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In Puglia record di aggressioni ai medici. Omceo di Bari lancia campagna di comunicazione


“Chi aggredisce un medico, aggredisce se stesso. Difendiamo chi difende la nostra salute”, è il claim della campagna. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a una situazione “drammatica”. Secondo i dati diffusi dall’Omceo di Bari, infatti, la Puglia è la Regione in cui si verificano più aggressioni ai danni dei medici.

21 MAR - Di fronte al crescere delle aggressioni ai danni del personale medico, l’Ordine dei Medici di Bari lancia una campagna di comunicazione. Sono infatti in affissione da questa settimana poster 6x3 che mostrano medici vittime di violenza. I soggetti sono due. Nel primo un paziente si colpisce da solo con un pugno, mentre l’headline recita “Chi aggredisce un medico, aggredisce se stesso. Difendiamo chi difende la nostra salute”. Il secondo mostra una dottoressa con un evidente ematoma sul viso ed è accompagnato dallo slogan “In Puglia è record di aggressioni ai medici. Chi aggredisce un medico, aggredisce se stesso. Difendiamo i medici, difendiamo la nostra salute” (vedi immagini a fondo pagina).
 
La campagna nasce come risposta al “clima di insicurezza” e agli episodi di violenza che, spiega l’Omceo di Bari, “hanno portato la Puglia in cima alla lista per aggressioni ai danni dei medici: prendendo in considerazione il periodo 1984-2016 la nostra regione è quella con il maggior numero di episodi di violenza ai danni dei medici e presenta un netto divario rispetto alle altre, pesando per il 26% sul totale, contro il 16% della Sicilia e il 13% della Lombardia e di Sardegna, le regioni che seguono per ‘pericolosità’”.

“Negli ultimi tempi – prosegue l’Omceo nella nota che annuncia l’avio della campagna - si sono ripetute le aggressioni che coinvolgono medici della continuità assistenziale o del pronto soccorso nella nostra regione. Una lunga scia di violenza che ha simbolicamente inizio nel 1999 con l’atroce assassinio della dottoressa Maria Monteduro nelle campagne di Castrignano del Capo, che continua con innumerevoli episodi spesso dimenticati e culmina con la morte a Bari della psichiatra Paola Labriola nel 2013. Ultime aggressioni in ordine di tempo, quella di Ascoli Satriano del 30 gennaio scorso e quella di Statte di qualche settimana fa, entrambe avvenute all’interno dei locali della guardia medica ai danni di medici in servizio. Eppure, poco è stato fatto nella nostra regione per fronteggiare questa situazione drammatica, anche dopo i drammatici episodi degli ultimi anni che hanno ricevuto l’attenzione dei media”.
 
“La campagna vuole sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a una situazione drammatica; - dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO Bari – non possiamo permetterci che l’attenzione cali quando si spengono i riflettori dei media, il giorno dopo ogni evento di violenza. È ora di prendere provvedimenti che garantiscano la sicurezza di operatori e cittadini”.
 
Gli Ordini dei medici pugliesi hanno chiesto al Presidente della Regione, Michele Emiliano, in una lettera aperta, che la Regione procedesse con un’indagine per verificare che tutte le procedure in tema di sicurezza dei lavoratori siano state poste in essere, così come previsto dalle raccomandazioni in materia emanate dal Ministero della Salute. Inoltre, gli Ordini hanno chiesto che venga istituito un Osservatorio regionale sulla sicurezza degli operatori della sanità pugliese, che possa analizzare eventuali episodi di violenza, quali “sentinelle” di possibili criticità, e sviluppare adeguate linee guida per la tutela dei lavoratori.



21 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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