Open Forum 2012. Cancro, ridurre l’incidenza del 15% entro il 2020
di Roberta De Carolis
L’Europa si unisce contro la patologia. Si è aperta oggi al ministero della Salute, la kermesse della Partnership europea contro il cancro (Epaac). Un programma, ha sottolineato il ministro Renato Balduzzi, per “creare un cordone sanitario europeo”.
19 GIU - “Il messaggio di oggi è chiaro: il supporto dell’Unione Europea contro il cancro è vivo e continuerà nei prossimi anni”. Con queste parole il Commissario John Dalli ha annunciato oggi, nel corso della conferenza di apertura del 2°
Open Forum della European Partnership Action Against Cancer (Epaac), organizzato al ministero della Salute a Roma, l’impegno dell’Unione Europea contro questa malattia, che ancora oggi colpisce 3,2 milioni di europei ogni anno, attestandosi come la principale causa di decesso dopo le malattie cardiache. Parola chiave dell’iniziativa: “Salute Globale”. Obiettivo: ridurre l’incidenza di questa grave patologia del 15 per cento entro il 2020.
Nella conferenza di apertura del convegno, moderata da
Kathy Redmond, editore di
Cancer World, sono intervenuti
John Dalli, Commissario della Salute presso l’Unione Europea, il Ministro della Salute,
Renato Balduzzi, il collega sloveno
Tomaz Gantar e Alojze Peterle, Presidente dei
parlamentari europei contro il cancro (Mep).
L’Epaac, coordinato a livello europeo dalla Slovenia, è un programma designato allo scopo di “creare un cordone sanitario europeo” come ha ribadito il ministro Balduzzi. La salute è un bene di tutti e quindi, senza limitare la sovranità nazionale sugli specifici programmi di gestione della sanità, è necessario che almeno a livello europeo ci siano delle linee guida ben definite, anche per evitare che si generi un circolo vizioso povertà – problemi di salute, sottolinea Balduzzi.
“Vanno colpiti gli sprechi, non i servizi” ribadisce il Commissario Dalli, con chiaro riferimento al particolare momento storico-economico nel quale versa l’Occidente. Gli interventi dei politici italiani e sloveni, volti a dimostrare l’impegno degli Stati da loro rappresentati nella lotta contro il cancro, hanno portato alla luce i successi e le opportunità di miglioramento in questa sfida.
Dal canto nostro, l’Italia ha approvato leggi contro il tabagismo, una delle principali cause di tumore al polmone, ribadisce il Ministro Balduzzi. Ma non basta: “Il divieto è importante, ma è necessario rafforzare le campagne di prevenzione”. Immediato il riferimento alle campagne di screening per alcuni tipi di tumore, come seno, utero e prostata, ai quali si attribuisce un decremento dei decessi anche contro un aumento dei casi “legato probabilmente all’incremento della vita media, non ad abbassamento dei livelli di guardia nei confronti del cancro” sottolinea Balduzzi. Per questo, anche interventi che possono sembrare dei “dettagli”, come il controllo sulla vendita delle sigarette ai minori di 16 anni, che è attualmente proibita nel nostro Paese, fanno parte di “un’unica politica contro il tabagismo”.
“La prevenzione è un must”, afferma con decisione Peterle, che in apertura ha dichiarato l’intenzione della Commissione MEP di “portare la voce dei pazienti”, i quali, come ha confermato Kathy Redmond, molto spesso hanno un ruolo marginale in questa dialettica, nonostante siano la parte lesa e maggiormente sofferente.
Nella giornata di oggi, dunque, sono state scoperte in qualche modo le carte di questo progetto, che mira a ridurre l’incidenza di questa grave patologia del 15 per cento entro il 2020. Obiettivo che il Ministro Gantar definisce “ambizioso”, ma da perseguire con il massimo impegno. Domani la parola passerà anche ad altri attori di questo scenario, come le associazioni di volontariato, le associazioni di pazienti, e le case farmaceutiche.
19 giugno 2012
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