Medici. Anaao: “Al via mobilitazione in difesa della sanità pubblica. Stop a definanziamento. Pronti ad ogni azione, non escluso lo sciopero”
Il principale sindacato della dirigenza medica scalda la protesta e invita tutti gli iscritti, e non solo, a mobilitarsi per la difesa della sanità pubblica. “Mettere fine al definanziamento, migliorare condizioni di lavoro, sblocco contratti e stop al comma 566” tra le rivendicazioni. Troise: “Nostro appello è rivolto a tutti i sindacati e coloro che intendono elaborare strategie comuni contro gli attacchi che sta subendo il nostro servizio pubblico universale.
15 GIU - Innovare il Ssn senza depauperarlo, migliorare le condizioni di lavoro, approvare una legge sulla responsabilità professionale, stabilizzare i precari e abolire il comma 566. Queste ma non solo alcune delle rivendicazioni che l’Anaao Assomed ha posto in un suo appello alla mobilitazione (che non esclude lo sciopero) dei medici in difesa della sanità pubblica. “Il nostro appello – ha affermato il segretario generale
Costantino Troise – è rivolto a tutti coloro condividono le nostre analisi e sul fatto che è ormai evidente che gli attacchi sul lavoro e il definizamento (e non solo), al di là, delle particolarità coinvolgono ormai tutta la professione. Crediamo sia arrivato il momento di unirsi per rivendicare un’attenzione maggiore alla sanità pubblica e per fermare questo peggioramento continuo delle condizioni del Ssn”.
Qui di seguito il documento della Direzione Nazionale e il Consiglio Nazionale dell’Anaao Assomed riunitisi a Milano giovedi 11 e venerdi 12 giugno 2015, in cui viene dato mandato all’Esecutivo Nazionale di “mettere in campo, con le più larghe alleanze possibili, ogni azione, non escluso lo sciopero nazionale, utile a:
- innovare il Ssn, ribadendone la sostenibilità ed il valore di patrimonio sociale, civile ed economico, mettendo fine ad un definanziamento continuo, pari nel periodo 2010-2017 a 40mld di euro;
- migliorare le condizioni di lavoro della dirigenza medica e sanitaria, attraverso la fine di un blocco del turnover generalizzato e l’abolizione del vincolo della spesa del personale al 2004, -1,4%;
- rivendicare, all’interno della Pubblica Amministrazione, un ruolo speciale e specifico per la dirigenza medica e sanitaria ed una sua autonoma area contrattuale;
- ottenere la calendarizzazione e l’approvazione di una legge sulla responsabilità professionale che definisca un inquadramento specifico della colpa medica ed il passaggio ad un sistema no fault;
- richiedere la stabilizzazione dei precari della sanità, come proposto per la scuola, anche attraverso modifiche legislative del Dpcm pubblicato nei mesi scorsi, rivelatosi inefficace, come proposto dal Consiglio Regionale Anaao della Campania;
- abolire l’incipit del comma 566 della legge di stabilità 2015 e far riconoscere, nella gerarchia delle autonomie professionali, il ruolo dei medici quali responsabili dell’integrità funzionale e organizzativa del processo di cura;
- rivendicare il rinnovo del CCNL, sottoposto ad un blocco di durata tale da trasformarlo in un provvedimento strutturale che fa pagare al costo del lavoro pubblico il prezzo più alto sull’altare del risanamento dei conti;
- definire i livelli essenziali organizzativi capaci di assicurare l’efficacia e l’efficienza delle strutture sanitarie previste dal regolamento sugli standard strutturali;
- applicare gli standard sulla definizione del numero delle strutture complesse e semplici in maniera equa, non punitiva per il SSN e non limitante i servizi per i cittadini, denunciando l’ulteriore taglio di posti letto, sostituiti da posti barella, ed il rischio di desertificazione sanitaria dei territori;
- rivendicare le prerogative sindacali anche attraverso l’impegno delle Regioni e delle Aziende ad aprire la stagione dei contratti integrativi;
- modificare il sistema formativo contrattualizzando il periodo post laurea e riducendo il numero di accessi al corso di laurea per pareggiarlo a quello dei contratti di formazione specialistica disponibili;
- difendere i livelli economici dei trattamenti di quiescenza dei Medici e Dirigenti sanitari.
La Direzione Nazionale e il Consiglio Nazionale Anaao Assomed ribadiscono che la sorte di un sistema di salute equo, universalistico, solidale non è scindibile da quella di chi è chiamato a rendere esigibile un diritto fondamentale. Diritto alla cura e diritto a curare, professione e sanità pubblica si tengono insieme ed insieme periscono o si salveranno.
Per questi motivi chiamiamo tutti gli iscritti alla mobilitazione in difesa del valore del loro lavoro, architrave della sanità pubblica”.
15 giugno 2015
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