Specializzazioni mediche. Grillo: “Serve unico contratto di formazione-lavoro”. E su quota 100: “Ad oggi solo 600 domande da medici”
Il Ministro della Salute su facebook detta la sua linea sulla riforma delle specializzazioni su cui è partito la scorsa settimana il tavolo con Miur e Regioni. No quindi al doppio binario. “Penso che sia utile ragionare su un unico canale formativo, garante di omogeneità ma anche dinamismo e flessibilità per tutti i nostri giovani professionisti, guidati e supervisionati nel percorso dall’ Università, inseriti in reti formative ampliate con un più ampio e maggiore coinvolgimento delle strutture SSN”. E poi questa mattina è intervenuta a Coffee Break su personale, vaccini e nuova legge di Bilancio.
02 APR - “Riguardo alla formazione dei medici specialisti, pur essendo la competenza prioritariamente dei colleghi del MIUR, credo che sia finalmente ora di aggiornare il Contratto di formazione specialistica, elevandolo a vero e proprio contratto di formazione-lavoro”. È quanto afferma il Ministro della Salute,
Giulia Grillo che interviene su facebook sulla riforma delle specializzazioni mediche su cui la scorsa settimana è partito un tavolo di confronto con Miur e Regioni. E Grillo nel suo intervento sgombra il campo dagli equivoci e boccia l’ipotesi del doppio binario.
“Penso – evidenzia - che sia utile ragionare su un unico canale formativo, garante di omogeneità ma anche dinamismo e flessibilità per tutti i nostri giovani professionisti, guidati e supervisionati nel percorso dall’ Università, inseriti in reti formative ampliate con un più ampio e maggiore coinvolgimento delle strutture SSN”.
“Il medico in formazione – prosegue - , pur non potendosi considerare sostitutivo del personale strutturato, è pur sempre un professionista e non un semplice studente. Ritengo opportuno che via via che le competenze, necessariamente da certificare, siano apprese, queste possano consentire a questi professionisti di contribuire in un contesto regolato, legale e trasparente, all'erogazione delle prestazioni nel nostro servizio sanitario.
In tanti Paesi europei è già così: per quale motivo i giovani medici italiani dovrebbero essere considerati eterni studenti? sono forse da meno? Tanti giovani su cui abbiamo investito sono oggi costretti a fuggire in quei Paesi per via dell’ "imbuto formativo" e proprio lì iniziano a lavorare e formarsi, giustamente valorizzati e retribuiti, come i loro colleghi stranieri”.
“Non prendiamoci in giro – sottolinea - , sappiamo tutti che negli ospedali universitari gli specializzandi già giocano un ruolo cruciale nel sostegno del sistema e nel suo funzionamento, ma perché non estendere questo effetto positivo anche alle altre strutture e con le tutele necessarie? Già oggi le Regioni finanziano una quota di borse e giustamente auspicano un ritorno dell’investimento erogato, molte chiedono anche di poter assumere medici non specialisti da formare”.
“Per azzerare l’imbuto formativo – conclude il Ministro - e affrontare efficacemente l’ereditata carenza di medici specialisti, tutti gli attori devono far squadra: Stato e Regioni possono concorrere a ripensare in un nuovo contratto il ruolo del medico specializzando, garantendo sia la formazione che un importante potenziamento di cui oggi i nostri servizi sanitari hanno bisogno”.
Poi questa mattina, intervenendo alla trasmissione Coffee Break su La 7, Grillo ha toccato diversi temi di attualità dai vaccini alla carenza di personale, da quota 100 alla sanità digitale, fino al decreto sulla Calabria.
