Sedici mln di italiani con problemi sessuali. Nascono reparti ad "hoc" negli ospedali pubblici
Si va dall'eiaculazione precoce per gli uomini all'anorgasmo per le donne. Per affrontarli nasceranno appositi dipartimenti per la salute sessuale delle coppie nei principali ospedali italiani. L'iniziativa è stata promossa da Siu e Agoi. Lorenzin: "Progetto encomiabile ma bisogna rinforzare la prevenzione". I dati.
22 LUG - Individuare e trattare i disturbi sessuali che mettono a repentaglio il benessere e la serenità di circa 16 milioni di italiani. E’ l’obiettivo dei nuovi Dipartimenti per la salute sessuale della coppia negli ospedali pubblici del Paese. L’iniziativa, la prima di questo genere in Europa, è stata promossa da dalla Società italiana di urologia (Siu) e dall’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Agoi). La prima struttura aprirà a Napoli in autunno, mentre entro la fine dell’anno ne saranno pronte altre 3 a Milano, Roma e Palermo.
“Si tratta di un progetto encomiabile – ha commentato il ministro
Beatrice Lorenzin, nel corso della presentazione dell’iniziativa presso la Sala Zuccari del Senato – Buona parte delle azioni che stiamo mettendo in campo riguarda proprio la sfera sessuale. Con l’abolizione della visita militare, per molte persone di sesso maschile è venuto meno un passaggio importante in termini di prevenzione. Tante patologie venivano infatti identificate precocemente, mentre oggi emergono quando sono a uno stadio troppo avanzato. Ed è proprio per questo che vogliamo attivare nuovi percorsi di screening, che riguardino in particolare due fasce d’età: i giovani, operando in sinergia con le scuole, e gli adulti oltre il cinquantesimo anno di età”.
E la mancanza di prevenzione incide pesantemente sulla sfera sessuale. I numeri snocciolati dalla Siu e dalla Agoi sulla base di un'idagine Doxa sono eloquenti. Sono 3 milioni gli italiani che devono affrontare problemi di disfunzione erettile, 4 quelli che soffrono di eiaculazione precoce e 1 milione patisce a causa del calo del desiderio. Le difficoltà riguardano però anche le donne: 4 milioni e mezzo devono fare i conti con l’anorgasmia, 1 milione con il vaginismo e 2 milioni e mezzo con il disturbo del desiderio. Ed è proprio per arginare fenomeni così diffusi e in costante crescita che verranno istituiti i Dipartimenti per la salute sessuale della coppia negli ospedali pubblici del Paese. Il progetto è stato pensato per risolvere i problemi senza gravare sul Ssn in termini di costi, ottimizzando le risorse già a disposizione.
“I disturbi sessuali sono sempre più frequenti – ha osservato
Vincenzo Mirone, segretario generale Siu – a causa dello stress e della crisi economica. I problemi di una delle due componenti della coppia provocano inevitabilmente effetti collaterali sull’altro, tanto che si può parlare di coppie di danni e di danni di coppia. E proprio perché i problemi sono bilaterali, per essere adeguatamente risolti, devono essere affrontati considerando entrambi i compenti della relazione. E’ per questo che nasce un Dipartimento che riunisce gli specialisti della salute sessuale di lui e lei, dove trovare le risposte al maschile e al femminile gestendo la coppia come un tutt’uno”.
Le questioni legate alla sfera sessuale possono divampare sino a danneggiare altri contesti. “Non avere una buona salute sessuale comporta difficoltà nella relazione che possono anche esasperarsi fino alla violenza – ha ragionato
Antonio Chiantera, segretario nazionale Aogoi – Per questo i nuovi dipartimenti vogliono aiutare la coppia nel suo insieme: l’obiettivo è riportare serenità nei rapporti, cercando di ristabilire un dialogo profondo e senza reticenze tra i due per individuare e per risolvere gli eventuali disturbi compresenti alla base delle difficoltà di relazione”.
22 luglio 2013
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