Medicina convenzionata. Al lavoro sul nuovo Atto d’indirizzo. Dai parametri delle AFT al Fondo ‘virtuale’ fino all’assistenza H16. Ecco le proposte del neo coordinatore della Sisac
di Luciano Fassari
Il coordinatore Vincenzo Pomo spiega le proposte della Struttura per la riapertura delle trattative per il rinnovo delle convenzioni di medici di famiglia e pediatri che sono ferme da un anno. Dalla libera professione ai fattori produttivi ecco il modello. E poi sulle farmacie: “Bene aumento servizi ma dobbiamo evitare duplicazione rispetto all’attività medica”.
06 FEB - Scalda i motori il ‘nuovo’ atto d’indirizzo per la riapertura della trattativa per il rinnovo della convenzione della Medicina generale. Dopo il muro contro muro del 2015, il nuovo coordinatore della Sisac,
Vincenzo Pomo, dopo una serie di consultazioni informali con i sindacati e Regioni, rompe gli indugi e lancia le sue proposte al Comitato di Settore delle Regioni Sanità. Dai nuovi parametri per le AFT al Fondo virtuale, fino all’assistenza H16, queste alcune delle proposte allo studio che faranno parte delle ‘modifiche’ all’atto d’indirizzo. Novità anche sulle convenzioni della pediatria e per le farmacie. Ma partiamo con la medicina generale.
Limiti più precisi per la definizione numerica delle AFT (Aggregazioni funzionali territoriali). “Il primo passo della riorganizzazione territoriale – spiega Pomo a
Quotidiano Sanità - prevede una definizione più specifica dei parametri delle AFT, con indirizzi nazionali precisi, ovviamente nel rispetto dei limiti di legge che prevedono un massimo di 30mila abitanti per ogni AFT. Le indicazioni che ci sono arrivate dalle Regioni e dai Sindacati sono di fornire degli indirizzi uguali per tutti che possano fare da perimetro entro cui lasciare libertà organizzativa alle regioni, anche tenendo conto delle esperienze pregresse che in questi anni sono state attivate in molte Regioni e che non possiamo abbattere”. In questo senso una prima ipotesi “è che la popolazione di ogni distretto venga divisa in AFT. Se abbiamo per esempio un distretto da 80mila persone. E la Regione decide di fare delle AFT da 20 mila abitanti, vorrà dire che per quel distretto serviranno 4 AFT”.
Fattori produttivi. Arriva il Fondo ‘virtuale’ della AFT. Ma oltre ai parametri minimi nazionali per le nuove AFT, tra i nodi più duri da sciogliere rimane quello dell’autonomia libero professionale e della remunerazione dei fattori produttivi. In questo senso Pomo precisa che “l’autonomia organizzativa del libero professionista rimarrà in capo al professionista e quindi ai singoli componenti della AFT rispetto agli obiettivi assistenziali che l’azienda indicherà. La Regione poi concorderà una valutazione degli esiti di processo e su quelli saranno valutati i risultati della AFT, che ripeto sono da raggiungere nel rispetto dell’autonomia organizzativa e professionale”.
Ma la novità più importante riguarda i fattori produttivi. Per venire incontro alle esigenze delle Regioni di controllare la spesa e garantire la continuità operativa delle AFT la proposta Sisac prevede che il medico di medicina generale (che è obbligato all’ adesione alla AFT) entri con il proprio modello organizzativo e le proprie indennità per i fattori di produzione. "Per ogni AFT verranno poi calcolati i fattori di produzione che confluiranno in un Fondo virtuale che poi riassegnerà ai camici bianchi le indennità con l’avvio del sistema”.
L’obiettivo della misura è di garantire la continuità dei fattori di produzione che “altrimenti scomparirebbero con il pensionamento di ogni medico e che invece così rimarranno nella AFT e saranno a disposizione del Gruppo. Dall’altro lato bisogna considerare poi che non si possono togliere tout court le indennità ai medici, cancellando gli investimenti fatti da loro in questi anni per associarsi”.
Assistenza territoriale H16 è la migliore soluzione. Altro tema è quello degli orari. “Dobbiamo essere realisti – dice Pomo - con le risorse a disposizione il modo più efficiente per fornire un servizio di qualità è quello che prevede l’assistenza territoriale dalle 8 a 24 tutta la settimana compreso il weekend”. Per quanto riguarda le ore notturne esse sarebbero coperte con il rinforzo dei servizi di emergenza. Insomma, l’idea Sisac per riprendere le trattative sembra essere quella di seguire una linea di applicazione delle norme che non sia ortodossa, ma che lasci margini di manovra sia ai medici che alle Regioni, soprattutto per la prima fase di partenza, tenendo in considerazione ciò che è stato fatto fino ad oggi.
Pediatria. Obiettivo continuità assistenziale. Spostandoci sulla pediatria una delle questioni più difficili da superare riguarda la continuità assistenziale pediatrica. “Il problema – specifica il coordinatore della Sisac - è che per tanti anni non abbiamo lavorato per costruire un gruppo di pediatri che potesse lavorare sulla continuità assistenziale e sulla governance del sistema. E in questo senso, il punto è che occorre estendere il servizio di assistenza anche nel weekend come previsto dalla legge rispetto ai compiti dall’Aggregazione funzionale. Per fare questo servono risorse e una proposta sensata potrebbe essere quella di usare le risorse per i rinnovi per pagare il servizio di assistenza pediatrica 7 giorni su 7”.
Farmacie: “Attenzione a non duplicare i nuovi servizi con quelli dei medici”. Altra partita in ballo è quella delle farmacie. “La convenzione è vecchia e anacronistica. Dobbiamo poi considerare che c’è anche una grossa sperequazione tra quelle grandi e quelle piccole”. E in quest’ottica per Sisac “l’attuale remunerazione va rivista”. E poi sulla farmacia dei servizi: “Vanno bene i nuovi servizi in farmacia ma dobbiamo stare attenti a quali, per non creare duplicazioni rispetto al medico”.
Luciano Fassari
06 febbraio 2016
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lavoro e Professioni