Tra 5 anni mancheranno all’appello 45 mila medici, tra specialisti e medici di famiglia. Scotti (Fimmg): “14 milioni di italiani rischiano di restare senza medico”. Troise (Anaao): “Quando riapriranno i concorsi sarà troppo tardi”
L’allarme lanciato oggi da Fimmg e Anaao che hanno elaborato una serie di calcoli diffusi dall’Ansa che evidenziano uno scenario drammatico dovuto al combinato disposto di un’accelerazione dei pensionamenti dovuti all’età media avanzata degli attuali camici bianchi e allo scarso rimpiazzo con giovani leve. Per i medici di base poche borse di studio e per quelli ospedalieri niente concorsi. E tra dieci anni scenario ancora più fosco con una stima di una carenza di medici di 80mila unità.
09 FEB - Una 'emorragia' di 45.000 medici in 5 anni: è quella che si determinerà in Italia per effetto dei pensionamenti e che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici del Servizio sanitario nazionale.
Allarme ancora maggiore a 10 anni: al 2028, infatti, saranno andati in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676. A lanciare l'Sos sono la Federazione medici di medicina generale (Fimmg) - con una elaborazione dei dati più recenti per ANSA - ed il sindacato dei medici dirigenti Anaao.
Il dato grave, rilevano le organizzazioni sindacali, è anche un altro: le uscite stimate per effetto dei pensionamenti non saranno comunque bilanciate dalle presumibili nuove assunzioni.
Per i medici di base, infatti, le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l'anno e se il numero rimarrà costante, afferma la Fimmg, ad essere 'rimpiazzati', al 2028, saranno non più di 11mila medici, mantenendo un saldo in negativo a quella data di oltre 22mila unità.
Per i medici del Ssn invece, rileva l'Anaao, fare un calcolo di quanti potranno essere i nuovi medici assunti a fronte delle uscite per pensionamento è molto difficile: da un lato infatti, spiega il vice segretario nazionale Anaao
Carlo Palermo, "non sappiamo quando saranno banditi i concorsi da parte delle regioni e per quali numeri, e dall'altro va ricordato che in varie regioni è ancora in atto il blocco del turn-over parziale o totale".
Restano i dati allarmanti e la necessità, affermano Fimmg e Anaao, di coprire con urgenza le carenze che si determineranno. Al 2028, dunque, verranno a mancare 33.392 medici di famiglia e 14.908 sono invece i pensionamenti da qui al 2022. L'anno 'nero', che registrerà il picco delle uscite, sarà per i medici di famiglia proprio il 2022: solo in quell'anno andranno in pensione 3.902 medici di base. Sicilia, Lombardia, Campania e Lazio le regioni che registreranno, sia nel breve sia nel lungo periodo, le maggiori sofferenze.
Quanto ai medici del Ssn la situazione non si prospetta migliore: nei prossimi dieci anni ne verranno a mancare per pensionamento 47.284. Inoltre, evidenzia Palermo, "l'attuale sistema delle scuole di specializzazione in medicina non garantirà un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro: oggi, infatti, i posti resi disponibili per le scuole di specializzazione sono complessivamente circa 6.500 l'anno, ma secondo le nostre stime ne sarebbero necessari almeno 8.500. A mancare nelle corsie - conclude - saranno a breve soprattutto pediatri, chirurghi, ginecologi e cardiologi".
I pensionamenti dei medici di famiglia "nei prossimi cinque-otto anni priveranno 14 milioni di cittadini di questa figura professionale". Lo afferma il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg),
Silvestro Scotti. "Appare quasi ridicolo - sottolinea - assistere al fatto che nessuna forza politica che aspira a governare il Paese proponga e si impegni sul tema dell'assistenza territoriale".
La carenza di medici specialisti "interessa tutte le Regioni, con l'evidente paradosso per cui se, e quando, riapriranno i concorsi, mancheranno i medici da assumere". Lo afferma il segretario del sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed,
Costantino Troise, commentando i dati sulla carenza di medici in Italia nell'arco dei prossimi 5-10 anni. I medici da assumere "mancheranno - afferma - perché saranno scappati all'estero, mentre per l'Italia si spalancheranno le porte del discount a cielo aperto che è nei Paesi dei Balcani, ove i medici locali aspettano con ansia di trasferirsi in cerca di redditi maggiori". Un Paese "senza medici - conclude Troise - è un Paese senza sanità e sarà la possibilità di spesa a governare la scarsità dell'offerta professionale".
Fonte: Ansa
09 febbraio 2018
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