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Oliveti: “I nostri conti sono in rosso solo perché la politica ha cambiato le regole”


16 GIU -
Alberto Oliveti, vicepresidente vicario dell’Enpam, la Cassa previdenziale dei medici e degli odontoiatri italiani.

Dottor Oliveti, perché voi non avete diffuso il rapporto ricevuto da Sri?
Avevamo stabilito un iter. Noi, come spiegavo anche in pubblico in un Convegno che si è svolto presso l’Ordine di Milano in gennaio,  abbiamo ricevuto il Rapporto il 15 dicembre e abbiamo avviato la valutazione da parte della presidenza, della vicepresidenza, della direzione generale, di Mangusta e dell’esperto,  che ora non è più nell’ente, Dall’Occhio. L’intenzione era di raccogliere le controdeduzioni, fare un istruttoria degli argomenti e poi portare tutto  in Consiglio d’Amministrazione. Intanto però, Mangusta presenta il suo esposto Sri, la cosa va nelle aule giudiziarie e noi ci fermiamo perché il rapporto diventa materia sensibile, oggetto d’inchiesta.

Il giudice però ha respinto l’esposto di Mangusta contro Sri.
Mangusta ha perso la causa per ragioni di metodo, ovvero perché non c’era cogenza nel ricorso all’articolo 700 del Codice di procedura civile, cioè la procedura d’urgenza. Il giudice ha esaminato gli atti e ha detto che non c’era ragione per la procedura d’urgenza, ma non si è espresso nel merito.

Intanto, è arrivato l’esposto di Bologna, da parte di chi chiedeva di poter conoscere i contenuti del rapporto Sri.
Credo che l’esposto nasca da una logica finalizzata alla tutela dei medici e alla gestione trasparente dell’Ente, ma mi domando per quale motivo abbiano fatto ricorso fuori, invece che dentro, e dandone notizia con un comunicato stampa che ha sollevato il prevedibile effetto polverone.
Tanto è vero che la che Commissione Bicamerale, che aveva già programmato un  incontro con noi per la valutazione degli immobili, ha deciso di rovesciato l’ordine dei  temi e in audizione ci ha chiesto ragione degli investimenti, informandoci che c’era un esposto nel quale si parlava di un ammanco di un miliardo di euro. Ma il testo dell’esposto lo abbiamo ricevuto proprio lì, dal presidente della Commissione Giorgio Iannone. E noi, in cambio, gli abbiamo dato la relazione di Sri. Insomma, siamo stati chiamati a rispondere di un esposto prima ancora di averlo ricevuto. Mi domando se questo sia stato davvero a tutela dei medici.

Oggi quante persone hanno visto la relazione Sri?
Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente ce l’ha da tempo e ora l’abbiamo data anche a tutte le Consulte, con cui proprio tra ieri e oggi ci siamo incontrati.

Veniamo alla sostanza. C’è davvero un milione di euro di perdita come detto nella relazione della Sri?
La perdita in Cdo (contratti di obbligazione, ndr.) a oggi è zero. Il rischio di perdita alla scadenza dei Cdo, tra il 2016 e il 2018, è di circa 290 mln al 2010, un rischio che si va riducendo  grazie alle ristrutturazioni che abbiamo fatto, costose ma convenienti, che li rendono meno rischiosi dei Btp a cinque anni.

Eppure si era parlato di 400 milioni di perdita già avvenuti.
No, i 400 milioni erano stati previsti come rischio perdita, accantonandoli in un Fondo oscillazione valori mobiliari nel 2008. Ma già nel 2009 è stato possibile ridurre questo Fondo a 328 mln, e nel 2010 portarlo a 296. E c’è una bella differenza tra “perdita” e “rischio perdita”. Oggi questo rischio si è comunque ridotto come entità e anche come quota di rischio, sostanzialmente assimilabile a quella dei Btp a cinque anni. La relazione della Sri invece parlava di 400 mln di perdite accertate, potenzialmente in crescita fino a 800 mln, più  350 mln di mancati guadagni, che ci sarebbero stato investendo diversamente quei  400 mln di presunte perdite.  Un previsione smentita dai fatti, visto che le perdite previste si vanno riducendo da 400, a 328, a 296.

Ma oggi come sono i conti dell’Enpam?
Se i nostri conti sono in rosso è solo perché la politica ha cambiato le regole. Proprio per questo noi dovremmo avere forza, per chiedere alla politica di applicare queste regole gradualmente per non penalizzare le pensioni dei medici. Mi chiedo se avremo la forza politica dopo essere stati investiti da tanto fango.

Siete stati accusati di poca trasparenza.
Siamo così trasparenti che andremo in tribunale contro la Sri, citata per inadempienza contrattuale e per il relativo danno.

Il nodo di tutto sembra essere nelle società di consulenza nel settore finanziario.
Tra i presidenti che hanno firmato l’esposto ce n’è uno, il presidente di Bologna Pizza, che nelle lettere inviate a tutti gli Ordini d’Italia dichiara che per l’efficienza e la trasparenza della Fondazione occorre sostituire alla società Mangusta la società Sri. Non sto facendo ipotesi, mi limito a citare le sue lettere.

Come pensate di intervenire? Cercherete nuovi consulenti?
Abbiamo già adottato un modello di investimento patrimoniale, cioè una governance degli investimenti autorevolmente validata dal professor Mario Monti, che, nella centralità politica del CdA, prevede la separazione tra chi fa le scelte e chi fa i controlli, proceduralizza i percorsi, per permetterne la tracciabilità, e investe nella logica di diversificazione, ma secondo una modalità che tenga conto prima del debito previdenziale, cioè delle pensioni da pagare.

E. A.
 

16 giugno 2011
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