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Chersevani (Fnomceo) risponde ai 26 presidenti di Ordine che sollecitavano Consiglio nazionale straordinario: “Comma 566 da riscrivere completamente. Ma la legge sull’Atto medico è rischiosa. Riunione straordinaria non serve”


Il presidente risponde per punto alle richieste dei presidenti di 26 Ordini provinciali. Ribadita la contrarietà alla proposta sulla responsabilità patrimoniale dei medici in caso di prescrizioni inappropriate. Su revisione codice di deontologia medica: “È materia dinamica, ma decisioni maggioranza vanno rispettate”. LA LETTERA DI CHERSEVANI

28 APR - Il presidente della Fnomceo Roberta Chersevani prende carta e penna e risponde punto per punto alle richieste formulate da 26 presidenti di Ordine provinciale che avevano richiesto la convocazione urgente di un Consiglio nazionale in cui affrontare sei temi: Posizione su proposta Accordo Stato Regioni su responsabilità patrimoniale; Comma 566; Legge su Atto medico; Impegno per indire almeno 4 Consigli nazionali all’anno; Nuovo codice deontologico e Politiche per i giovani.

Per quanto riguarda l’intesa Stato Regioni sui tagli e l’emendamento (bocciato) proposto dalle Regioni sulla responsabilità patrimoniale dei medici in caso di prescrizioni inappropriate, Chersevani precisa che “la Fnomceo, i sindacati medici, ma anche parti politiche (si veda intervento del Ministro Lorenzin e parere commissione Igiene e Sanità sul Def) hanno preso ferma posizione sull’emendamento proposto dalle Regioni. Ci auguriamo che ciò possa scongiurare tale minaccia e su questo siamo e saremo estremamente vigili”. Ma Chersevani va oltre e sottolinea anche come “resta purtroppo in campo quella insopportabile cultura delle tecnocrazie regionali, pronte a tagliare, invece di promuovere l’appropriatezza, dando ruoli e funzioni alle decisioni cliniche dei professionisti”.

Sullo “sciagurato” comma 566 il presidente Fnomceo ricorda come “è agli atti la posizione ufficiale della Fnomceo” e che “sulla base di questo documento, è stata inoltrata, una lettera al Ministro della Salute e al presidente della Conferenza Stato Regioni i cui contenuti e le prime decisioni (disertare la convocazione della Cabina di regia) sono stati successivamente assunti da tutte le organizzazioni sindacali mediche”.
Nella sostanza per Chersevani “il comma 566 si è configurato in un ingombrante cortocircuito normativo e politico; va rivisitato, rifondato su basi giuridiche diverse, con finalità diverse, con procedure e strumenti diversi”. Per il presidente Fnomceo “il vasto dibattito che si è aperto sui nodi del comma 566 rende indispensabile l’apertura di una fase di incontri e di dialogo intanto tra le Professioni e le loro rappresentanze sindacali, successivamente tra queste e la Politica e le Istituzioni”.

Per quanto riguarda una legge sull’Atto medico Chersevani ritiene che “in tale contesto la prospettiva di legiferare l’atto medico è un’opzione che, accanto ad evidenti opportunità, manifesta rischi elevati, per la sua enorme complessità giuridica e normativa”. Ma il suo non è un ‘no a prescindere. “La questione – precisa – è sul tavolo e sarebbe sbagliato accettarla o meno solo in base ad assunti ideologici”.

Per quanto riguarda invece la richiesta di rivedere il codice di deontologia medica (rivisitato la scorsa estate ma con il dissenso di molti Ordini) Chersevani ricorda “che per due anni e mezzo ho girato l’Italia, ho fatto girare innumerevoli bozze di testo e centinaia di emendamenti, sono intervenuta ad incontri e convegni e come Voi ho votato per 18 ore, per un  totale di 48 votazioni. Il testo che ne è risultato è l’espressione di una volontà largamente maggioritaria”. E proprio su questo punto si sofferma Chersevani: “Fermo restando che la deontologia è materia di per sé dinamica, vorrei però che su una questione più generale fossimo chiari. Intendo essere garante di un dibattito libero, finalizzato alla ricerca del consenso, possibilmente all’unanimità: se questa non c’è, o non si decide oppure è il voto democratico a decidere per tutti. L’Assemblea deve essere responsabile nel decidere, e le decisioni assunte vanno rispettate”.

Sul tema delle prospettive dei giovani il presidente Fnomceo evidenzia come “sul futuro dei giovani medici grava il peso di un percorso formativo che rischia di lasciarne per strada migliaia, se non si cambiano le regole. Il mondo della nostra formazione si incontra poco con il mondo del nostro lavoro, che nel frattempo si è ristretto e complicato”. Per Chersevani “le soluzioni devono guardare ad una risposta di sistema coerente e sostenibile. I giovani sono i più deboli tra quelli nel frattempo diventati deboli e l’impegno per la loro dignità umana e professionale è un dovere di tutta la professione”.

In risposta alla richiesta urgente di un consiglio straordinario Chersevani rassicura infine che “nel nostro programma ci saranno molti consigli nazionali a cui farei fatica francamente ad attribuire la qualifica di straordinari e urgenti. Qualora ci fossero all’orizzonte altri concreti sviluppi e la Federazione dovesse essere impegnata a decisioni mi riservo la convocazione di un consiglio straordinario urgente, per poter rappresentare il pensiero di tutti”.

28 aprile 2015
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