Diabete. Simeu: “In 18 mesi trattati nei pronto soccorso 4mila casi di ipoglicemia”
Sono questi i risultati dello studio Hypothesis condotto dal Centro Studi della Società italiana della medicina di emergenza urgenza che per la prima volta fotografa i numeri della “zona grigia” del trattamento del diabete. Un fenomeno che non rientra nella casistica analizzata dai dati ministeriali.
29 NOV - In un anno e mezzo sono stati circa 4mila i pazienti con ipoglicemia che hanno fatto ricorso al pronto soccorso. Di questi circa il 40% sono stati dimessi dopo il trattamento e la soluzione dell’episodio di ipoglicemia, nell’Osservazione breve del Pronto Soccorso.
È quanto emerso dai dati dello studio Hypothesis, condotto dal Centro ricerche Simeu e coordinato da Giulio Marchesini Reggiani, docente di Malattie del metabolismo e dietetica clinica dell’Università di Bologna, che per la prima volta ha raccolto i dati relativi a un fenomeno che non rientra nella casistica analizzata dai dati ministeriali relativi al diabete e che si basano esclusivamente sulle schede di dimissione ospedaliera o sui dati ambulatoriali. Casi di ipoglicemia che accedono al pronto soccorso e qui vengono trattati senza necessità di ricovero e non rientrano perciò nelle statistiche ufficiali e che fino ad oggi hanno costituito
Lo studio - presentato al convegno “Hypothesis, Hypoglicemia Treatment in the hospital emergency System”, organizzato nei giorni scorsi a Bologna - ha fotografato i casi di ipoglicemia trattati, nell’arco di tempo compreso fra gennaio 2011 e giugno 2012, in 46 pronto soccorso su cui insiste una popolazione di circa 12 milioni di abitanti.
L’ipoglicemia è una condizione di forte impatto clinico ed emotivo nella vita delle persone con diabete, ma anche di forte impatto organizzativo ed economico per il Servizio sanitario nazionale.
Si tratta di una popolazione in prevalenza costituita da malati fragili, cioè anziani con un’età superiore ai 65 anni, affetti da comorbilità che si sommano al diabete, con la conseguenza di un quadro clinico particolarmente complesso. Sono quindi pazienti particolarmente impegnativi per il Servizio sanitario nazionale, sia dal punto di vista clinico che economico e a cui va riservata un’attenzione specifica e sempre più mirata da parte dell’organizzazione sanitaria.
29 novembre 2013
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