Decreto Calabria. "Sono necessarie misure straordinarie per gestire i fallimenti delle Aziende sanitarie in Calabria. Queste aziende hanno tutti bilanci in rosso che vanno risanati attraverso gestione straordinaria dal punto di vista contabile. Poi contiamo di poter valutare anche, eventualmente, la rimozione di quei direttori che non hanno adeguatamente adempiuto al loro dovere e che, magari, sono stati anche promossi in questi anni nonostante i risultati disastrosi. C’è stata una politica complice che ha dissanguato le casse della sanità calabrese facendo pagare il conto a quei cittadini costretti a dover poi emigrare al Nord per potersi curare. Esiste anche un problema di malaffare. Abbiamo recentemente sciolto l’Asp di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose e ci sono situazioni molto simili anche in altre aziende sanitarie. Il testo del decreto che vogliamo al più presto approvare è stato già inviato a Palazzo Chigi. Noi siamo pronti ad intervenire".
Carenza operatori sanitari. "Io mi sono laureata in medicina nel ’99 e già allora c’era un problema di carenza di specialisti, in particolare modo per anestesia e rianimazione. Il tema della carenza di specialisti non è mai stato affrontato in questi anni. Bisognava programma già da anni una riforma, e proprio su questa riforma della formazione stiamo lavorando noi adesso con l'obiettivo da aumentare il numero di specialisti nelle aree dove serve. Per tamponare l’emergenza già da quest’anno abbiamo già finanziato 900 borse di studio in più per la specialistica e di 1000 borse di studio sulla medicina generale".
Sblocco tetto spesa personale. "Abbiamo finalmente portato a casa una norma che sblocca le assunzioni facendo aumentare il tetto di spesa per il personale del 5% ogni anno, dando inoltre la possibilità alle Regioni di reinternalizzare i contratti precari in modo da stabilizzare tutti i precari della sanità. Abbiamo poi messo in atto una riforma del numero chiuso per la facoltà di medicina. Dobbiamo sempre ricordare che abbiamo una grande carenza non solo di medici ma anche di infermieri, su questo siamo al di sotto della media europea anche se si finisce sempre per parlarne poco".
Più risorse prossima legge di Bilancio. "Il mio obiettivo è poi quello di portare nella prossima legge di Bilancio ulteriori risorse oltre agli aumenti già programmati".
Quota 100. "Su questo punto mi sento di dare rassicurazioni in quanto al momento il numero di richieste è molto contenuto, sono 600 le domande pervenute".
Liste d’attesa. "Come Governo abbiamo fatto quello che in passato altri non avevano fatto rinnovando dopo 10 anni il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa. Questo è un piano ambizioso che prevede anche la possibilità di far decadere i manager quando non si riesce a rispettare i tempi di attesa. Abbiamo per la prima volta istituito un fondo nazionale per il governo delle liste d’attesa finanziato con 350 mln. Abbiamo inoltre istituito un numero di pubblica utilità al Ministero della Salute per far sì che i cittadini possano denunciare i problemi di accesso che incontrano. Il problema resta in molti casi di tipo organizzativo, oltre che legato alla carenza di personale. Solo nel 10% dei casi si tratta anche di inappropriatezza".
Vaccini. "I vaccini per noi sono un presidio fondamentale di prevenzione primaria. Abbiamo sempre detto che avremmo superato il decreto Lorenzin perché noi crediamo nella modalità della raccomandazione, con la possibilità di introdurre l’obbligo solo nei casi di emergenza sanitaria o per importanti cali delle coperture. L’obiettivo resta comunque quello di avere il 95% delle coperture vaccinali. In tutto questo c’è una dialettica parlamentare dove ognuno è libero di esprimere le proprie posizioni che trovano espressione negli emendamenti presentati. Gli emendamenti si possono poi approvare, respingere, modificare. Si vedrà".
Sanità digitale. "Il mio sogno è quello di riuscire, dopo 5 anni di Governo, a lasciare a questo Paese una vera sanità digitale. Noi siamo ultimi in Europa in questo campo. Sono convinta che attraverso piccoli accorgimenti la qualità di vita delle persone potrebbe essere fortemente migliorata. Ad esempio con sistemi di prenotazioni delle visite online, possibilità di pagare anche attraverso il cellulare, possibilità di prenotare presidi attraverso le app o il proprio medico di base, seguire percorsi terapeutici sempre attraverso presidi digitali. Insomma vorrei semplificare la vita dei malati che già è spesso complicata".
02 aprile 2019
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