Atto di indirizzo medici convenzionati. Scotti (Fimmg): “Medioevo contrattuale”
La bozza di atto d’indirizzo non piace alla Fimmg. Per il vicesegretario esso “rappresenta un tentativo di frammentazione dell'assistenza territoriale, figlio solo dell'interesse di alcune regioni di validare i loro interessi locali senza nessuna visione di un livello essenziale di assistenza unico e nazionale quale è l'offerta della medicina di famiglia”
06 DIC - “L'atto di indirizzo diffuso in questi giorni" - dichiara
Silvestro Scotti ViceSegretario Nazionale Fimmg - "e che sarebbe alla valutazione della Conferenza Stato Regioni, rappresenta un tentativo di frammentazione dell'assistenza territoriale, figlio solo dell'interesse di alcune regioni di validare i loro interessi locali senza nessuna visione di un livello essenziale di assistenza unico e nazionale quale è l'offerta della medicina di famiglia”.
“Il sistema feudale delle regioni individua nei medici di medicina generale i futuri servi della gleba di un sistema sanitario regionale." - continua Scotti - "I meccanismi proposti rispetto alla ristrutturazione del compenso toglierebbero più del 30% delle risorse fornite ai medici, oggi investite sull'organizzazione dello studio allo scopo di migliorare l'assistenza ai cittadini, per ricondurle dall'iniziativa dei medici stessi a quella di un funzionariato che in tutti i settori del pubblico in cui è impegnato ha mostrato limiti connessi a corruzione e superficialità con aumenti di spesa a fronte di peggioramento dell'assistenza”.
La Fimmg contrasterà in tutte le sedi un atteggiamento che considera provocatorio e arrogante, ma sollecita la parte dei rappresentanti politici di livello europeo, nazionale e regionale a vigilare sui tentativi di una piccola parte di interessi di distruggere le basi della nostra sanità nazionale che dovrebbe proiettarsi in chiave europea e non in interessi di bottega.
06 dicembre 2013
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