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“Con l’H16 meno servizi ai cittadini. Non può essere la convenzione a cambiare il sistema. Se ne deve occupare il Parlamento”. Intervista a Pina Onotri (Smi). L’11 maggio in piazza

di L.F.

Il Sindacato medici italiani insieme a Cgil, Cisl, Uil e Simet prepara la protesta di mercoledì e chiede a Renzi di fermare la riforma delle cure primarie basata sull’H16. Ma è scoppiata anche una polemica con la Fnomceo che lo stesso giorno della protesta ha convocato una conferenza stampa per presentare la convention di Rimini. Per lo Smi “questa sovrapposizione rischia di vanificare il senso di una protesta”

09 MAG - Il prossimo 11 maggio lo Smi insieme a Cgil, Cisl, Uil e Simet sarà in piazza Montecitorio per protestare contro il nuovo modello di assistenza territoriale basato sulle 16 ore, con la notte affidata al 118 (Video). “Crediamo che una riforma così importante che riguarda l’assistenza territoriale dei cittadini non possa essere fatta con uno strumento asfittico come un accordo collettivo nazionale”, afferma la segretaria Smi Pina Onotri che in quest’intervista sottolinea anche la frattura creatasi con la Federazione che nello stesso giorno ha convocato una conferenza stampa per presentare la Conferenza nazionale della Professione che si terrà a Rimini la prossima settimana.
 
“Ho scritto alla presidente Chersevani chiedendole di posticipare o anticipare la conferenza della Federazione (a cui avremmo partecipato volentieri) ma non abbiamo avuto nessuna risposta”. E per questo motivo lo Smi “Ha deciso di ritirare la sua delegazione” dall’evento di Rimini.
 
Dottoressa Onotri, l’11 maggio sarete in piazza Montecitorio contro il nuovo modello H16 per le cure territoriali previste dal nuovo Atto d’indirizzo. Perché vi rivolgete direttamente al presidente Renzi?
Crediamo che una riforma così importante che riguarda l’assistenza territoriale dei cittadini non possa essere fatta con uno strumento asfittico come un accordo collettivo nazionale. Ci dev’essere un dibattito parlamentare. Non è una cosa che si può demandare alle Regioni perché si tratta di Lea.
 
Cosa vi preoccupa del modello H16?
Oltre ad essere preoccupati per il futuro professionale dei colleghi, ciò che ci preoccupa di più sono i servizi che forniscono i colleghi della continuità assistenziale alla cittadinanza.
 
Non sembrate essere però soli in questi protesta…
Sì sono moltissimi i sindaci e anche le associazioni consumatori che hanno accolto il nostro appello. Oltre a noi, anche i sindacati Cigl, Cisl, Uil e Simet che hanno aderito alla protesta. E negli ultimi giorni anche i medici ospedalieri dell’Anaao (che non scenderanno in piazza con noi) hanno rilasciato dichiarazioni preoccupate rispetto a questo nuovo modello di cure primarie.
 
Non vi è quindi piaciuto che la Fnomceo nello stesso giorno e alla stessa ora della vostra protesta ha programmato una conferenza stampa per lanciare la Conferenza nazionale sulla professione medica che si terrà a Rimini la prossima settimana?
Siamo preoccupati sì. La Fnomceo è stata invitata ufficialmente alla manifestazione dell’11 maggio ma ha scelto proprio lo stesso giorno per annunciare in una conferenza stampa gli Stati generali della professione a Rimini. Importanti, per carità, ma è un evento che si fa ogni tre anni e si poteva posticipare o anticipare l’annuncio visto che noi è più di un mese che abbiamo calendarizzato la manifestazione a Montecitorio. Inutile negare che queste sovrapposizioni rischiano di vanificare il senso di una protesta. La Fnomceo viene meno alla sua terzietà nei confronti della professione.
 
Insomma, si rischia l’ennesimo autogol della categoria. Ma avete parlato con la Fnomceo di questa sovrapposizione?
Ho scritto alla presidente Chersevani chiedendole di posticipare o anticipare la conferenza della Federazione (a cui avremmo partecipato volentieri) ma non abbiamo avuto nessuna risposta.
 
E quindi?
Per protesta e per rispondere soprattutto ai colleghi che scenderanno in piazza abbiamo deciso di ritirare la delegazione dello Smi dagli Stati generali di Rimini. E questo segna inequivocabilmente una spaccatura del fronte sindacale.
 
Dottoressa, il vostro dissenso all’H16 non è nuovo. Ma in questo periodo avete avuto rassicurazioni o contatti con la controparte?
No, c’è stato un silenzio assoluto. E mi faccia dire che tutto ciò è assurdo. Come si può pensare di togliere un servizio come quello notturno della Guardia medica senza aver studiato prima l’impatto e cosa produce. Le faccio un esempio: tre anni fa è partito dalla Toscana un modello h16 che ha soppresso 180 incarichi di continuità assistenziale che costavano 2 mln ma sono stati nominati 108 coordinatori di AFT. Insomma si tolgono i servizi veri. Sarei curiosa di vedere poi queste performance delle AFT toscane rispetto al modello attuale. Tutto può essere migliorabile ma questo H16 è un salto nel buio.
 
Dopo la protesta di mercoledì cosa farete?
Inizieremo col lanciare delle assemblee per informare i cittadini e i colleghi sui rischi e siamo pronti a fare ostruzionismo ad oltranza e ad attivare ogni forma di protesta, perché se andrà in vigore questa riforma ci saranno ancora più sperequazioni tra regioni e regioni perché tutto sarà subordinato alla disponibilità economica.
 
Luciano Fassari

09 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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