Negli ultimi due anni molti cambi ai vertici della sanità. Restano al loro posto solo Brusaferro (Iss), Locatelli (Css), Cardillo (Cnt) e Mirisola (Inmp)
di Luciano Fassari
In poco più di due anni tra lo scoppio dell'emergenza Covid e i due Governi Conte II e Draghi I si è assistito ad un ampio rimescolamento dei vertici della sanità italiana. Dal Ministero, agli Enti vigilati fino alle Regioni. Ecco com’è cambiato il volto dei numeri "uno" della sanità italiana.
20 SET - Sono passati poco più di due anni da quando
Roberto Speranza è diventato Ministro della Salute. Un periodo intenso con la pandemia da Covid 19 che ad inizio 2020 ha invaso le nostre vite e ha stravolto anche la politica: due anni fa si insediava il Governo Conte II frutto dell’alleanza giallo-rossa e che a febbraio di quest’anno è stato sostituito dal Governo
Draghi che vede la partecipazione di quasi tutto l’arco parlamentare. Due anni molto densi e che hanno visto anche mutare profondamente la governance della nostra sanità salvo rare eccezioni.
Ma andiamo per ordine. Appena insediato il Ministro Speranza ha esercitato lo spoil system per sostituire i vertici dell’Agenzia del farmaco con la nomina di
Nicola Magrini alla Direzione generale in sostituzione di
Luca Li Bassi che era stato nominato dall’ex Ministra
Giulia Grillo. Sempre in Aifa alla presidenza era stato nominato, in accordo con le Regioni,
Domenico Mantoan che è stato poi sostituito da da
Giorgio Palù, nominato a dicembre 2020. Sia Palù che Magrini sono stati poi confermati da Speranza anche con il Governo Draghi
A cambiare poi sono stati anche i vertici dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Nell’aprile 2020 Speranza ha deciso di commissariarla e defenestrare l’ex Dg
Francesco Bevere prorpio con
Domenico Mantoan che poi è diventato Direttore generale. All’epoca furono molte le polemiche, soprattutto con le Regioni di centrodestra. Allo stesso tempo, in accordo con le Regioni
Enrico Coscioni ha assunto la carica di presidente. Tutte le cariche sono state confermate anche con Draghi.
Una mini rivoluzione c’è stata poi anche all’interno del Ministero della Salute. Pochi mesi dopo lo scoppio della pandemia è stato sostituito il Dg della Prevenzione con
Claudio D’Amario che ha lasciato il posto
Gianni Rezza. A maggio 2021 è cambiato poi anche il segretario generale con
Giuseppe Ruocco che è andato in pensione ed è stato sostituito da
Giovanni Leonardi. Ma l’elenco è lungo: a maggio 2020
Giovanni Bissoni si è dimesso da capo segreteria tecnica ed è arrivato al suo posto
Stefano Lorusso che oggi è dato in pole position per assumere il ruolo di una nuova direzione del Pnrr Salute che si sta cercando di istituire all’interno degli uffici di Lungotevere Ripa.
Ad aprile 2020 è stato poi nominato il nuovo Dg dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico
Achille Iachino che ha preso il ruolo che era stato di
Marcella Marletta che è andata in pensione. E ancora
Massimo Casciello dalla Direzione generale Vigilanza enti è passato alla Direzione generale della Sicurezza degli alimenti al posto di
Gaetana Ferri che è andata in pensione. Al posto di Casciello alla Direzione Vigilanza Enti è arrivata
Daniela Rodorigo. Inoltre alla Direzione della Sanità veterinaria l’ex Dg
Silvio Borrello è andato in pensione ed è stato sostituito da
Pierdavide Lecchini. Infine, a settembre sono arrivate le nomine a Dg della ricerca per
Giuseppe Ippolito e alla Dg Comunicazione e Rapporti internazionali per
Sergio Iavicoli.
Insomma si può dire che il Ministero della Salute in poco più di due anni ha cambiato faccia. E non è detto che non lo faccia ancora. Rumors, al momento non confermati, parlano anche di altri cambi ma soprattutto si racconta di un grande lavorio per una riorganizzazione del Ministero, a tal punto che in una delle prime bozze dell’ultimo decreto Green pass vi era un articolo ad hoc, poi cancellato nella stesura finale.
Ma la girandola non è finita qui. Ad agosto 2020 è cambiato anche il Dg del Centro nazionale sangue. Al posto di
Giancarlo Liumbruno è arrivato
Vincenzo De Angelis.
Cambio poi anche all’interno della Conferenza delle Regioni dove a maggio 2021
Raffaele Donini (Emilia Romagna) ha sostituito al vertice della Commissione Salute
Luigi Icardi (Piemonte). Anche in Parlamento c’è stato un cambio alla guida della Commissione Igiene e Sanità dove
Annamaria Parente ha sostituito
Pierpaolo Sileri che entrato prima nel Governo Conte II come viceministro e poi nel ruolo di sottosegretario alla Salute nel Governo Draghi.
Avvicendamenti poi anche per il Commissario per l’Emergenza Covid. Ruolo all’inizio ricoperto da
Angelo Borrelli, poi da
Domenico Arcuri e infine con il Governo Draghi dal generale
Francesco Figliuolo.
Ma anche per quanto riguarda le Regioni commissariate i cambi sono stati parecchi. Caso scuola è stata la Calabria. A fine 2020 l’ex generale
Saverio Cotticelli è stato destituito. In quel periodo si assistette ad una grottesca situazione nel giro di un paio di settimane: prima fu nominato
Giuseppe Zuccatelli che si dimise poche ore dopo la nomina, così come il suo successore
Eugenio Gaudio. Infine si trovò la quadra sul nome dell’ex prefetto
Guido Longo.
Situazione complicata anche in Molise dove a marzo 2021
Flori Degrassi ha preso il posto di
Angelo Giustini, ma già ad agosto Degrassi ha lasciato l’incarico che è stato assunto dal Governatore della Regione
Donato Toma.
In questo baillame però c’è anche chi è rimasto al suo posto oltre al Ministro Speranza. Il primo della lista è il presidente dell’Iss
Silvio Brusaferro che era stato indicato nel 2019 da
Giulia Grillo. Al suo posto è rimasto anche il presidente del Consiglio superiore di sanità
Franco Locatelli. Confermato anche
Massimo Cardillo al vertice del Centro nazionale trapianti e confermato infine anche il Direttore generale dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP)
Concetta Mirisola.
Due anni intensi, dunque, anche per la girandola delle poltrone.
Luciano Fassari
20 settembre 2021
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