Scuole specializzazione. “Nel Decreto Rilancio vi è la proroga di un anno di quelle già accreditate per il 2018/2019”
Nessun pericolo per una possibile perdita dell'accreditamento delle Scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso riservato ai medici. Inoltre, "per consentire la valutazione delle scuole che hanno ricevuto una valutazione non favorevole in passato, si è disposto che, nelle more della costituzione del nuovo Osservatorio nazionale venga costituita una commissione di esperti formata dai componenti del preesistente Osservatorio". Così la sottosegretaria Zampa rispondendo all'interrogazione di Menga (M5S).
18 GIU - "Per l'anno accademico 2019/2020, non si ravvisa il rischio di una possibile perdita dell'accreditamento delle Scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso riservato ai medici". Tra le misure emergenziali in materia di Covid-19, infatti, è stato inserito nel Decreto Rilancio è stata inserita "la proroga 'ex lege' di un anno per le scuole accreditate, in modo pieno o provvisorio".
Non solo. Per consentire la valutazione delle scuole che hanno ricevuto una valutazione non favorevole in passato, "si è disposto che, nelle more della costituzione del nuovo Osservatorio nazionale venga costituita una commissione di esperti formata dai componenti del preesistente Osservatorio. È stato ritenuto equo, infatti, garantire una valutazione aggiornata delle menzionate scuole".
Così la sottosegretaria alla Salute,
Sandra Zampa, rispondendo ieri in Commissione Affari Sociali all'
interrogazione sul tema presentata da
Rosa Menga (M5S).
Riportiamo di seguito la risposta integrale della sottosegretaria Zampa.
"È noto che al Ministero della salute compete, di concerto con il MUR, l'accreditamento delle strutture della rete formativa facenti parte di ogni singola scuola di specializzazione di area sanitaria.
Per l'anno accademico 2019/2020, non si ravvisa il rischio di una possibile perdita dell'accreditamento delle Scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso riservato ai medici, in quanto, tra le misure emergenziali in materia di COVID-19, l'articolo 237, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, reca la proroga « ex lege» di un anno per le scuole accreditate, in modo pieno o provvisorio.
Tale articolo prevede in particolare che, nelle more della ricostituzione dell'Osservatorio nazionale, l'accreditamento definitivo o provvisorio concesso per l'anno accademico 2018/2019 alle scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso riservato ai medici sia prorogato, senza alcuna valutazione, per l'anno accademico 2019/2020 e che le scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso riservato ai medici che non hanno superato tale l'accreditamento nel precedente anno accademico, possano ripresentare istanza di accreditamento per l'anno accademico 2019/2020 secondo le modalità ed i tempi comunicati dal MUR.
Inoltre, si rammenta che, al momento, «l'indicatore ANVUR» è tuttora stabilito dal vigente decreto del Miur, di concerto con il Ministero della salute, n. 402/2017, cui ci si deve attenere. Si rammenta, in proposito che l'articolo 43 del decreto legislativo n. 368/1999 prevede che gli standard e i requisiti di qualità per l'accreditamento delle Scuole di specializzazione di area sanitaria siano determinati dall'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica, Organo tecnico che al momento è in fase di ricostituzione.
Colgo l'occasione per ricordare che il MUR ha garantito a tutti gli Atenei l'apertura della banca dati sulla offerta formativa per la presentazione delle domande di accreditamento, a partire dal 9 giugno 2020 e fino a ieri 16 giugno 2020.
Le istanze che perverranno saranno sottoposte ad una Commissione di esperti, costituita dai componenti dell'Osservatorio nazionale alla data del 29 settembre 2018, con il compito di verificare standard e requisiti di idoneità delle scuole, delle loro reti formative e delle singole strutture che le compongono, e di formulare le conseguenti proposte di accreditamento.
Il sistema descritto è finalizzato a consentire, in questo periodo di oggettiva difficoltà per l'attività amministrativa, modalità semplificate per l'accreditamento delle scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso riservato ai medici, in ragione della mancata costituzione dell'Osservatorio nazionale, che come noto è l'organo competente per la formulazione della proposta al Ministro della salute ed al MUR per l'accreditamento delle singole strutture universitarie e ospedaliere facenti parte della rete formativa di ogni singola scuola, e da parte del MUR di ogni singola scuola.
Le oggettive difficoltà generate dall'emergenza sanitaria e l'urgenza determinata dalla necessità di non limitare l'offerta formativa, per il prossimo anno accademico, sono alla base della proroga degli accreditamenti (definiti o provvisori) già disposti per il decorso anno accademico.
Preciso, inoltre, che per consentire la valutazione delle scuole di specializzazione, che hanno ricevuto una valutazione non favorevole per il passato, si è disposto che, nelle more della costituzione del nuovo Osservatorio – il cui iter è incompatibile con la necessità di un celere avvio delle attività richieste – venga costituita una commissione di esperti formata dai componenti del preesistente Osservatorio.
È stato ritenuto equo, infatti, garantire una valutazione aggiornata delle menzionate scuole, proprio per verificare se le stesse, sulla base del pregresso giudizio, medio tempore abbiano proseguito nell'attività di adeguamento organizzativo, investendo nel raggiungimento degli standard richiesti, anche perché si ritiene che la possibilità di accreditamento di nuove scuole comporta l'effetto positivo di ampliare la rete formativa a beneficio della ricettività di un maggior numero di contratti di specializzazione".
In sede di replica, Rosa Menga (M5S) si è dichiarata molto soddisfatta per la risposta esaustiva. “Una distribuzione capillare delle Scuole di specializzazione di area sanitaria su tutto il territorio è fondamentale per consentire a tanti giovani medici di entrare nel mondo del lavoro e non rimanere bloccati all’interno del cosiddetto imbuto formativo. A causa di alcuni requisiti che un decreto ministeriale del 2017 fissa sul personale docente, alcune di queste Scuole vedono davanti a sé il rischio di chiusura, nonostante rispettino pienamente gli standard assistenziali e strutturali. Le conseguenze sarebbero molto gravi, sia in termini di aumento di disuguaglianza di offerta formativa tra le varie Regioni italiane, sia in termini di ampliamento della capacità formativa per i giovani medici”.
“Fortunatamente, come ha avuto oggi modo di ricordare in commissione la sottosegretaria Zampa, il decreto Rilancio ha già scongiurato questa ipotesi per l’anno 2019/2020, prevedendo una proroga dell’accreditamento per le Scuole a rischio. È sicuramente un’ottima notizia”, prosegue la deputata, “ma mi auguro che gli sforzi del Governo per dotare il Paese di strutture per la formazione omogeneamente e capillarmente distribuite su tutto il territorio prosegua, anche attraverso la modifica dei valori soglia per la valutazione scientifica del corpo docenti, che rappresenterebbe la soluzione più efficace e duratura a questo problema”, conclude Menga.
18 giugno 2020
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