Università. Dal 2021/2022 stop al numero chiuso e “area sanitaria comune” al primo anno per medicina, farmacia, odontoiatria, Ctf e scienze biotecnologiche. Il testo della riforma che verrà discussa a settembre alla Camera
La prova di verifica, unica per tutti i corsi di laurea e di contenuto identico nel territorio nazionale, si baserà sul programma degli studi effettuati nell’area comune sanitaria svolte durante il primo anno accademico, e sarà volta ad accertare l’attitudine alle discipline oggetto dei corsi medesimi. L'ammissione alla prova sarà condizionata all’acquisizione di un numero minimo di crediti formativi conseguiti attraverso il superamento degli esami dell’area comune sanitaria. È quanto previsto dal testo base depositato in Commissione Cultura alla Camera. IL TESTO
02 AGO - Pronta la riforma per l'accesso ai corsi universitari. A partire dall’anno accademico 2021/2022, stop al numero chiuso per i corsi di laurea in medicina e chirurgia, in farmacia, in odontoiatria e protesi dentaria, chimica e tecniche farmaceutiche, scienze biologiche, biotecnologie. È quanto previsto dalla proposta di testo unificato depositata presso la Commissione Cultura della Camera. Ad annunciarlo è lo stesso relatore,
Manuel Tuzi (M5S): "Il testo è pronto per essere discusso già a settembre e risponde a esigenze non più rimandabili, per consentire a tanti studenti di dimostrare la loro motivazione e il loro impegno prima di essere esclusi dall'accesso a una facoltà, ma anche per risolvere l'annoso problema, che riguarda in particolare la facoltà di medicina, dell'imbuto formativo che impedisce ai nostri laureati di entrare nel mondo del lavoro".
Come dicevamo, dunque, la proposta è di eliminare il meccanismo del numero chiuso con test di accesso, e far sì che, a partire dal 2020/2021, gli studenti che richiedono l’iscrizione ai corsi di laurea sopracitati, siano tutti iscritti per il solo primo anno accademico ad un’
area comune sanitaria che prevede identici corsi ed esami finali. L'ammissione a
l secondo anno dei corsi di laurea avverrà, poi, come spiegato all'articolo 3 del provvedimento, solo previo
superamento di un'apposita prova di verifica, unica per tutti i corsi di laurea e di contenuto identico nel territorio nazionale, sulla base del programma degli studi effettuati nell’area comune sanitaria svolte durante il primo anno accademico, volta ad accertare l’attitudine alle discipline oggetto dei corsi medesimi.
Per essere ammessi alla prova si dovrà acquisire un
numero minimo di crediti formativi attraverso il superamento degli esami dell’area comune sanitaria. Gli studenti che, non avendo raggiunto il punteggio minimo di accesso, non verranno ammessi ai corsi di laurea oggetto della riforma, potranno in ogni caso utilizzare i crediti ottenuti in tutte le altre facoltà di area scientifica per le quali non è previsto l’accesso programmato.
All'esito delle prove verrà formata una graduatoria nazionale in base alla quale i vincitori verranno destinati ai corsi di laurea prescelti e alle sedi prescelte, in ordine di graduatoria preventivamente indicate dai candidati.
L'articolo 4 riconosce poi agli studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea di area medica a numero programmato la
possibilità di accedere ai corsi di specializzazione universitaria per le corrispondenti discipline e aree di studio, anche qualora questo comporti nuovi oneri a carico del bilancio dello Stato. Si spiega qui infatti che, per ogni anno accademico il numero dei postiutili ad accedere alle scuole di specializzazione in medicina e chirurgia non potrà essere inferiore al numero complessivo dei laureati nell'anno accademico precedente nei corrispondenti corsi di laurea.
Ma non finiscono qui le novità. L'articolo 7, al fine di semplificare e agevolare percorsi orientativi, formativi e didattici, istituisce una
piattaforma informatica di corsi online e gratuiti aperti su larga scala denominata MOOC.
E ancora, all'articolo 8 si spiega che le procedure di
iscrizione alle università dovranno essere effettuate
esclusivamente per via telematica, così come la verbalizzazione e la registrazione degli esiti degli esami, di profitto e di laurea, sostenuti dagli studenti.
Spazio, infine, anche per la
laurea abilitante affrontata dall'articolo 11, che rivede modalità e tempistiche sia della formazione medica di base che del tirocinio pratico.
Giovanni Rodriquez
02 agosto 2019
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