Interrogazione/4. Screening epatite C: “Per il 30 settembre pronta bozza decreto di riparto”
"Il Ministero della salute, superata la fase acuta di gestione dell'emergenza Covid, ha di recente istituito un Tavolo di lavoro che si riunirà il 30 settembre 2020, per discutere e redigere la bozza di decreto interministeriale da presentare in Conferenza Stato-Regioni". Questo l'annuncio della sottosegretaria alla salute, rispondendo all'interrogazione presentata da Carnevali (Pd).
24 SET - "Il Ministero della salute, superata la fase acuta di gestione dell'emergenza Covid, ha di recente istituito un Tavolo di lavoro che si riunirà il 30 settembre 2020, per discutere e redigere la bozza di decreto interministeriale da presentare in Conferenza Stato-Regioni. Sarà mia cura rendere agli On. li interroganti le informazioni sull'avanzamento dei lavori".
Così la sottosegretaria alla Salute,
Sandra Zampa, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali all'
interrogazione sul tema presentata da
Elena Carnevali (Pd).
Di seguito la risposta integrale della sottosegretaria:
"L'attenzione e l'impegno del Ministero della salute nella lotta contro l'epatite virale sono sempre stati elevati e costanti: in particolare, desidero ricordare le numerose azioni intraprese e continuamente aggiornate per aderire al piano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità « Action plan for the health sector response to viral hepatitis in the WHO European Region», onde cercare di eradicare ed eliminare l'infezione da virus dell'epatite C e B (HCV e HBV).
L'infezione cronica causata dal virus dell'epatite C (HCV) è una delle principali cause di morbilità e mortalità correlate alle malattie di fegato.
In questi ultimi anni, grazie ad una maggior conoscenza e consapevolezza delle vie e del rischio di trasmissione, si è assistito ad un profondo mutamento dell'epidemiologia delle epatiti virali.
In merito all'epatite C, nel nostro Paese non sono disponibili dati esatti circa il numero di pazienti affetti.
Tuttavia, una stima dell'epidemiologia dell'infezione in Italia può essere ottenuta da alcune indagini che, peraltro, non sono rappresentative di tutto il territorio nazionale, né dei diversi gruppi della popolazione.
Peraltro, gli studi ad oggi disponibili, anche se parziali, mostrano una maggior prevalenza di HCV in persone con età avanzata ed in gruppi particolarmente esposti a determinati fattori di rischio, quali ad esempio la popolazione afferente ai SERT e la popolazione carceraria.
L'introduzione dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta, caratterizzati da un eccellente profilo di sicurezza e di efficacia, ha reso concreto e raggiungibile l'obiettivo di eliminare il virus che causa l'epatite C.
Ad oggi sono stati trattati, nel nostro Paese, circa 180.000 pazienti: attualmente si sta registrando una diminuzione del numero di soggetti avviati alla terapia.
In effetti, tale risultato, che potrebbe essere interpretato come il raggiungimento della meta dell'eliminazione del virus, non deve trarre in inganno.
Permangono infatti un gran numero di persone che, in quanto inconsapevoli di essere infette, costituiscono un serbatoio per il virus e la fonte di nuovi contagi.
Nella lotta per l'eliminazione dell'epatite HCV è quindi fondamentale mettere in atto iniziative e politiche sanitarie per far emergere il «sommerso», quali lo « screening» destinato ai nati negli anni dal 1969 al 1989 e ai soggetti seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze (SERT), nonché ai soggetti detenuti in carcere, come disposto dall'articolo 25-sexies del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8.
Nel merito del quesito, al fine della compiuta predisposizione del decreto interministeriale previsto dal comma 2 del menzionato articolo 25-sexies, il Ministero della salute, superata la fase acuta di gestione dell'emergenza COVID, ha di recente istituito un Tavolo di lavoro che si riunirà il 30 settembre 2020, per discutere e redigere la bozza di decreto interministeriale da presentare in Conferenza Stato-Regioni. Sarà mia cura rendere agli On. li interroganti le informazioni sull'avanzamento dei lavori".
Elena Carnevali (Pd), replicando, ribadisce che l'esigenza di una rapida individuazione dei soggetti colpiti dall'epatite C che non ne sono consapevoli è emersa con chiarezza nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione ed è stata evidenziata con forza dalle associazioni del settore. Esprime, pertanto, in maniera decisa il timore, alla luce della tempistica indicata nella risposta relativa alla prima riunione del tavolo di lavoro istituito presso il Ministero della salute, che le risorse per lo screening specifico stanziate in sede di conversione del decreto-legge n. 162 del 2019 non possano essere utilizzate nel corso del 2020, con la conseguente loro trasformazione in residui di bilancio. Nel manifestare consapevolezza circa l'attuale situazione di oggettiva difficoltà in cui versa il sistema sanitario, ribadisce che occorre compiere uno sforzo per non vanificare il raggiungimento di un obiettivo che appare fondamentale. Si affida, quindi, alla sensibilità della sottosegretaria Zampa e del Ministro Speranza, di cui si dichiara certa, affinché il decreto di riparto delle risorse stanziate sia approvato in tempi rapidi.
24 settembre 2020
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