Congresso Aiom. Sileri conferma il rinnovo per il prossimo triennio dei due fondi per i farmaci innovativi, oncologici e non
Il viceministro alla Salute conferma le indiscrezioni dei giorni scorsi. E poi sui biosimilari: “Il paziente che inizia la terapia deve iniziare con un biosimilare perchè ‘efficacia e la sicurezza sono le stesse e il risparmio è maggiore. Se invece il paziente è già in trattamento con il farmaco biologico originator il passaggio al biosimilare deve essere valutato dal medico”.
25 OTT - “Il fondo per i farmaci oncologici innovativi sarà rinnovato per il triennio”. A confermarlo è il viceministro alla Salute,
Pierpaolo Sileri intervenuto oggi al Congresso nazionale dell'Aiom a Roma.
Sileri ha specificato che sarà confermato anche il Fondo per gli innovativi non oncologici. I Fondi, ricordiamo valgono ognuno 500 mln.
A sollecitare la conferma del fondo era stata in mattinata proprio la presidente dell'Aiom,
Stefania Gori, che aveva sottolineato che “nel 2018, il limite di 500 milioni di euro (
del fondo per gli oncologici, ndr.) è stato sforato, infatti la spesa per i farmaci oncologici innovativi con accesso al Fondo è stata pari a 657 milioni. Per questo ne chiediamo non solo la conferma, ma anche un incremento”.
“I risparmi in salute – ha detto Sileri - ad esempio quello derivanti dall’impiego dei biosimilari, devono essere reinvestiti nel settore salute. Bisognerà porre attenzione a tutto il percorso oncologico, partendo dalla prevenzione e dai corretti stili di vita, ad esempio combattendo con quanta più forza possibile l’abitudine al fumo. E poi servono più investimenti in screening perché la mappa del cancro in Italia mostra come in alcune aree si sopravvive di più grazie ai programmi di screening e all’aderenza a tali programmi”.
“I due miliardi in più da noi previsti – prosegue - consentiranno inoltre di avere a disposizione più tecnologia”
Quanto ai biosimilari, Sileri ribadisce che “il paziente che inizia la terapia deve iniziare con un biosimilare perchè ‘efficacia e la sicurezza sono le stesse e il risparmio è maggiore. Se invece il paziente è già in trattamento con il farmaco biologico originator il passaggio al biosimilare deve essere valutato dal medico. Occorre poi rivedere l’assistenza al paziente dopo la dimissione, coordinare i vari professionisti, migliorare le cure palliative, rafforzare le reti oncologiche per i pazienti pediatrici. Ottimizzare l’uso delle risorse è possibile con l’aiuto delle società scientifiche e dei professionisti sanitari, delle associazioni e dell’industria. Da questo lavoro sinergico può nascere il Servizio Sanitario Nazionale del futuro”.
25 ottobre 2019
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