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Conte e Speranza firmano il nuovo DPCM che dà il via alla riapertura del Paese e alla libertà di spostamento. Ecco il testo e tutti gli allegati con le indicazioni per commercio, ristorazione, uffici, culti religiosi, lavoro e molto altro ancora


Lo sblocco della situazione arriva nella notte tra sabato e domenica dopo una tesa call conference con le Regioni. Ma alla fine l'accordo c'è e il Governo vara il nuovo quadro di regole per la Fase 2 con la riapertura di quasi tutte le attività e la libertà di muoversi senza limiti nella propria Regione. Dal 3 giugno liberi di circolare in tutta Italia e all'estero e poi via via apertura anche di cinema, teatri e altre attività per il momento ancora sospese. Ma il segnale è dato, anche se con rinnovati appelli alla prudenza e alla responsabilità: il lockdown ce lo stiamo lasciando alle spalle. IL TESTO DEL DPCMGLI ALLEGATI

17 MAG - Il presidente del Consiglio Conte e il ministro della Salute Speranza hanno firmato questa sera il nuovo DPCM che dà il via libera alla riapertura della maggior parte delle attività commerciali e consente libertà di movimento senza alcun limite e senza autocertificazione all'interno della propria Regione.
 
Il testo, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi, fissa nel dettaglio il nuovo quadro di convivenza con la situazione che resta comunque di emergenza e segnata dalla presenza del virus che, seppur in misura sempre minore, è ancora presente e continua a produrre nuove infezioni.
 
Allegati al Dpcm molti documenti, a partire dai diversi protocolli siglati con le varie fedi regligiose per la riapertura dei momenti pubblici di culto e poi  i protocolli per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per il trasporto pubblico, per i viaggi in areo e in nave.
 
E infine il dettaglio delle misure che le attività commerciali e le altre attività che riapriranno a partire da domani dovranno seguire.
 
La firma di questa sera arriva dopo un confronto serrato con le Regioni avvenuto ieri notte subito dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio di ieri sera.
 
L’accordo sembrava a portata di mano, visto che venerdì Regioni e Governo avevano concordato su un documento messo a punto dalle Regioni contenente tutte le indicazioni per i vari settori commerciali ma nel corso del confronto si era arrivati vicini alla rottura sulla questione di chi e come dovesse assumersi la responsabilità di aprire e chiudere e con quali norme.
 
Il compromesso alla fine è stato trovato prevedendo appunto, come poi avvenuto, che il nuovo Dpcm dovesse contenere in allegato, e quindi come parte integrante, proprio il documento delle Regioni di venerdì che diventerà quindi la bussola comune per orientare le decisioni delle Regioni, senza fughe in avanti o ritirate in solitaria.

"La verità - sostenevano ieri notte fonti di governo riportate da Adnkronos - è che alcuni governatori hanno paura delle responsabilità e volevano più garanzie, però Stefano Bonaccini è stato bravo e la maggior parte dei presidenti ci ha aiutato a chiudere".
 
“Lavoro intenso e molto utile per far ripartire il Paese in sicurezza”, ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, sempre all’Adnkronos al termine della riunione, sottolineando come siano “legittime le richieste delle Regioni” e che “l’accordo che riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra regioni e governo”.
 
“Ringrazio i presidenti per aver sempre ricercato una soluzione nell’interesse del Paese. Ogni nuovo passo è fatto su un terreno nuovo per tutti e spesso serve un’assunzione ulteriore di responsabilità”, conclude Boccia.
 
“Alla fine il risultato è arrivato”, commentava alla fine in una nota il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro. “In un’ottica di collaborazione istituzionale si è ricercata e si è trovata una soluzione con l'accordo raggiunto venerdì tra Regioni e Governo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare regole certe alle attività che da lunedì potranno riaprire e sicurezza a lavoratori e cittadini. Il Governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali“.
 
“Ciò assicurerà, peraltro - ha concluso Bonaccini - omogeneità e certezza delle norme in tutto il Paese”.

 
E a dare ufficialità al tutto anche il vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti sulla sua pagina facebook: “Ore 3 e 20 del mattino. Finito ora il confronto tra Regioni e Governo sul Decreto che dovrà riaprire l’Italia a partire da lunedì. Nell’accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili. Al Paese serve semplicità e chiarezza. Domani vedremo la stesura finale del Decreto. Buonanotte amici”.
 

 

17 maggio 2020
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