinari, centrati sulla collaborazione tra professionisti diversi con competenze specifiche. Biologi e Psicologi in particolare, hanno sviluppato modalità di intervento coordinato altamente efficaci nel supportare le persone che vogliono acquisire stili alimentari più sani ed equilibrati. Queste esperienze sono oggi consolidate e trasmissibili, efficaci sia nella cura di veri e propri disturbi del comportamento alimentare che a supporto di coloro che vogliono stabilire un rapporto più sano e benefico con la propria alimentazione.
Tiziana Stallone, presidente Enpab, ha dichiarato che : “un libero professionista non può lavorare da solo. Quando si instaura una relazione di aiuto, il Biologo – sia esso genetista, embriologo o nutrizionista - trova nel rapporto con lo Psicologo un riferimento di grande importanza, soprattutto con riferimento al ’confronto’ per la valutazione dei propri pazienti nell’ottica del benessere finale della persona che a noi si rivolge. Un percorso che potrebbe iniziare con un professionista e, affinché il benessere si completi, terminare con un altro. Il senso di questo
webinar era proprio far conoscere la volontà delle nostre Casse di previdenza di favorire la relazione tra professionisti. Una relazione che ha avuto già inizio con un evento sulla Psiconutrizione, un ambito molto sensibile in cui il Biologo si trova a fronteggiare spesso i disturbi del comportamento alimentare. Da questo evento è nato un importante Master inter-facoltà sostenuto dalle nostre Casse di previdenza, che guida i nostri professionisti verso una formazione integrata in tal senso. Si tratta solo dell’inizio di un percorso che potrebbe orientarsi verso la costruzione di progetti condivisi nelle scuole dove, per modificare il comportamento, vi è la necessità di una stretta collaborazione tra il Biologo professionista - che si occupa di igiene, ambiente, di lotta allo spreco - e lo Psicologo, che riesce a veicolare le informazioni in modo che si verifichi un cambiamento delle abitudini. Dalle scuole agli studi libero-professionali, agli studi di consulenza, il rapporto tra i due professionisti può avere molte sfaccettature e si può intersecare in diversi modi. La volontà delle due Istituzioni previdenziali è quella di favorire questo tipo di relazioni interdisciplinari che agevoleranno la progressione dei rispettivi ambiti di azione”.
Felice Damiano Torricelli, presidente Enpap, ha detto che: “il mondo di oggi deve fare sempre più i conti con il venir meno di riferimenti condivisi e consolidati. Al contempo si affollano, nell’esperienza di ognuno, una molteplicità di stimoli nuovi da sperimentare e di valori emergenti cui aderire, in un intreccio disordinato di componenti sociali, biologiche, culturali e psicologiche. Le reazioni individuali a questa nuova complessità possono facilmente assumere la forma del disagio più o meno sordo sul piano psicologico e di squilibri, anche importanti, sul piano comportamentale. Ed è nell’ambito dei comportamenti alimentari - i comportamenti che più risentono di fattori plurimi tra il sociale, il biologico e lo psichico - che si evidenziano più spesso le difficoltà a fronteggiare l’ansia e l’incertezza che questa situazione, tutta nuova, comporta. È oggi compito dei professionisti impegnati nei diversi settori integrare praticamente i loro differenti interventi, in modo da restituire alle persone percorsi che tengano conto della molteplicità dei fattori in gioco, che siano finalizzati al benessere ed orientati scientificamente. Tra Psicologi e Biologi Nutrizionisti, in particolare, la cooperazione è nata da anni, prendendosi cura delle situazioni con abitudini alimentari più difficili da modificare. La sfida di oggi è occuparsi maggiormente di sostenere il benessere di tutti, incentivando i comportamenti virtuosi a supporto della buona e sana alimentazione come scelta diffusa e consapevole”.
19 ottobre 2018
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