Grillo: “Regioni hanno risorse per assunzioni”. E sui vaccini: “Salvini voleva fare un decreto che era un pastrocchio. Va bene chiedere, ma il Ministro della Salute sono io e so bene quello che devo fare”
di L.F.
Il Ministro della Salute ospite di Tagadà su La 7 torna a parlare dell’accordo per lo sblocco del tetto di spesa per il personale e respinge le critiche dei sindacati sulle poche risorse: “La maggior parte delle Regioni ha soldi da spendere per assumere”. E poi sui vaccini insiste: “Finché i dati ci diranno che c’è epidemia di morbillo obbligo rimane”
25 MAR - “La maggior parte delle Regioni ha soldi da spendere per assumere ma non lo potevano fare perché c’era una norma che le bloccava. È un momento storico perché si riconosce la necessità d’investire sul personale che è il cuore della sanità pubblica e vale per tutte le Regioni”. Ospite della trasmissione Tagadà il Ministro della Salute
Giulia Grillo è tornata a parlare dell’accordo raggiunto la scorsa settimana per lo sblocco del tetto di spesa per il personale respingendo al mittente le critiche arrivate, in primis dall’Anaao per le poche risorse messe a disposizione.
Grillo ha parlato anche delle autonomie. “Non farò in modo che ci siano solo alcune regioni avvantaggiate e che le altre rimangano per strada. L’unità nazionale è tutelata dalla Costituzione”.
Non poteva mancare una battuta sui vaccini in cui il Ministro ha ricordato anche la
lettera ricevuta dal vicepremier Matteo Salvini che chiedeva un decreto legge per far slittare la dead line del 10 marzo prevista dalla Legge Lorenzin per dimostrare di essere in regola con le vaccinazioni. “Aveva chiesto di fare un decreto legge, che com’è noto deve avere i caratteri della necessità e dell’urgenza che non aveva, per rinviare gli obblighi previsti dalla legge Lorenzin. Insomma, una sorta di pastrocchio giuridico e sanitario che non aveva senso. Va bene chiedere, ma il Ministro della Salute sono io e so bene quello che devo fare”.
Grillo poi ha ribadito anche come l’obbligo vaccinale per il morbillo al momento non si tocca. “Ancora c’è un’epidemia in atto e bisogna continuare a mantenere l’obbligo, quando ci potremo rasserenare rispetto a questo il Governo valuterà se levare l’obbligo che, dev’essere sempre misurato alle esigenze epidemiologiche del Paese”.
L.F.
25 marzo 2019
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